Il nostro delegato Matteo DB riferisce di seguito l'esito di una "psichedelica" conferenza di servizi sull'impianto Biopower di Mignagola che ancora una volta NON è stato approvato rinviando tutto al 8 luglio 2013.
"A
parte la ditta committente e i tecnici eravamo presenti solo in
pochi: il tecnico dell’Ulss, l’assessore all’ambiente del
Comune di Carbonera con la responsabile dei servizi tecnici e della
gestione del territorio arch. Paola Boscariol e un’altra ragazza
(il Sindaco Bonato non c’era a causa di “impegni”... nel
Vangelo mi pare ci fosse un personaggio simile che si chiamava Ponzio
Pilato e capirete perché...), il Sindaco del Comune di San Biagio
con il suo tecnico, ed io in rappresentanza di Italia Nostra.
Assegnata la
ponderazione di 35 punti al Comune di Carbonera, 40 alla Regione e 25
all’Ulss, il dott. Rossi ha letto subito le osservazioni di Italia
Nostra, inalberandosi subito nel leggere il secondo punto e
consigliandoci di soppesare di più le parole prima di scrivere!!
Ha
poi proseguito snocciolando i punti da noi messi in evidenza più o
meno con la stessa attenzione che si presterebbe ad uno spot
televisivo trito e ritrito.
Ha risposto all’incirca puntualmente,
ma sarebbe troppo lungo scrivervi il tutto.
È
stato poi il turno del Comune di San Biagio il cui sindaco ha fatto
leggere una nota in cui ribadiva la contrarietà al progetto perché
l’area prescelta pare essere inappropriata e soffermandosi
soprattutto sul rischio della compromissione della qualità
ambientale (vista anche la vicinanza al Mignagola e al Nerbon), sulle
emissioni odorigene, e sull’impatto sulla qualità della vita dei
cittadini di Olmi.
Sono
stati riferiti tutti i vari pareri arrivati: Soprintendenza per i
beni paesagistici, Soprintendenza archeologica, Avepa, Arpav,
Autorità di bacino, Consorzio di bonifica, Provincia di Treviso,
Ministero dello sviluppo economico, Enel, Vigili del fuoco.
Si tratta
di pareri tutti favorevoli, ma in alcuni casi con prescrizioni (anche
pesanti nel caso della Provincia di Treviso che vuole la totale messa
in sicurezza dell’incrocio e del tratto stradale interessato).
È poi
il turno del Comune di Carbonera: l’arch. Boscariol fa presente che
mancano alcuni documenti comunque non fondamentali e ne viene fatta
richiesta.
E qui arriva il bello: quando sembra che abbiano finito di
parlare senza minimamente accennare ad eventuali oneri compensativi,
interviene l’assessore Sponchiado che, con non curanza, dice
all’incirca:
“Noi del Comune pensavamo di chiedere una
compensazione che stabiliremo in futuro con la ditta...”, al che
Rossi fa presente che secondo il DM 10 settembre 2010 le misure
compensative devono essere stabilite in sede di CdS e quindi sarebbe
il caso di mettere già qualche paletto.
Si scatena il panico: esce
l’assessore Sponchiado, seguito a ruota da uno dei responsabili
della Biopower Società Consortile a r.l., Daniele Perissinotto (che,
si noti, è anche consigliere comunale) e dal fratello di
quest’ultimo.
Si continua discutendo di altro e la Conferenza
procede dando la parola al tecnico dell’Ulss mentre rientrano i
fuoriusciti. Il tecnico fa presenti alcune perplessità di poco conto
e il discorso si sposta sui contratti di conferimento della biomassa
(ricordate il nostro famoso punto 13 e il contratto relativo alla
ditta Paladin Fernanda?) che si scoprono mancanti, imprecisi o
comunque non conformi al Dgr 1349/2011.
Viene
fatta uscire la Ditta e i suoi rappresentanti e tecnici e inizia la
discussione.
Le possibilità sono 2:
- o si approva con prescrizioni il progetto (in tal caso però il Comune di Carbonera non potrebbe richiedere le misure compensative)
- o si rinvia ad una nuova Conferenza dei Servizi in cui verranno presentati la registrazione e la trascrizione del diritto di superficie di affitto, i documenti relativi ad un pozzo artesiano da realizzare in assenza dell’acquedotto per l’approvvigionamento del locale servizi e almeno in preliminare l’atto costitutivo e i nuovi contratti di conferimento del materiale fecale.
L’Ulss
si dimostra favorevole a quest’ultima soluzione, mentre l’assessore
nicchia arrivando in sostanza a fare intendere di lasciar perdere la
richiesta di oneri compensativi: allorché mi sono sentito in dovere
di intervenire facendo notare che, se già la popolazione non vede di
buon occhio la realizzazione dell’impianto, non si sa come potrebbe
reagire se sapesse che il Comune non ha fatto richiesta degli oneri
compensativi che gli sarebbero potuti spettare.
L’arch. Boscariol
sembra comprendere la posizione e suggerisce di piegarsi alla
proposta dell’Ulss che già incontrava un certo favore anche da
parte della Regione.
L’assessore costernato si piega alla comune
volontà ma si rifiuta di far mettere un accordo unilaterale relativo
agli oneri compensativi tra i documenti da presentare entro la
prossima CdS: evidentemente la cosa gli è sfuggita di mano e vuole
salvare il salvabile.
Viene
fatta rientrare la ditta che con sgomento apprende la decisione di
una nuova CdS indetta per l’8 luglio.
Rossi fa presente che tanto il registro per gli incentivi è già stato chiuso
il 12 giugno e che forse qualcos’altro uscirà il prossimo autunno
o, di sicuro, il prossimo anno.
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