Non
è facile amministrare e non siamo certo noi quelli che possono
insegnare qualcosa a qualcuno, visto che la nostra esperienza in
quant'ambito è certamente limitata, ma è sempre interessante
immaginare cosa faremmo noi, se fossimo nei panni dell'attuale
Sindaco di Treviso e della sua maggioranza relativamente al Piano di
Assetto del Territorio di Treviso.
E'
necessario fare il punto della situazione.
1.
Il punto della situazione
Il
Piano di Assetto del Territorio è stato avviato nel mese di luglio
2012 dall'amministrazione precedente incaricando un pool di
professionisti guidatti dall'architetto Capocchin.
Dopo
una fase preliminare di consultazione, con molta fatica e poco
entusismo, siamo riusciti a consegnare un centinaio di “contributi
partecipativi” che sono stati bellamente elencati per dimostrare
che è stata svolta tale obbligatoria attività, ma nessun riscontro
o confronto è stato mai avviato tra annimistrazione e città.
Si
sono svolti quattro incontri pubblici (alcuni in orari assurdi tipo
lunedì mattina) per incontrare i “portatori di interesse”, ma
il vero interesse era di non aprire alcuna seria discussione sul
futuro di Treviso, restando nelle chiuse stanze del palazzo a
discutere.
Il
tentativo di rendere pubblici i documenti portati dalla maggioranza
in Commissione Urbanistica è stato addirittura perseguito con
l'avvio di un procedimento nei nostri confronti (archiviato).
Poi,
durante la campagna elettorale, il tema “PAT di TREVISO” è
restato alle enunciazioni di principio:
- per l'ex maggioranza un fiore all'occhiello l'aver adottato un documento privo di anima e strategia,
- per l'attuale maggioranza un punto fondamentale da revisionare con un metodo realmente “partecipativo”
- Iter “normale” del PAT
Se
avessero vinto la Lega+PdL il percorso per arrivare all'approvazione
del PAT avrebbe avuto qualche scossone, ma non avrebbe incontrato
grandi difficoltà, perchè in politica contano i numeri piu' che le
idee e quindi le migliaia di osservazioni che avremmo certamente
presentato sarebbero state respinte.
Il
documento nella sua forma attuale, cioè una semplice “traduzione”
del PRG 2001 al linguaggio urbanistico della LR 11/2004, sarebbe
giunto all'approvazione con qualche piccolo favore qui o la', ma
senza una sola vera scelta di pianificazione.
Molti
buoni propositi, anche confusi, ma nessun tema portante.
Tecnicamente,
dopo l'adozione di maggio, ci sarebbero stati 30 giorni di
pubblicazione per la visione (chi l'ha visto?), 30 giorni per
presentare osservazioni e poi il passaggio in Provincia per
l'approvazione con valutazione delle osservazioni.
Provate
a chiedere cosa prevede di essenziale per Treviso il PAT adottato e
vi sentirete rispondere in 95 casi su 100:
“Ma cossa zéo el PAT??”
e non certo per colpa dei cittadini trevigiani.
- Cosa faremmo noi, se... fossimo la maggioranza
Una
nuova maggioranza politica che ha fatto sostanziali critiche sul modo
con cui è stato preparato il PAT e sull'assenza di contenuti,
soprattutto riferiti al coordinamento con i comuni contermini
nell'ottica della città metropolitana, non dovrebbe avere alcun
dubbio nel proporre i seguenti passaggi per una radicale revisione:
- congelamento dei termini per le osservazioni e precisa indicazione della nuova maggioranza dei punti cardine (politici) da modificare nel documento frettolosamente adottato dall'ex maggioranza;
- presentazione di queste proposte modificative alla città mediante incontri con tutte le categorie ed associazioni per procedere con una reale partecipazione al fine di mettere a punto un nuovo documento che sia espressione della nuova maggioranza;
- revoca del PAT adottato e contestuale adozione del documento revisionato
- prosecuzione della procedura che (in teoria, se correttamente “partecipativa”) dovrebbe ricevere un numero molto minore di osservazioni di tipo “non sostanziale”;
- completamento dell'iter con analisi osservazione ed approvazione da parte della Provincia.
Tale
proposta non è particolarmente rivoluzionaria, in quanto il
documento adottato resta valido per tutta una serie di analisi e
dati, che dovrebbero essere stati fatti correttamente; si modifica la
parte progettuale, che nel documento adottato è molto poco
caratterizzata senza alcun tema portante e strategico per il futuro.
A
livello di costi aggiuntivi per pagare i progettisti, riteniamo che
sarebbe da contrattare questo (eventuale) compenso aggiuntivo perchè
la revisione del documento si compensa con il minor lavoro prestato
dai progettisti in fase di contributi partecipativi, una fase
sostanzialmente fatta in modo solo formale e quindi sbrigativo!.
In base alla prima indicazione ricevuta dal colloquio avuto con Sindaco e Capogruppo di maggioranza si prospetta un'ipotesi di revisione molto meno chiara:
- i termini per le osservazioni verranno prorogati al 15 ottobre 2013;
- il PAT verrà quindi modificato su un impianto già esistente mediante osservazioni sostanziali (speriamo noi) oppure con osservazioni minori (sperano altri?); solo in questo secondo caso e quindi con un PAT quasi inalterato non è necessaria una nuova adozione.
- in caso di accettazione di osservazioni sostanziali (che sono necessarie per dare un senso reale al PAT) sarà obbligatorio riadottare il documento in Consiglio Comunale con contestuale revoca del precedente per consentire a tutti di poter esprimere le loro osservazioni nei termini di legge.E' evidente quindi che, se si pensa che il documento adottato sia inadeguato e che debbano essere introdotte modifiche sostanziali, si arriverà ad una nuova adozione.Allora perchè non farlo subito??Magari non proprio subito subito, ma dopo aver spiegato alla città in cosa consiste la differenza politica e di prospettiva tra questa maggioranza e la precedente.Se c'è accordo nella maggioranza su cosa di desidera per la città di Treviso, è meglio dirlo subito perchè c'è il rischio che una serie di infinite mediazioni porti ad approvare un documento molto simile al PAT adottato ed allora perchè abbiamo cambiato maggioranza?
Non
sono un urbanista e quindi potrei aver detto fesserie, ma gradirei
che mi venisse spiegato dove il ragionamento non funziona senza
addurre scuse o carenza di fondi.
E'
chiaro che dopo aver speso centinaia di miglia di euro per un
documento attualmente inutile, non saranno un po' di altri spiccioli
a rovinarci, se servono a dare una reale dimostrazione di cambiamento
e partecipazione. O no?
Treviso,
21 giugno 2013
p.
Italia Nostra Treviso
il
presidente Romeo Scarpa
Concordo, credo che la possibilità di partecipazione alla revisione per i cittadini sarebbe il miglior biglietto da visita possibile per la nuova amministrazione. Diciamo un'occasione irripetibile ... Speriamo bene ...
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