«Il
presidente Zaia ha dei cattivi consiglieri». Questa la reazione
della giunta del Parco del Sile alla decisione del governatore di
inviare gli ispettori a villa Letizia per far chiarezza sui problemi
burocratici e sui continui scontri politici. «Era dal 2007 che
l'amministrazione chiedeva personale in più alla giunta regionale
-spiegano facendo buon viso a cattivo gioco- finalmente siamo stati
ascoltati». Lunedì, infatti, è stata ricevuta la lettera di
palazzo Balbi che annuncia l'arrivo di due funzionari dell'unità
foreste e parchi. Tra cui il dirigente Mauro Viti. «Non c'è alcun
problema -mette in chiaro la giunta- ma non crediamo potranno fare
anche i direttori». Il Parco, insomma, sarebbe destinato a rimanere
completamente bloccato. In attesa che la Regione decida se prorogare
o meno l'incarico a Diego Lonardoni. Per fortuna la partita della
Greenway da circa 3 milioni viaggia su un altro binario. Oltre alle
questioni tecniche, che però toccano da vicino tutte le pratiche dei
cittadini in attesa di un timbro, c'è quella politica. Gigantesca. E
dopo la bufera degli ultimi giorni la giunta, presidente Torresan e
"assessore" Sartorato in testa, si tolgono qualche spillo.
«Quando 10 mesi fa il Parco era gestito da quell'individuo (l'ex
presidente Pettenà, ndr) che ora dice che si potrebbe anche
chiudere, l'ente non era forse paralizzato? -è l'affondo- quando
siamo arrivati abbiamo trovato un sacco di problemi che stiamo
cercando di risolvere. Evidentemente diamo fastidio perché abbiamo
cambiato registro rispetto all'ultima amministrazione». Una bomba
contro l'attuale presidente del consiglio della Provincia. E Zaia?
«Mai sentito -rivela Torresan- abbiamo provato a chiamarlo tre
volte, ma niente». Come capitato con Manildo, spintosi a chiedere
l'azzeramento del Parco. «Due mesi fa il consiglio di Treviso mi ha
rinominato consigliere dell'ente e ora vuole fare piazza pulita? -si
stupisce il presidente- tre volte l'abbiamo invitato: mai visto».
Ciliegina sulla torta: sul verbale della Greenway manca solo il
timbro di Ca’ Sugana. Nell'indifferenza il Parco ha continuato a
lavorare. Anche bloccando i fuochi d'artificio. «Dobbiamo fare i
fuochi -chiedono- o tutelare l'ambiente?». Adesso si prepara a
metter mano ai burci e, dopo due bandi a vuoto, ha assegnato il
camper resort di Quinto. «Il nostro contributo è il più basso tra
tutti gli enti parco regionali: nel 2008 era di 672mila euro ed è
stato ridotto del 30% -chiudono- abbiamo 7 dipendenti su una pianta
organica che ne prevede 14 e le richieste di lavoratori socialmente
utili, a costo zero, sono state ripetutamente respinte dalla
Regione».
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti di contenuto ritenuto "inadatto" saranno eliminati..