"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

venerdì 26 novembre 2010

Indignamoci, perchè sappiamo sperare (prof. Settis)

Un interessante lectio magistralis di Salvatore Settis al Premio Bassani di Italia Nostra: 53 minuti di disintossicazione!

Clicca sul titolo per il link.

ADESSO C'E' IL LINK VIDEO....

Riproduciamo l'"orazione civile" tenuta da Salvatore Settis a Ferrara, in occasione del Premio Bassani di Italia Nostra (13 novembre 2010) sulla tutela del paesaggio e dell'ambiente così come viene garantita dalla Costituzione repubblicana. La prima al mondo a riconoscere nei primissimi articoli (articolo 9) la tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio.
Settis ricorda la storia delle leggi italiane, a partire dall'inizio del Novecento, dove si forma faticosamente quella tradizione di tutela che sfocia nel testo costituzionale. Ricostruisce quindi come si arrivò a formulare l'articolo 9 della Costituzione dalle 11 versioni di cui si dibatté nell'Assemblea costituente. Di fatto, tutelare il paesaggio significa limitare i diritti di proprietà privata rispetto alla pubblica utilità.
La lectio di Settis si conclude analizzando come, pur non citandolo, la nostra Costituzione prenda in considerazione anche il concetto di ambiente, che integra, insieme a quello di territorio, quello – di origine estetizzante - di paesaggio. Le difficoltà di una efficace tutela derivano, secondo Settis, anche da un'ambiguità di fondo del testo costituzionale, che da un lato separa paesaggio e città, tutela e urbanistica, e che dall'altro apre la porta alle autonomie regionali, che con la successiva riforma del titolo V, sfocia in un federalismo che avoca a sé parte delle competenze statali su questi ambiti.

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