"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 11 gennaio 2017

PROCESSO PARTECIPATIVO PER PIANO INTERVENTI DEL COMUNE DI TREVISO

Ieri sera si è avviato il percorso partecipativo che dovrebbe portare a fine primavera alla redazione ed approvazione del Piano degli Interventi del Comune di Treviso, un faticoso processo per ripensare la città, che finora non ha dato grandi frutti.

La serata di ieri ha visto un'ottima partecipazione di cittadini e politici, che è fatto positivo in sé perchè testimonia la volontà di incidere sulle decisioni e la parole del Sindaco, anche assessore all'urbanistica, hanno giustamente rilevato che la “partecipazione è una cessione di potere dall'alto verso il basso...”.

Il problema è che spesso “partecipazione” viene confusa con “informazione” e diventa solo il modo per dimostrare che i cittadini sono in grado solo di fare caciara e non di fare proposte incisive, che restano nascoste negli accordi di programma che si discutono in maniera riservata.

C'è quindi una “partecipazione di facciata”, che è di moda, ma lascia più insoddisfazione che altro, cedendo solo a parole il potere decisorio, che resta invece ancorato ai “veri” portatori di interesse.

La presenza dell'arch. Saccon non è certo una garanzia di qualità del processo partecipativo perchè si tratta di professionisti di grande esperienza, ma molto inseriti nel potere regionale con incarichi per la salvaguardia del territorio agricolo, che poi si sono concretizzati, ad esempio, nel “mostro” (per fortuna abortito) di Barcon. Ma questa è l'urbanistica veneta...

Anche l'ing. Baldo, facilitatore incaricato dal team, non è apparso molto “creativo” nel suo ruolo, visto che ha evidenziato più i problemi e le fatiche del processo partecipativo che gli aspetti positivi ed inclusivi. Sembrava quasi temere un'eccessiva partecipazione..

Per evitare di essere troppo buonista, alcune stonature meritano di essere evidenziate così il mio contributo diventa da subito uno stimolo al processo:
  • la precisazione sulla “volontarietà” di tale decisione a merito della P.A. non è corretta, visto che non solo l'articolo 18 comma 2 della LR 11/2004 prevede che “il piano degli interventi è adottato e approvato dal consiglio comunale. L’adozione del piano è preceduta da forme di consultazione, di partecipazione e di concertazione con altri enti pubblici e associazioni economiche e sociali eventualmente interessati.”, ma lo prevedeva il programma elettorale di Treviso Bene Comune.
  • la specificazione che si vuole dare importanza al “parere dei singoli cittadini” appare un tentativo per abbassare il livello delle discussione a problematiche minori per blandire l'elettorato senza troppi problemi “complessi”;
  • vi è l'impressione che il Comune di Treviso sia in attesa di miracolosi interventi di privati che con luminose idee (anche redditizie) siano in grado di trovare fondi per un esangue bilancio comunale, dimenticando che l'intervento privato, abituato agli utili pre-crisi, difficilmente si impegnerà ora che i margini sono molto ridotti
  • pare che non ci sarà, in questo processo partecipativo, alcuna discussione pubblica dei progetti dei grandi portatori di interesse che avranno una corsia differenziata tramite i bandi pubblici, che saranno valutati solo dalla politica. Il punto di mediazione tra interesse privato e beneficio pubblico resta un affare … a parte?
  • vi è un'eccessiva attenzione per dare ancora speranza a chi è stato illuso dalla fase lottizzatoria del PRG 2001: un'ultima chance prima di perdere i diritti, che produrrà nuova occupazione di suolo, nonostante la città sia piena di lottizzazioni parzialmente realizzate
In ogni caso, noi come associazione daremo ai cittadini un elenco di nostre priorità da inserire nel PI, che purtroppo hanno il “difetto” di non essere in perfetta coerenza con il pur vago PAT approvato, che tanto somiglia ai vecchi piani leghisti.

Ricordiamo a tutti i cittadini che il Piano degli Interventi ha come contenuti alcune importanti scelte su cui valuteremo la volontà e la politica dell'Amministrazione.
In particolare le questioni più importanti per noi saranno:

  • la definizione della modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente da salvaguardare e per l'attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione;
  • l'individuazione delle trasformazioni da assoggettare ad interventi di valorizzazione e sostenibilità ambientale;
  • la definizione e localizzazione di opere e i servizi pubblici e di interesse pubblico, soprattutto per dare una forma alla città al di fuori del centro storico senza attendere le proposte dei privati
  • l'individuazione delle attività produttive da confermare in zona impropria nonché soprattutto quelle da trasferire a seguito di apposito convenzionamento anche mediante l'eventuale riconoscimento di crediti edilizi e l'utilizzo di eventuali compensazioni
  • sollecitare e definire la normativa di carattere operativo con particolare riferimento alle attività commerciali, al piano urbano del traffico, al piano urbano dei parcheggi, al piano per l’inquinamento luminoso, al piano per la classificazione acustica e ai piani pluriennali per la mobilità ciclistica.
  • Aumentare gli interventi di tutela delle acque di risorgiva, del verde e dei parchi urbani

“La speranza è l'ultima a morire”... e quindi cerchiamo di essere positivi con la Giunta di Treviso, ma siamo anche consci che prima o poi … la speranza muore.




Treviso, 11 gennaio 2017

Per Italia Nostra Treviso

il presidente Romeo Scarpa

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