Non era mia intenzione sprecare nemmeno mezz’ora per
commentare questa mezza approvazione di un PTRC della Regione Veneto, che manca
degli elementi più importanti per la semplificazione da tutti invocata: la
valenza
paesaggistica che renderebbe più semplici i procedimenti edilizi.
Stiamo parlando di uno strumento urbanistico che dovrebbe
precedere ed informare tutti i piani di scala inferiore (provinciale e
comunale) ma che arriva buon ultimo e che per trovare una vera efficacia avrebbe
dovuto trovare un accordo con la Soprintendenza Regionale e poi dovrebbe essere recepito
da tutti i Comuni: un’operazione che forse avremmo potuto vedere durante il
settimo Governo Zaia, cioè tra 20-25 anni, se guardiamo i ritmi della
legislazione urbanistica.
Stiamo quindi parlando del Nulla Urbanistico, cioè di
uno strumento che ha l’unica funzione di aggiornare la ricognizione del
territorio con una serie di costosi studi che almeno aggiornano la situazione
al 2015, cioè a 5 anni fa….
Questi sono i tempi dell’urbanistica a posteriori, che
serve tutt’al più a fare il rilievo di quello che si è già fatto. Altro che
pianificazione strategica!
Il PTRC versione attuale non può avere valenza paesaggistica perché
molti vincoli sono stati posti in fase di controdeduzione del PTRC 2009 alle molte osservazioni
del 2013 e quindi si necessitava, a rigore, di una ripubblicazione almeno
parziale per evitare di mettere nei casini le Amministrazioni che avevano già fatto edificare
in zone poi inserite nel vincolo.
Il solito caos tra il FARE ed IL
PIANIFICARE, che nel Veneto, al massimo, dà origine al FAR FINTA….
Si fa finta di avere un nuovo PTRC che non sceglie nulla perché
le scelte si fanno altrove (Olimpiadi a Cortina, B&B targati Unesco,
Pedemontane e centri logistici…): a cosa serve un documento simile? A
pianificare cosa? A semplificare cosa?
Forse la Giunta Regionale confonde pianificare con … vinificare
(azione su cui è molto più preparata!).
Ad onor del vero però, è necessario anche dire che c’è un conflitto
di potere tra Soprintendenza e Regione, che potrebbe deflagrare nella
famosa "autonomia" sulla quale Zaia a buttato al vento quasi 2 o 3 milioni di
euro circa 1000 giorni fa.
La Soprintendenza non si fida della Regione, la Regione non
sopporta la Soprintendenza e quindi, vedendo che non si arrivava a nulla, la
Giunta regionale ha deciso (grazie al COVID) di incassare i titoli dei giornali (allineati) mettendosi al
petto un’altra medaglietta: “Abbiamo approvato il PTRC dopo trent’anni”.
Chi si accorgerà che è mezzo PTRC e che non dice nulla?
Nessuno, nonostante le tardive strilla delle opposizioni e
delle associazioni perché la storia la scrive (sui giornali) chi è in TV ogni
sera da 3 mesi.
La politica si fa coi i titoli e con i post, non con articoli che parlano del merito... Semplificare, semplificare....
Quindi che dire? Che fare su questo tema?
Non vale la pena di fare nulla di più di quanto succederà per
motivazioni squisitamente partitiche:
- ·
il
Governo forse impugnerà la legge in Corte, pensando che sia una strana manovra del Veneto per
aggirare i vincoli ed avvicinarsi all'autonomia...
-
la
Giunta Veneta ribadirà che non c’è valenza paesaggistica per non farsi
impugnare il mezzo PTRC, affermando con ciò che serve quasi a nulla
- le opposizioni e le associazioni inveiranno quel tanto per fare la loro parte, ma senza il risultato di bloccare il voto in Consiglio Regionale o far ritirare il piano...
COSA C’E’ DI INTERESSANTE IN QUESTI MOVIMENTI?
NULLA, ASSOLUTAMENTE NULLA
COSA SERVIREBBE FARE?
Non vale nemmeno la pena di scriverlo perché approvare
un simile mezzo PTRC, che non cambia nulla, mentre la pandemia COVID reclamerebbe
coraggio e cambiamenti radicalI, è semplicemente una vergogna.
Tempo perso per andare sui giornali
f.to Romeo Scarpa