"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 6 giugno 2021

ANCORA SUL PROBLEMA DELLA PIAVE

Oggi sul Corriere del Veneto c'è una paginata sul tema delle casse di espansione che, oggi anno domini 2021, sembrano essere fondamentali solo nel Comune di Ciano del Montello.

In verità l'articolo è più interessato allo scontro all'interno della Lega che ai temi ambientali, ma ritengo opportuno sottolineare alcune considerazioni che emergono:

1) il problema esiste e non da oggi... ne parliamo più o meno da una trentina d'anni 

2) sul tema del controllo e delle decisioni sulle Acque il caos normativo è enorme

3) in 30 anni la situazione è peggiorata di molto grazie agli interventi dei cavatori (CRIF simile a CIRF... geniali...) e dei loro interventi di "riqualificazione" autorizzati da RV e dagli insediamenti in alveo di prosecco, case ed industrie.


 

La SCIENZA sembra replicare  il modello già sperimentato con i vaccini: si va da chi ne fa una questione meramente idraulica e quindi ragiona sulla base di localizzazioni "indipendenti da sentimentalismi" e chi pensa che basta "pulire il fiume per risolvere tutto"...

La politica ondeggia e non decide perchè una decisione dovrebbe avere chiaramente in campo le questioni e valorizzarle in modo corretto tutte, mentre, nonostante la TRANSIZIONE ECOLOGICA, pare sempre prevalente la soluzione "più semplice" in termini di vantaggi elettoralistici.

Mi si dice che "un intervento locale ed enorme (unica cassa di espansione il più a monte possibile) è l'intervento più efficace" e non ho certo la competenza del prof. D'Alpaos per mettermi a discutere di idraulica, ma non c'è solo l'idraulica in politica.


L'ing. Bottacin
afferma che non sarà un progetto di cemento come l'unico finora visionato, ma saranno "muri in terra battuta..."

Beh, sinceramente questa penso sia una vera battuta perchè non ho ancora mai visto un progetto dii una mega cassa di espansione in terra battuta e canne di palude, ma magari a Belluno sono più avanti che in pianura.

I consulenti del sindaco Tormena hanno opinioni diametralmente opposte, che comprendo perchè fondate su uno studio del 2009, che parlava di priorità per la cassa di espansione a PONTE DI PIAVE.

Come mai il cambio di rotta rispetto al 2009?

DOVE STA LA "VERITA'  "???

 

Come in ogni questione reale, la verità di un problema complesso non può essere una soluzione semplice oppure, meglio, lo può essere, ma deve essere spiegata in modo chiaro,cercando di capire le motivazioni dell'altro ed essendo pronti a cambiare idea.

Se lo scontro è tra tifoserie, non c'è possibilità di soluzione e si arriva solo agli insulti ed al prevalere del più forte. Magari facendo un grave errore.

Oggi pare che il pendolo della decisione sia verso la mega cassa di espansione sulla Grave di Ciano, ma servirà una VERA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE e non il solito giochino, dove dei tecnici nominati dalla politica, confermano la tesi migliore per il Bottacin-Zaia di turno.

 Tanto per far capire la questione a tutti, le ipotesi sono le seguenti:

1) la soluzione CASSA ESPANSIONE GRAVE DI CIANO crea una riserva artificiale da 40milioni di metri cubi nell'area SIC di Crocetta del Montello. Tutta le protezione della parte a valle avviene "sacrificando" l'oasi naturalistica (che non vale nulla per Bottacin e co.)


 

2) la soluzione CASSA ESPANSIONE PONTE DI PIAVE crea una riserva artificiale da X miliioni di metri cubi (più di 40...) più a valle, dove il Piave ha rotto nel 1966; area più pregiata a livello economico, lasciando scoperte le zone a monte..

3) la soluzione SUPER AMBIENTALISTA non prevede nessuna opera idraulica, ma solo una pulizia, ma credo non sia possibile perchè il fiume è stato canalizzato in modo molto forte dagli amici cavatori, che hanno una loro idea della "riqualificazione ambientale", che sarebbe ora di discutere seriamente perchè nella sostanza prendono in giro tutti. In pratica la trasformazione del fiume ad opera dei cavatori ha reso il fiume più pericoloso e se questo avviene per 30 anni, i danni fatti sono drammatici. Chi lo spiega al CRIF?

Probabilmente nessuna soluzione è ottimale e servirebbe un misto delle varie soluzioni che crei una prima cassa di espasione a Ciano in modo da non perdere per sempre l'area naturalistica + interventi lungo l'asta fino a a Ponte di Piave per ridare al fiume il suo spazio e fare a Ponte di Piave un'altra protezione, togliendo viti e case in alveo. 


QUESTO SIGNIFICAA "GESTIRE IL FIUME" CON CONCRETEZZA E REALISMO, senza scorciatoie, ma ci vuole una VISIONE che non c'è... E ci vorrebbe il tempo che hanno perso....

SIAMO SEMPRE IN EMERGENZA dopo aver ATTESO 30 ANNI lasciando fare di TUTTO E DI PIU' LUNGO IL FIUME...

UNA VERA E PROPRIA UTOPIA PER UNA POLITICA CHE NON HA ANCORA TIRATO FUORI DL CASSETTO IL PIANO DI GESTIONE DELLA PIAVE...

UNA DIMOSTRAZIONE DI INCAPACITA' GESTIONALE CHE SI RENDE MANIFESTA OGNI VOLTA CHE SI TRATTA DI DECIDERE PERCHE' LE DECISIONI OSCILLANO IN FUNZIONE DEGLI INTERESSI DA DIFENDERE.


VEDERE LE DICHIARAZIONI RECENTI DI VALLARDI E RIZZOTTO SUL DEFLUSSO ECOLOGICO...

AMEN






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