Oggi sulla Tribuna di Treviso Giulio Morossi espone il suo apprezzamento per l'estetica della Cittadella delle Istituzioni e financo per il ponte (dei ragni) di Portoghesi criticando il provincialismo dei trevigiani che "non capiscono il bello dell'architettura" e non godono per quello che dovrebbe essere l'inizio di una città europea e non solo una casualità frutto degli accordi tra i potenti di una piccola cittadina di Provincia.
Morossi, esponente storico del PD, irride benevolmente chi si interessa solo del "cui prodest" dei vari risiki, controrisiki e risikelli scordandosi uno dei pilastri delle critiche del vecchio partito comunista alla "potenza delle rendite fondiarie" rispetto ad una corretta ed ordinata gestione urbanistica.
Che i trevigiani siano provinciali e innamorati della loro città, dove "stuco e pitura fa sempre bea figura" è una scoperta da poco, visto che abbiamo avuto un fenomeno chiamato Genty che ha governato per vent'anni con la sua politica del tombino...
Quello che manca nell'analisi di Morossi, che condivido per l'apprezzamento estetico al complesso di Botta, è la memoria di come nasce e soprattutto dove nasce questo progetto:
- la sua posizione non si puo' dire certo felice visto che si inserisce nel triangolo delle bermude delle rotonde delle Stiore in bocca a San Giuseppe, che avrà il suo bel daffare a levarsi il traffico se gli mettiamo un simle atrattore di utenza tra la tangenziale (anche prolunagata con tutti i lotti che volete) e la strada Ovest, che ormai è una strada commerciale;
- il "regalo" urbanistico portò al tempo il Dominus a triplicare la sua cubatura (80.000mc dell'originario complesso Appiani) agli attuali 240.000 mc (che sono in parte lo sua sfiga visto che sono mezzi vuoti..) senza avere particolari contropartite pubbliche; responsabilità politica della Lega certamente con il sonno del PdS di Zanetti & Co. che pensavano di subentrare alla corte. Ricordo l'opposizione solitaria ed ostinata del solo consigliere Alberto Cocco...
- lo scontro politico che ci fu allora tra la Lega di Zaia (che andò al Sant'Artemio) e il Dominus (che si impantanò nella cittadella), ma a pagare oggi (in termini urbanistici e non architettonici) siamo noi.
Di questo è certamente responsabile la DC prima, la Lega poi ma l'allora sinistra non avrebbe fatto meglio perchè ha solo e sempre cercato di subentrare nelle grazie del Dominus, che l'ha sempre tenuta in anticamenra come una servetta un po' puzzolente, che si "doparava alla bisogna"...
Se parliamo di città europee seriamente parliamo di infrastruture leggere, parliamo di residenze sociali per giovani, parliamo di verde pubblico curato, parliamo di acqua limpida...
A Treviso questo c'era di default e l'abbiamo buttato nel cesso...
Non c'è alcun problema estetico.... nemmeno per la "schifezza" (secondo me) di Portoghesi che ha il solo pregio di aumentare la biodiversità aracnoidea...
Londra ha la sua "green belt", difesa da istituzioni e cittadini che la considerano piu' importante della city; noi la "green belt" ce l'abbiamo finta sulla piante del PAT...
Amsterdam ha le piste ciclabili che collegano le scuole, noi abbiamo voluto farla all'interno di un parco naturale spendendo i soldi per questo e non per risanare le acque del nostro fiume...ora abbiamo la "greenway" del SuperPippo Torresan che va a caccia dei distruttori di staccionate!!
Non è una questione estetica, è una questione di testa....
buongiorno ha tutti
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