Con
la presente, il sottoscritto Romeo Scarpa, presidente della sezione
di Treviso di ITALIA NOSTRA, esprime alcune considerazioni sul tema
del Piano di Assetto del Territorio adottato dalla precedente
amministrazione.
- Richiesta di proroga dei termini per le osservazioni
Si
richiede formalmente di prorogare
il termine (8 ottobre p.v.) per presentare osservazioni al PAT di
almeno 60 giorni,
in quanto:
- la nuova amministrazione ha fatto una prima presentazione pubblica 5 giorni fa raccogliendo una significativa partecipazione rispetto agli appuntamenti della precedente amministrazione;
- il volantino predisposto dal Comune a molti residenti non è arrivato; la riunione del 24-9 è stata un buon successo, ma 300 persone (pari allo 0,4% della popolazione di Treviso con diffusione di 35.000 inviti/comunicati in carta patinata formato A3) sono sostanzialmente poco. Forse è il caso di decentrare le riunioni e di fare informazioni con canali piu' normali ed economici (stampa e passaparola)?
- permangono nei Cittadini molti dubbi sulla tipologia di osservazioni che sono ammissibili per un strumento come il PAT; infatti oltre il 90% delle osservazioni finora presentate riguardano cambi di destinazione d'uso di terreni privati: questo è un'evidente dimostrazione che l'informazione è stata i
nsufficiente.
- un solo incontro pubblico per ascoltare i cittadini fatto in giorno feriale ed orario pomeridiano non è certamente sufficiente per coinvolgere i cittadini. Sarà il solito palcoscenico per lo “sfogatoio” di molti oratori come l'altra volta? Questa non è “partecipazione”, anzi è una partecipazione poco utile.
Vi
allego un esempio di cosa è stato fatto a Venezia nel 2012 cioè
un'intera giornata di incontro e dibattito coordinata dall'Università
dove le proposte di tutti sono state illustrate, discusse per avere
in modo trasparente critiche e valutazioni. Non è molto difficile da
fare e ci sono anche in seno alla nuova amministrazione persone con
le competenze adeguate (vedi allegato 1)
2.
Cosa pensa la nuova amministrazione? Cosa fanno i “saggi”?
La
nuova amministrazione è insediata da oltre 3 mesi e crediamo abbia
avuto tutto il tempo (ferie comprese) per conoscersi e definire una
posizione sulle priorità di modifica di questo PAT.
Il
fatto che ci sia un gruppo di lavoro di persone di valore che
consiglia l'assessore è un bene, come pure il fatto che la
coalizione faccia dei seminari per discutere.
Vorremmo
però che la questione si allargasse in modo trasparente e chiaro con
una presentazione sia del lavoro dei “saggi” che della posizione
della nuova amministrazione, prima
che si chiuda il termine delle osservazioni.
La
questione non è di non avere fiducia... “Mi fido, ma ti peso...”
come dicevano i vecchi mugnai !
Questo
significa che il termine per le osservazioni dipende dal percorso
partecipativo che si propone e che non crediamo si esaurisca nei due
incontri programmati.
3.
Chiarezza sulle osservazioni
Treviso
arriva dopo 10 anni dalla Legge Urbanistica a fare il PAT e quindi
crediamo ci sia consolidata esperienza anche sul caso atipico di uno
strumento adottato da una amministrazione e portato all'approvazione
da un'altra in copianificazione con la Provincia.
La
potestà decisoria in tema di urbanistica resta evidentemente al
Comune cioè al Consiglio Comunale e non è certamente lo strumento
della Conferenza di Servizi che puo' alterare tali competenze.
L'accordo
di co-pianificazione con la Provincia sulla questione “osservazioni”
prevede che ci siano osservazioni
accoglibili senza ripubblicazione
del piano ed osservazioni
accoglibili che richiedono ripubblicazione parziale o totale del
piano adottato.
Testualmente
infatti si dice al punto 12 dell'accordo di copianificazione:
“Le
osservazioni accoglibili dovranno configurarsi come osservazioni
portatrici di interessi collettivi, coerenti con gli obiettivi del
documento preliminare e tendenti a proporre ipotesi di miglioramento
del piano. L’accoglimento di tali osservazioni non comporta la
ripubblicazione del piano che dovrà invece avvenire nei seguenti
casi:
1.inserimento
di previsioni in contrasto con gli obiettivi del documento
preliminare;
2.aumento
della capacità insediativa complessiva del piano al di fuori delle
tolleranze dimensionali definite nel rapporto ambientale che valuta
sostenibilità del PAT;
3.stralcio
di specifiche previsioni progettuali di livello strutturale contenute
nel piano o inserimento di nuove previsioni di livello strutturale;
4.modifica
sostanziale o stralcio di ambiti soggetti a specifica trattazione
disciplinare atta a garantire la tutela e conservazione delle
caratteristiche naturali, paesaggistiche e culturali.”
E'
quindi evidente che, se la nuova Amministrazione intende tenere fede
alle promesse elettorali, il piano dovrà essere in parte o tutto
ripubblicato perchè molte sono le questioni che tutti noi abbiamo
criticato e continuiamo a criticare di questo documento.
Cito
senza approfondire troppo:
- carenza della studio demografico che non considera i dati del censimento ISTAT 2011 che oggi sono pienamente disponibili;
- “aree bianche” in Tav. T04, che sembrerebbero aree per le quali non è prevista una pianificazione e quindi contrasto con il I° comma , art. 7 della L.1150/1942, che dice che il PRG (oggi PAT) deve considerare la totalità del territorio comunale;
- carenza di tutela dei fiumi di risorgiva”; nel PAT adottato si pensa solo alla Storga, mentre si “dimenticano” gli altri quattro: Limbraga, Botteniga, Cerca di S.Bona, Cerca di Monigo. Il fontanasso da cui nasce la Cerca di Monigo è addirittura inserito in ambito di urbanizzazione consolidato: si progetta di riempirlo per renderlo edificabile?
- Si è parlato di vincolo archeologico: non esiste nella tavola dei vincoli alcuna indicazione che espliciti le vaghe indicazioni dell'art. 14.4.10 delle N.T.A.... Anzi, in presentazione, si è accennato ad un accordo per alleggerire questo vincolo in centro storico: per quale motivo? Sono stati fatti nuovi studi che consentono di soprassedere??
- Il piano del verde presenta ampie parti discutibili...
- la questione del dimensionamento del PAT e del mantenimento del volume residuo del precedente PRG non è un “obbligo divino”, ma una scelta politica che va motivata; la giurisprudenza sul tema è ampia e consolidata e non prevede legittimazioni senza limiti né per i vincoli, ma nemmeno per i piani di lottizzazioni; non va mistificata la questione...
Altro
punto da chiarire in modo netto è il criterio di valutazione delle
osservazioni ed i passaggi amministrativi e politici che saranno
fatti prima di indire la conferenza di servizi.
Le
osservazioni vanno inviate in Provincia con una proposta di
controdeduzione: chi la farà? chi la approverà e con che modi?
E'
evidente che non potranno essere solo gli Uffici ed i Progettisti a
svolgere tale compito, che nel loro caso è un puro compito tecnico
cioè di valutare se l'osservazione sia ammissibile in termini
generali e sia congruente o meno con il Documento Preliminare; già
la valutazione se l'osservazione sia “migliore” o “peggiore”
è una valutazione non piu' solo tecnica perchè deve riferirsi oltre
che al quadro normativo sovraordinato anche alle scelte delle nuova
amministrazione che non sono certo espresse nel Documento Preliminare
firmato dall'architetto Barbieri nel 2011!!
Crediamo
che le osservazioni saranno quindi valutate anche dal gruppo dei
“saggi” nominati dall'assessore, ma è necessario che ci sia
preventiva chiarezza per i cittadini sui principi che saranno
considerati in fase di valutazione.
Noi
chiediamo inoltre che dopo la fase di valutazione ci sia un pubblico
confronto sia in Commissione Urbanistica e poi in Consiglio Comunale,
preceduti da uno o piu' incontri tematici.
Si
allungheranno i tempi? Ci saranno nuovi costi? Sono scuse che non
reggono.
Dopo
vent'anni di piani di lottizzazioni approvati come se piovesse, non
c'è fretta e conviene a tutti fare un lavoro utile e condiviso.
Il
problema dei costi è inoltre risibile perchè i Progettisti hanno
una convenzione che prevede come deve essere svolto l'incarico e con
quali compensi; nel caso la ritengano inadeguata o troppo onerosa per
loro, possono rinunciare: architetti ed urbanisti in questo periodo
se ne trovano molti...
4.
I
nuovi strumenti della pianificazione concertata
I
nuovi strumenti per attuare il PAT (perequazione, compensazione,
credito edilizio, etc..) devono essere spiegati e resi concreti ai
cittadini per dare l'idea di cosa si puo' succedere con i futuri
Piani degli Interventi.
Pensare
di modificare ed attuare il PAT adottato con i futuri Piani degli
Interventi è una delega “in bianco”, che non è possibile né
opportuno concedere a nessuno.
Si
facciano esempi concreti sul modo con cui, per fare un esempio a
caso, si puo' procedere a trovare un accordo con Tecla per acquisire
l'area “ex Telecom” dando in cambio un altro fabbricato pubblico
in periferia.
I
problemi di “regolamenti” o del “destinatario” di tale spazio
pubblico sono questioni successiva...
Si
spieghi come si attua la politica concertata alternativa
all'esproprio... Si spieghi come si riesce ad incentivare il recupero
degli edifici dismessi senza dare sempre e solo “premi di
cubatura”, che oltre tutto sono svalutati da tutti i Piani Casa che
si vogliono rendere stabili.
La
discussione sulla politica urbanistica prevede questo e altri temi,
che poi non si potranno piu' fare perchè i Piani di Intervento sono
discussi solo in Giunta...
Ringraziando
per l'attenzione, porgo cordiali saluti.
per
Italia Nostra sezione di Treviso
Romeo
Scarpa
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