"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

venerdì 28 giugno 2013

BIOGAS A MIGNAGOLA: ANCORA UN RINVIO AD 8 LUGLIO 2013

Il nostro delegato Matteo DB riferisce di seguito l'esito di una "psichedelica" conferenza di servizi sull'impianto Biopower di Mignagola che ancora una volta NON è stato approvato rinviando tutto al 8 luglio 2013.

"A parte la ditta committente e i tecnici eravamo presenti solo in pochi: il tecnico dell’Ulss, l’assessore all’ambiente del Comune di Carbonera con la responsabile dei servizi tecnici e della gestione del territorio arch. Paola Boscariol e un’altra ragazza (il Sindaco Bonato non c’era a causa di “impegni”... nel Vangelo mi pare ci fosse un personaggio simile che si chiamava Ponzio Pilato e capirete perché...), il Sindaco del Comune di San Biagio con il suo tecnico, ed io in rappresentanza di Italia Nostra.

Assegnata la ponderazione di 35 punti al Comune di Carbonera, 40 alla Regione e 25 all’Ulss, il dott. Rossi ha letto subito le osservazioni di Italia Nostra, inalberandosi subito nel leggere il secondo punto e consigliandoci di soppesare di più le parole prima di scrivere!!

Ha poi proseguito snocciolando i punti da noi messi in evidenza più o meno con la stessa attenzione che si presterebbe ad uno spot televisivo trito e ritrito. 
Ha risposto all’incirca puntualmente, ma sarebbe troppo lungo scrivervi il tutto.

È stato poi il turno del Comune di San Biagio il cui sindaco ha fatto leggere una nota in cui ribadiva la contrarietà al progetto perché l’area prescelta pare essere inappropriata e soffermandosi soprattutto sul rischio della compromissione della qualità ambientale (vista anche la vicinanza al Mignagola e al Nerbon), sulle emissioni odorigene, e sull’impatto sulla qualità della vita dei cittadini di Olmi.

Sono stati riferiti tutti i vari pareri arrivati: Soprintendenza per i beni paesagistici, Soprintendenza archeologica, Avepa, Arpav, Autorità di bacino, Consorzio di bonifica, Provincia di Treviso, Ministero dello sviluppo economico, Enel, Vigili del fuoco. 
Si tratta di pareri tutti favorevoli, ma in alcuni casi con prescrizioni (anche pesanti nel caso della Provincia di Treviso che vuole la totale messa in sicurezza dell’incrocio e del tratto stradale interessato).

È poi il turno del Comune di Carbonera: l’arch. Boscariol fa presente che mancano alcuni documenti comunque non fondamentali e ne viene fatta richiesta. 
E qui arriva il bello: quando sembra che abbiano finito di parlare senza minimamente accennare ad eventuali oneri compensativi, interviene l’assessore Sponchiado che, con non curanza, dice all’incirca: 

“Noi del Comune pensavamo di chiedere una compensazione che stabiliremo in futuro con la ditta...”, al che Rossi fa presente che secondo il DM 10 settembre 2010 le misure compensative devono essere stabilite in sede di CdS e quindi sarebbe il caso di mettere già qualche paletto. 

Si scatena il panico: esce l’assessore Sponchiado, seguito a ruota da uno dei responsabili della Biopower Società Consortile a r.l., Daniele Perissinotto (che, si noti, è anche consigliere comunale) e dal fratello di quest’ultimo. 

Si continua discutendo di altro e la Conferenza procede dando la parola al tecnico dell’Ulss mentre rientrano i fuoriusciti. Il tecnico fa presenti alcune perplessità di poco conto e il discorso si sposta sui contratti di conferimento della biomassa (ricordate il nostro famoso punto 13 e il contratto relativo alla ditta Paladin Fernanda?) che si scoprono mancanti, imprecisi o comunque non conformi al Dgr 1349/2011.

Viene fatta uscire la Ditta e i suoi rappresentanti e tecnici e inizia la discussione. 
Le possibilità sono 2: 
  • o si approva con prescrizioni il progetto (in tal caso però il Comune di Carbonera non potrebbe richiedere le misure compensative)
  •  o si rinvia ad una nuova Conferenza dei Servizi in cui verranno presentati la registrazione e la trascrizione del diritto di superficie di affitto, i documenti relativi ad un pozzo artesiano da realizzare in assenza dell’acquedotto per l’approvvigionamento del locale servizi e almeno in preliminare l’atto costitutivo e i nuovi contratti di conferimento del materiale fecale.
L’Ulss si dimostra favorevole a quest’ultima soluzione, mentre l’assessore nicchia arrivando in sostanza a fare intendere di lasciar perdere la richiesta di oneri compensativi: allorché mi sono sentito in dovere di intervenire facendo notare che, se già la popolazione non vede di buon occhio la realizzazione dell’impianto, non si sa come potrebbe reagire se sapesse che il Comune non ha fatto richiesta degli oneri compensativi che gli sarebbero potuti spettare.

L’arch. Boscariol sembra comprendere la posizione e suggerisce di piegarsi alla proposta dell’Ulss che già incontrava un certo favore anche da parte della Regione.
L’assessore costernato si piega alla comune volontà ma si rifiuta di far mettere un accordo unilaterale relativo agli oneri compensativi tra i documenti da presentare entro la prossima CdS: evidentemente la cosa gli è sfuggita di mano e vuole salvare il salvabile.

Viene fatta rientrare la ditta che con sgomento apprende la decisione di una nuova CdS indetta per l’8 luglio.
Rossi fa presente che tanto il registro per gli incentivi è già stato chiuso il 12 giugno e che forse qualcos’altro uscirà il prossimo autunno o, di sicuro, il prossimo anno.

Il Comitato cercherà di sensibilizzare il Sindaco di Carbonera e la cittadinanza in relazione ad adeguati oneri compensativi e ad un piano di miglioramento ambientale se proprio non si arriva a far bocciare questo progetto in localizzazione sbagliata.

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