"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 24 ottobre 2017

SULLO STATO DEI COMITATI (o della sinistra o dell'alternativa.. fate vobis)

Devo ammettere di aver gravemente sottovalutato il problema e di essere molto sospreso da quanto radicati restino i “residui del passato” nell'animo di molti, che si impegnano per il miglioramento/cambiamento della società e dell'ambente.

Questo non sarebbe nemmeno il male peggiore, se il ricordare la storia servisse a non ripetere gli errori, mentre vedo che c'è un gusto (che ritengo suicida) nel riproporre schemi e questioni “antiche”, anche oltre gli obiettivi comuni, che pur ci sono e sono urgenti.

L'esempio attuale è la questione della Superstrada PEDEMONTANA VENETA, che è un gravissimo problema che ha già devastato il vicentino e sta devastando il trevigiano.

Mi pareva utile, anzi lo credo ancora e sempre di più essenziale, riunire l'esperienza dei comitati del vicentino con quelli dei comitati da poco nati nel trevigiano e quindi sono stato da subito fautore di contatti con il COVEPA, che è sul tema da molti anni, come pure mi pare essenziale avere rapporti di collaborazione con quei partiti (M5S, SI e Pd cioè Zanoni) che sul tema non sono proprio favorevoli tout-court all'opera.

Il Comitato NO PEDEMONTANA di Treviso, di cui facciamo parte, ha appena finito di fare varie iniziative sia su territorio (ad Altivole) che in città, ma nella pattumiera di FB vedo salire una tensione che non è giustificata solo dalla diversità di opinioni sul tema o sulle strategie, ma da rancori più profondi, che sarà bene cercare di dissolvere una volta per tutte.
L'alternativa è quella di sprecare energie, non per contrastare l'opera Pedemontana ed i suoi promotori SIS+Zaia, ma dire che “io sono meglio di te” o “tu sei più venduto di me...”, gioco che credo si facesse alla scuola materna.

Era già successo per l'iniziativa di Andrea Zanoni che aveva fatto gazebi dove si chiedeva di “finirla”, ma la scintilla che ha fatto deflagrare un contrasto da tempo latente non sono state le differenti visioni sui percorsi alternativi, né le diverse strategie di contrasto dell'opera, ma alcune considerazioni di metodo ed opportunità su un'iniziativa del CSO Django nei confronti della Lega Nord alla periferia di Treviso.

E' ben vero che il CSO Django è libero di “desalvinizzare” tutto quello che vuole quando vuole, ma dovrebbe porsi almeno la domanda se è opportuno farlo il giorno prima del referendum, quando Salvini non è nemmeno in loco e prima di un un incontro con tutti i Comitati che avrebbe meritato migliore copertura di stampa, visto il tenore dei relatori e degli intervenuti.

Si è preferito (cioè quelli del CSO Django hanno preferito) una loro specifica iniziativa rispetto al progetto costruito da tutti e così la visibilità mediatica (con tutti gli stravolgimenti che usualmente vengono fatti in questo caso) è andata alla desalvinizzazione.
Un volantinaggio con fumogeni, nella sostanza innocuo, è passato come un assalto all'OK Corral per i media, ma questo è un dato che va considerato, per cui le azioni (anche le più sacrosante) devono poi sottostare a queste regole (non giuste), ma che ci sono e ci sono sempre state.
Tutti i soldi messi da Zaia nella propaganda al referendum sono andati ai media locali, mica in beneficienza e quindi questo è il logico ritorno...

Direi, a posteriori, quindi che l'iniziativa del CSO Django, per quel che riguarda il convegno sulla Pedemontana, è stato un grandissimo autogol, anzi una doppietta di autogol nel miglior stile di Niccolai, mitico difensore dle Cagliari anni '80.

Stupirsi quindi delle critiche e reagire in modo piccato (“siamo solo noi quelli che hanno il coraggio di attaccare la Lega...” o di fare certe “azioni”) non mi pare un buon modo di condividere un percorso, ma, come spesso accade (e come mi dicono è sempre accaduto in passato) è il modo che dà fastidio e fa sembrare quasi ricercate queste coincidenze (che per me restano solo stupide coincidenze, che però fanno la storia e le storie).

Se vogliamo chiarire sia questo che il passato, anche remoto (Dal Molin e non so che altro), siamo pronti ad un confronto con tutti da Zanoni al COVEPA, ai Beati Costruttori di Pace fino a tutti i centri sociali del mondo, altrimenti saranno inevitabli le divisioni ed i distinguo perchè nessuno accetta di fare un percorso con chi ti tira, a forza, su una strada, che consideri non fruttuosa.

Non vuole essere un discorso paternalistico, né da buon padre di famiglia, ma un discorso di chiarezza perchè siamo tutti amici, ma la politica si fa e si pratica per avere dei risultati nel breve1, medio e lungo periodo.
Altrimenti si fanno provocazioni, azioni, flash mob, contestazioni: tutto bello e sacrosanto, ma ricordando che a Treviso non è mai stato questo non è mai stato un buon viatico per nulla che abbia un seguito rilevante perchè la città è molto borghese e piccina e non da oggi.

Sono disconsi triti e ritriti, sentiti mille volte, che si possono fare per i comitati come per la sinistra in generale.

Non è ora di risolvere la questione una volta per tutte con onerstà intelettuale e senza vecchi pregiudizi?

Fatemi sapere perchè cose da fare ce ne sono molte e non è detto che dobbiamo farle per forza insieme.

Con cordialità e rispetto.
p. la sezione di Treviso
il presidente
Romeo Scarpa
1Che a noi ed a me in particolare non interessa

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti di contenuto ritenuto "inadatto" saranno eliminati..