Utilizzo il blog di Italia Nostra per pubblicare la perizia che ho appena mandato via pec al Comune di Treviso ed a un buon numero di Consiglieri in modo che possano avere materiale su cui discutere prima della fine dell'anno 2013.
Ribadisco che la zona da me visionata (oggi ripulita ed occupata da ZTL) non presenta aspetto di pericolosità statica.
Vedrò con piacere la relazione del 2005 del Settore Lavori Pubblici e cercherò di capire quali "problematiche relative la staticità delle murature perimetrali sotto le campata" abbia visto il mio collega che firmo' nel 2005!! Certo che dichiarare che esistono delle problematiche nel 2005, non fare nessuna pubblica segnalazione (nemmeno un cartello di pericolo) e non fare nulla per 8 anni non è proprio un segno di efficienza anche per un Comune privo di soldi. Se poi tutte le problematiche sono come quella che ho visto io in questi locali, allora mi preoccupo seriamente della competenza di chi ha firmato (a proposito, chi ha firmato??) oppure devo pensare che un valente tecnico ha firmato su suggerimento e per mandare via degli inquilini?? No, non ci posso credere e non voglio nemmeno pensarlo...
Faccio presente che:
- dalla scalinata pubblica filtra acqua copiosa da anni
- nell'unità immobiliare adiacente (di chi è??) c'è guano di colombi a iosa... devo chiamare io il servizio disinfestazione e far chiudere le finestre?
PERIZIA
STATICA ex sede FILT-CGIL
Il
sottoscritto ing. Romeo Scarpa, ingegnere libero professionista
iscritto all'Ordine degli Ingegneri di Venezia al n.3930, redige la
presente perizia sull'unità immobiliare denominata ex sede
Filt-Cgil, sita a Treviso in via Marco Polo.
La
perizia viene redatta su richiesta del Collettivo ZTL-Wakeup al fine
di valutare il paventato rischio per la
pubblica incolumità,
notificato dal Comune di Treviso con nota del 27 dicembre 2013
(allegato 1).
La
perizia è stata resa in forma provvisoria in data 28-12-2013 al fine
di trovare una soluzione condivisa ad una situazione di tensione, ma
la presente perizia integra e supera quella redatta “brevi manu”.
Si
precisa che la perizia viene redatta a titolo gratuito per favorire
il dialogo costruttivo tra il collettivo ZTL-WAKEUP ed il Sindaco,
avv. Giovanni Manildo, che ringrazio per la disponibilità.
La
perizia non è un “certificato di agibilità”, né
un'autorizzazione (che non posso certo dare io!) all'accesso in
locali di proprietà comunale, ma è semplicemente una perizia
tecnica limitata allo scopo precisato.
Descrizione
dello stato dei luoghi
L'unità
immobiliare, che ho visitato venerdì 27-12, sabato 28-12 ieri ed
oggi accompagnato dal gruppo di lavoro della sezione di Treviso di
Italia Nostra (archh. Zandigiacomi, Vian, Biancotto e Serri) è di
proprietà comunale in base alle dichiarazioni recepite dal
Comandante dei Vigili Urbani, dott.ssa Franzoso ed è composta da un
piano terra e da un piano primo, inseriti sotto il cavalcavia
stradale che supera la ferrovia.
Il piano
terreno è costituito da un ampio locale, circa 6,2x11,5m, con
accesso su via Marco Polo; un ulteriore accesso è presente sul lato
ferrovia, dove è situata la scala ed un servizio igienico con turca
e lavabo.
Il piano
primo è costituito da un locale di misura analoghe a quello del
piano terra con scala e piccolo disbrigo con lavabo.
I locali sono
in evidente stato di abbandono da anni con presenza di colombi e
guano in abbondanza sia a piano terra che a piano primo, prima della
pulizia fatta dagli attuali occupanti.
I locali sono
stati ricavati in periodo non noto ma certamente anteriore agli anni
'60 mediante delimitazione di una porzione del cavalcavia con
murature dello spessore di 20cm che interessano sia la struttura in
cemento armato del ponte che quella della scala, sempre in c.a., che
serve ai cittadini per andare dal livello stradale fino al
marciapiede in sommità del cavalcavia.
Una muratura
interna, che divide da altro magazzino, è in blocchi cementizi,
mentre le altre murature sono intonacate e potrebbero anche essere
costruite con gli stessi blocchi o con bimattoni. E' evidente sulla
muratura interna una fessurazione in prossimità del vano scala.
Le murature
arrivano fino all'intradosso della struttura in c.a. del cavalcavia e
formano una struttura scatolare, che è anche inserita tra le
strutture in c.a. sotto sporgenti del cavalcavia.
Il solaio
di piano primo su luce netta di circa 6,5m, è
costituito da travetti tipo “Varese” (b=13cm, h=21cm interasse
90cm circa), armati con ferro non ad aderenza migliorata (2 barre da
10mm e 1 da 12mm). Il pavimento è ceramico su massetto di circa 10cm
di spessore.
La scala
interna è costituita da due rampe; la prima
di pochi gradini è costruita su riempimento probabilmente, mentre la
seconda rampa è con struttura non visibile, probabilmente in cemento
armato con gradini in graniglia.
La copertura
della scala e del bagno di piano primo è la rampa
scala ad uso pubblico del cavalcavia che
provoca danni da infiltrazione all'unità immobiliare in oggetto da
lungo periodo; che le infiltrazioni dalla struttura in c.a. della
scala pubblica non siano recenti è evidente dal fatto che sotto il
controsoffitto in cartongesso sono presenti delle “onduline”, che
dovrebbero raccogliere le infiltrazioni che attraversano la struttura
della scala con una grondaia interna!!
Tale
soluzione è abbastanza “fantasiosa” (applicata anche
dall'impresa Major di Napoli in un edificio al Lido di Venezia zona
Blue Moon), ma è nella sostanza è un mero palliativo estetico di
chi non riesce o non puo' fare una corretta impermeabilizzazione
sotto il il rivestimento della scala...
E' probabile
che tale soluzione sia stata realizzata, quale extrema ratio, dal
precedente occupante vista l'incapacità ventennale della Pubblica
Amministrazione di risolvere un banale problema di
impermeabilizzazione di una scala!!
Un'ulteriore
zona di soffitto di una parte del bagno di piano primo non è
calpestabile ed è costruita con tavelloni appoggiati alle travi del
cavalcavia con angolari e piccolo getto superiore con guaine a vista.
Questo
sistema costruttivo è da verificare con ulteriori sondaggi, ma è
certamente la parte piu' precaria che non deve
essere soggetta a calpestio.
Sul lato
esterno sulla scala pubblica, il transito è impedito dal parapetto
della scala, ma ci sono evidenti segni di indebito utilizzo da parte
di chi non ha ricovero e probabilmente periodicamente dorme (o ha
dormito) sulla parte piu' alta di tale zona.
E' opportuno
che venga verificato periodicamente che nessuno occupi tale zona.
almeno fino ad ulteriori indagini perchè i tavelloni sottostanti non
appaiono in buone condizioni.
Ho
prescritto di chiudere e non utilizzare il bagno di piano primo per
evitare problemi derivanti dal solaio con tavelloni
e per motivi igienici (è ancora infestato da guano).
Conclusioni
In base a
quanto ho potuto finora visionare in loco, anche grazie ai sondaggi
esistenti, ed ai limitati sondaggi e rilievi da me effettuati, il
sottoscritto ing. Romeo Scarpa,
dichiara
che
non
sussiste alcun pericolo di urgente instabilità delle murature
perimetrali dell'unità immobiliare in oggetto;
sono
state rimosse le parti di intonaco (circa 0,3 mq) decoese
in corrispondenza della scala principale (locale 3);
il
solaio in travetti “Varese” è adeguato a sopportare il carico
massimo di 50 persone
il
locale “servizio igienico di piano primo – locale 5” va chiuso
e non utilizzato
in attesa di ulteriori verifiche sul solai etto non calpestabile di
copertura costituito da tavelloni e guaina; deve essere controllato
che nessuno occupi la zona di solaio con guaina (barboni che dormono
e potrebbero sfondare i tavelloni... meglio vadano dentro o al nuovo
centro!)
sono
presenti copiose infiltrazioni dall'estradosso della scala pubblica
che sono presenti da molti anni e danneggiano la struttura in c.a.
della scala e del cavalcavia.
Consiglio
di rimuovere sia il controsoffitto che le onduline per verificare lo
stato della struttura in c.a.;
i danni per ora visibili non appaiono gravi, ma non è opportuno far
finta di non vedere...
In
sostanza il sottoscritto ing. Scarpa dichiara che non sussiste alcun
pericolo per la pubblica incolumità derivante dall'unità
immobiliare in oggetto, né per chi transita sulla scala pubblica, né
per chi occupa (provvisoriamente) i locali.
L'unica
parte che mi riservo di verificare, se necessario, è la zona
con tavelloni e guaina
che non è calpestabile dalla scala pubblica e che
richiedo sia controllata o ulteriormente delimitata,
perchè di eviti un uso anche improprio fino ad ulteriore verifica.
Per
gli occupanti ho prescritto al sig. Vendraminetto la chiusura del
locale 5 proprio per evitare qualsiasi rischio, anche se molto
improbabile.
Provvedo
a inoltrare la presente relazione, adeguatamente firmata e timbrata,
tramite pec al Sindaco del Comune di Treviso.
Il
presente certificato statico ha validità un
mese dalla data di redazione ed è composto
da 8 pagine dttiloscritte con foto piu' un allegato (avviso sindaco
del 27-12-2013) piu' due schemi grafici dei locali.
Richiedo,
se possibile di avere copia della perizia del 3-11-2005 del Settore
LL.PP. del Comune di Treviso.
Resto
a disposizione per eventuali chiarimenti o ulteriori necessità.
Venezia,
29 dicembre 2013
ing.
Romeo Scarpa