"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 21 ottobre 2017

IL “NON-AMBIENTE” VENETO appunti per assemblea popolare per democrazia e uguaglianza

Elencare “cosa fare” nella provincia di Treviso in tema di AMBIENTE si potrebbe liquidare in pochissime righe perchè basterebbe osservare la realtà che ci circonda.

Il Veneto e la provincia di Treviso sono storicamente rappresentati dal Tiepolo e dai vedutisti veneti, ma oggi questi stessi artisti troverebbero gravi difficoltà a ritrovare uno di quei luoghi tipici ed armonici da loro rappresentati 500 anni fa!
Il Veneto si è imbruttito/abbruttito barattando il suo ambiente, fertile e ricco di acque, con il miglioramento della condizione economica dei suoi cittadini.
Questo ha una base storico-antropologica perchè il Veneto è sempre stato (ed è) caratterizzato da forte individualismo, dal legame fortissimo con la terra (agricoltura) e da elevate differenze di reddito tra i suoi cittadini (signori/contadini).

Un cittadino veneto si sente sempre “povero” (di soldi) e mai di cultura; anzi spesso si fa vanto del suo successo nell'intraprendere, anche in assenza di basi culturali di spessore.
Grandi lavoratori con grandi successi economici, ma scarsissimo impatto, per esempio, nella rappresentanza politica nazionale; dobbiamo tornare alla vituperata Prima Repubblica per trovare nomi veneti di rilievo politico in Parlamento...
L'ambiente veneto (trevigiano) è stato sempre sfruttato senza considerare i costi generali di questo struttamento con una miopia suicida; anzi quasi sempre il grande vantaggio (nascosto) del successo del “fare del nord-est” è basato sull'aver azzerato questi costi ambientali, che ora riemergono prepotentemente come costi sociali.

Gli esempi di questi effetti negativi di questo sessantennale modello di sviluppo sono molteplici:
  • inquinamento delle acque da PFAS nel vicentino per fabbriche
  • inquinamento delle acque per avre creato discariche in zone di risorgiva
  • spreco di territorio per dispersione delle costruzioni civili ed industriali
  • impoverimento e deterioramento dei beni comuni (fiumi, terra, aria, fauna flora) per agricoltura intensiva e monocolture, uso molto prevalente trasporto su gomma, sfruttamento, per esempio, della ghiaia e dell'energia idroelettrica, ecc..

Il Veneto e la provincia di Treviso sono ciechi; in sostanza non vedono la realtà che ci circonda o meglio, la vedono con gli occhiali del “progresso lineare illimitato”..
Non sono più abituati (o non hanno mai voluto?) vederla com'è veramente e si sono abituati ad un contesto che è radicalmente mutato, ma per loro resta un contesto indifferente.
L'ambiente che ci circonda e che ci fa vivere diventa una risorsa inesauribile e che non costa nulla a chi la utilizza per i suoi legittimi profitti privati.
E' sufficiente che l'agire dell'homo aeconomicus veneticus dia un risultato economico positivo in termini finanziari (schèi) o in termini vagamenti sociali (più lavoro, ma senza dire quale tipo di lavoro) per accettare qualsiasi compromesso sull'ambiente.

Un esempio è quello dei Consorzi di Bonifica, che gestiscono i cordi d'acqua secondari per scopi principalmente irrigui.
La governance di questi 10 enti nel Veneto è praticamente in mano agli agricoltori, che diventano quindi gestori del bene comune “acqua” per il loro scopo statutario senza che altri organismi o enti difendano l'interesse dell'acqua stessa, cioè dei fiumi o delle risorgive.

Il paradosso è che i Consorzi di Bonifica si atteggiano e comportano da “padroni dell'acqua”, vedendo solo un lato del problema (quello dell'agricoltura) perchè, per prassi consolidata ed assentita tacitamente dal potere politico1, non vedono altro.
Secondo quanto dichiarano in pubblico i loro referenti tecnici2, ci sarebbe “contesa” tra il mondo agricolo e le associazioni ambientaliste per la risorsa “acqua”, visto i primi la dichiarano insufficiente per la superificie agricola da irrigare ed i secondi invece reclamano il Deflusso Minimo Vitale3!

Ci sono due insopportabili distorsioni in questo ragionamento:
  1. il diritto del bene comune “fiume” (o “risorgiva” o “falda”) viene messo allo stesso livello dell'interesse di una categoria ad irrigare il suolo per il suo profitto4;
  2. è totalmente assente il potere politico pubblico che dovrebbe regolare l'uso compatibile e sostenibile di questa risorsa mediante le varie leggi che esistono e non sono applicate

Noi riteniamo che sia l'agricoltura che si deve adattare alla disponibilità di acqua del fiume e non viceversa!
Questo adattamento è logico e costituzionalmente garantito dall'articolo 42 della Costituzione perchè la proprietà e l'interesse privato sono cedevoli rispetto all'interesse pubblico.
E non si tratta di banalizzare la questione, coem fa qualche professorone universitario, dicendo che si vogliono salvare i pesci e le alghe, ma si tratta di capire che salvaguardare la risorsa “acqua” è salvaguardare la vita, come chiaramente dice anche il Papa nella sua ultima enciclica.

Dire che l'acqua è insufficiente per la superficie coltivabile non è solo una scemenza, ma è un bugia che copre un vero e proprio “furto di un bene comune, visto che non si parla di quali colture si stiano mantenendo (per esempio il mais), né di quali sprechi ci sono per pozzi abusivi e irrigazione mediante canalette invece che con sistemi più conservativi5.
Il Presidente del Consorzio Piave dice che servono 300 milioni di euro per razionalizzare il sistema: bene e dove sta il problema in una Regione che spende 15 milioni di euro per un referendum consultivo e 12 miliardi di euro in 39 anni per una infrastruttura6 che non serve?
Il principale del Veneto e della provincia di Treviso è che questa realtà non la si vuole vedere perchè fa comodo non vederla, in quanto il principio regolatore di tutto è sempre stato l'interesse personale, che da noi si sintetizza con una parola: “SCHÈI”.

La piena condivisione di questo “dogma” del Nord-Est è totale e trasversale.
Sono stati tutti coinvolti e complici: partiti di destra-sinistra-centro, sindacati ed imprenditori, commercianti e clienti cioè portatori di interesse che dovrebbero naturalmente avere interessi di categorie differenziati con la complicità totale ed assoluta del potere partitico, che ha fatto dell'ambiente una merce di scambio elettorale.

In termini generali porre la questione AMBIENTALE nel Veneto (ma non solo) significa porre chiaramente la QUESTIONE DEI BENI COMUNI e dei limiti che devono esistere ed essere praticati in una società che vuole essere più equa e solidale ed avere un futuro e non solo il portafoglio pieno.

Gli esempi pratici di questo principio sono molti ed evidentissimi

problema
risorsa
ladro”
complice”
danno
Minicentrali idroelettriche
acqua
ENEL e gestori finto sostenibili
Regione Veneto e Province
I torrenti del bellunesi sono infestati da questi impianti anche in zona SIC ZPS; DMV mancate per 10 km su 15km mediamente
Diga di Valle di Cadore - svaso
acqua
fauna ittica
flora
ENEL Greenpower et similia
Ministero tramite Ufficio Dighe di Venezia
Il torrente Boite è stato “asfaltato” per circa 10-12 km uccidendo ogni forma di vita vegetale ed animale per circa 10 anni
Diga di Valle di Cadore - interramento
acqua
fauna ittica
flora
rischio idrogeologico
ENEL Greenpower et similia
Ministero tramite Ufficio Dighe di Venezia
La diga verrà a breve dismessa perchè interrita dai sedimenti. Dopo aver usato il territorio per 60 anni, Enel BadGreenPower lascia tutto e se ne va senza alcun ripristino
Dighe di Centro Cadore
Acqua
fauna ittica
flora
suoli
ENEL e fabbriche anni '60
Ministero tramite Ufficio Dighe di Venezia
Le dighe del centro Cadore sono piene di sedimenti inquinati da metalli pesanti, argento per le attività impattanti degli anni '60. Nel 2020 ENEL deve mollare la concessione. Lascerà la mina allo Stato come al solito?
Ghiaia della Piave
Biodiversità
rischio idrogeologico
Consorzio Cavatori
Regione Veneto e Genio Civile
Si continua a scavare in alveo modificando la morfologia del fiume; non si scava fuori alveo perchè “non economico” peri cavatori che preferiscono materiale pulito da non selezionare
Vigneti prosecco
Biodiversità
aria
suolo
Consorzio Tutela Prosecco
Regione Veneto
L'estensione della DOC è chiaramente un scambio elettorale tra i produttori (soprattutto piccoli) che vengono beneficiati da quote di impianto da 1 ettaro; pesticidi diffusi.
Si vorrebbe anche l'inserimento dell'elenco dlel'Unesco per poter vendere ancora di più e fare soldi con il turismo
Cave
acqua
suolo
Cavatori
Consorzi Rifiuti
Provincia
Regione Veneto
Si sono create cave in terreni ghiaiosi e ci sono fenomeni di inquinamento da mercurio perchè sono inquinate le risorgive
PFAS e altro
Acqua
suolo

Industrie
concerie
Regione Veneto
Scarichi illegali di inquinanti molto pericolosi soprattutto nel vicentino
Supestrada Pedemontana Veneta
Suolo
aria
SIS
Regione Veneto
Progetto di finanza per 95km di superstrada che costerà in 39 anni circa 12 miliardi di euro
Carenza fognature
Acqua
biodiversità
Comuni, in primis quelli del bacino del Sile
ATS et similia
Gli allacciamenti sono ad un livello medio del 30% per cui ci sono 7 veneti su 10 che hanno sistemi locali di depurazione (poco efficienti).
I deputatori sono progettati per acque nere ma ricevono acque miste e quindi molto spesso devo bypassare tutto “tal quale”...
Edificazione diffusa
Suolo
aria
cittadini
Comuni Province Regioni
E' stato costruito in modo sostanzialmente utilitaristico e senza progrmmazione con deroghe e Piani Casa oltre a leggi per costruire in zona agricola e condoni.
La legge sul contenimento del consumo del suolo del Veneto è una burla
Centri Commerciali
Aria
suolo
Grandi marchi distribuzione
Regione Veneto
I centri commerciali ormai assediano qualsiasi centro storico ed hanno sostanzialmente ucciso il commercio locale
Agricoltura intensiva
Acqua
suoli
biodiversità
Conf. Agricoli

Consorzi Bonifica
Regione Veneto
Genio Civile
Utilizzo di colture che necessitano motta acqua, spreco di acqua con sistemi di irrigazione a canaletta o a pioggia, uso diserbanti e fitofarmaci.
Pozzi abusivi non censiti né sanzionati, ma tollerati
Il fiume PIAVE nel medio corso è privo di acqua per molti mesi all'anno.
Mobilità su gomma prevalente
Aria
suolo

cittadini
Regione Veneto
Carenza strutturale di programmazione ed investimenti su mobilità diversa
Insufficiente pedonalizzazione
Aria
suolo
Comuni
Regione Veneto
Carenza di visione per la pedonalizzazione progressiva dei centri storici e carenza di parcheggi scambiatori sulla cinta esterna; PUT che drenano traffico verso il centro invece di gestirlo (Treviso ha 40mila auto al giorno attono alle Mura di Frà Giocondo)
Gestione parchi regionali e provinciali
Biodiversità
aria
acqua
Enti Parco
Regione Veneto
Gestione partitica e clientelare degli enti parco che sono serviti come “centri di spesa” per interessi di partito o per favori a privati
Zone industriali
suolo
Comuni
Regione Veneto
Ogni Comune ha svenduto il suo territorio per incassare oneri concessori dopo che è stato tolto il vincolo di scopi per gli oneri concessori.
Ci sono migliaia di metri quadri a destinazione industriale dismessi
Aeroporti
Aria
suolo
acqua
SAVE AERTRE
Ministero
Regione Veneto
Aeroporti cresciuti a dismisura a ridosso di centri abitati tipo Aeroporto Canova che costeggia il fiume Sile (zona SIC ZPS) e assedia l'abitato di Quinto con vari progetti di ampliamento finora bocciati. Limiti massimi imposti mai rispettati.
Edilizia inutilizzata o sottoutilizzata
suolo
Comuni
privati
Regione Veneto
Molti edifici sono vuoti o non affittati senza programmi di recupero e senza nemmeno incentivi alla demolizione o efficientamento; carenza di alloggi per categoria più deboli


Riteniamo quindi che un programma di RIGENERAZIONE AMBIENTALE debba partire dalla presa d'atto e condivisione di alcuni principi e valori cardine, che ritengo siano declinati dagi articoli 9-33-34 della nostra Costituzione e dalla sintesi dal concetto di “ecologia integrale” come spiegato da Papa Francesco nella sua ultima enciclica:

L'ecosistema Terra diventa un insieme organico da rispettare, a cui appartiene l'Uomo come parte essenziale,c che non deve dimenticare di essere parte di un Tutto, soggetto a limiti e soprattutto con la responsabilità di tutelare i beni comuni”

Se partiamo da questo principio base possiamo verificare e capire se le varie azioni sono realmente sostenibili ed ambientalmente compatibili oppure (come sempre più succede) oppure se sono dei camuffamenti per perpetuare la solita logica di sfruttamento senza criterio dell'ambiente a danno dei beni comuni.

La sceltà non è tra demonizzare il business e scegliere la vita bucolica, ma nell'agire in modo onesto ed etico per migliorare la condizione di vita delle persone, senza però danneggiare la vita dell'ambiente circostante e la vita nel futuro.

Confido che altri vorranno commentare ed integrare o contestare questa nostra opinione per avviare un dibattito fruttuoso e con una visione di prospettiva dell'ambiente, che, in fondo, siamo anche noi... e non solo noi.


note
1Il meccanismo di elezione dei rapprentanti dei Consorzi è chiaramente sbilanciato a favore degli agricoltori ed i partiti si impegnino perchè ci siano le persone “giuste” ai posti “giusti”...
2Esperienza personale di giovedì 18-10-2017 ad un corso presso Ordine Ingegneri Venezia
3Che a breve diventerà il Deflusso Ecologico
4E per i posti di lavoro, il PIL, bla bla bla...
5Irrigazione localizzate e temporizzata

6La superstrada Pedemontana Veneta in progetto di finanza prossimo al collasso

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