Le piste ciclabili sono una risorsa
enorme e noi siamo da sempre favorevoli alla creazione di un sistema
di piste ciclabili che colleghi interconnetta i quartieri con il
centro storico e consenta una mobilità sicura e priva di
inquinamento; proprio a tal proposito presenteremo ulteriori
contributi partecipativi al PAT in corso di formazione.
I recenti commenti all'incidente della
signora Mirella in viale Vittorio Veneto, ci obbligano però a
sottolineare alcuni dettagli non secondari sulla pista “ciclabile”
in questione:
- credo tutti ricordino le numerose proteste che vennero presentate all'Amministrazione Comunale quando quella pista fu, sciaguratamente, ideata e poi realizzata;
- tale pista (forse) rispetta le norme tecniche, ma rispetta meno il buon senso, perchè è sopraelevata rispetto alla strada e non ha una separazione fisica dalla carreggiata, ragion per cui una caduta accidentale diventa oltremodo pericolosa;
- la pista ciclabile in questione, ricordiamolo, ha ristretto la carreggiata per auto e moto ed è l'unica al mondo realizzata in presenza di due-esistenti prepiste ciclo-pedonali “naturali”, volgarmente denominate “Passeggi”!!
L'attuale Assessore ai Lavori Pubblici
“non c'era” quando si creava tale contestata pista, ma c'era
qualcun'altro a capo dell'Amministrazione, che lui certamente
conosce, che ha evitato di ascoltare le critiche.
L'Assessore attuale è però un degno
erede dei suoi predecessori, visto che anche lui non ha ascoltato le
richieste fatte da noi e molti cittadini di Monigo e Sant'Anna,
quando è stata allargata via Sovernigo da 4 fino a 7 metri; la pista
ciclabile, che si poteva fare, non si è fatta.
La richiesta della pista ciclabile è
stata riproposta come contributo partecipativo al PAT.
Vedremo cosa succederà.... Certo che
Treviso è una città “strana” con poca memoria o molti sordi.
Treviso, 21 settembre 2012
per ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente Romeo Scarpa
post scriptum moderatamente polemico
Appare incredibile che si dica che “la
pista ciclabile è a norma, ma c'è un progetto di messa in sicurezza
nel cassetto...”
In tema di sicurezza e di
responsabilità non ci possono essere ritardi; la carenza di fondi è
una parziale giustificazione, soprattutto se il settore Lavori
Pubblici impiega i pochi fondi disponibili per tagliare gli alberi di
via Pinelli, prima di usarli per mettere in sicurezza la pseudo-pista
ciclabile di viale Vittorio Veneto!
Ma.... non era a norma??
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