Ieri sera sono andato in riva al Piave nell'Oasi di Codibugnolo dove il circolo Piavenire di Legambiente organizza una serie di eventi culturali ed informativi.
La riflessione che è emersa dalla serata e dagli incontri con persone, anche sconosciute, ma con simile sentire è che il VENETO è una TERRA massimamente INDIVIDUALISTA e vi spiego perchè...
Il tema era un racconto di un viaggio lungo la Piave dalla sorgente a Salettuol di un gruppo di persone: un'esperienza vera, semplice ma reale, fatta a piedi guardando e sentendo quello che esiste.
La Piave è stata, e continua ad essere, generosa con i Veneti: ha dato energia elettrica, acqua per le colture ed oggi per il glera, pesci, animali, ghiaia in abobndanza per gli amici cavatori, terreno per colture e casa, fabbriche ed ora anche piste ciclabili sul greto, ha visto scorrere sangue di guerre, ma cosa ha ricevuto in cambio?
Praticamente NULLA.
Continua a scorrere come può, ma non è indifferente e resta sempre un amico pronto a ricordarti che esiste.
La volontà (ingegneristica) di domarlo con mega casse di espansione è paragonabile ad una guerra tra amici.
Chi sarà il più forte?
Chi vincerà quando il cambiamento climatico riverserà migliaia di metri cubi sul suo bacino imbrifero?
Trattere un AMICO che tanto ha fatto per tutti noi in questo modo, è un GRANDE TRADIMENTO perchè il fiume non reclama altro che il suo spazio.
RIDIAMOGLI IL SUO SPAZIO DI ESPANSIONE NEI MOMENTI DI PIENA, risolvendo piccole criticità, ma DEMOLENDO quelli che sono AFFRONTI verso un amico, ricordando che l'acqua è VITA.
Ricordiamo che è giusto preservare la vita umana, ma NON è giusto preservare gli interessi economici esclusivi di chi ha costruito, coltivato nel greto del fiume con deroghe assurde ed ora vorrebbero che pagassino noi per il loro portafoglio.
Un mio amico diceva che il FIUME E' DEI PESCI......... Lui si definisce il Nulla ed è pescatore vero.
IO VORREI CHE IL FIUME FOSSE VERAMENTE DEL POPOLO VENETO, ma anche di tutti I POPOLI e non solo una cosa che riguarda alcuni grandi interessi.
E' necessario unire le forze e contrastare progetti devastanti, non con lo spostamento in altro ambito, ma DIFENDENDO CON CORAGGIO E VERITA' UN BENE COMUNE PREZIOSO, amico dimenticato da molti lungo l'asta.
Questo La Piave attuale
RispondiEliminaè la metafora di ciò che siamo diventati:
esseri che di umano hanno solo l' apparenza,
privi di Vita Vera,
inutili come un Sogno senza senso,
non abitati da Pesci Dee e Dei.
Stuprati da mercanti di roba e schei.
E venduti al mercato degli schiavi del profitto altrui fatto per il nostro bene.
Nessuno o pochissimi di noi prova il Brivido interiore del Richiamo della Piave.
Nessuno come nell Antichità, sulle Sue rive cosmiche ora recita Adorazioni Mistiche ,matrimoni, battesimi, voti, suppliche al Dio, nottate di feste e giorni di giochi sacri con gli amici.
Nessun bambino ora lo esplora con la Sensazione di Essere alla Fonte della Vita.
Ora noi percepiamo solo cose che servono per altre cose che entropicamente ci cancelleranno dalla Memoria del Paradiso
Del Nostro Cuore.
Sperare che questo sentire possa essere un sentire comune é, purtroppo,un'utopia. La difesa dei diritti umani e dell'ambiente in cui viviamo sembra essere una responsabilitå di pochi. Di recente ho letto che accanto alla cultura c'é il valore della ricerca,del paesaggio,del patrimonio storico e artistico, tutti beni da promuovere e tutelare. La nostra costituzione lo prevede con l'art.9: "La Repubblica... tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Appelliamoci a questo!
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