"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 28 settembre 2013

DIGIUNO PER L'AMBIENTE - TESTIMONIA CON NOI IN LOGGIA DEI CAVALIERI

LE ASSOCIAZIONI, I COMITATI ed i CITTADINI DI TREVISO
ADERISCONO ALLA CAMPAGNA
DIGIUNA PER L'AMBIENTE”
promossa dai BEATI COSTRUTTORI DI PACE

RITROVO PUBBLICO DI TESTIMONIANZA
DOMENICA 29 SETTEMBRE 2013 DALLE 13 ALLE 22
ALLA LOGGIA DEI CAVALIERI DI TREVISO


Il digiuno promosso da don Albino Bizzotto dei Beati Costruttori di Pace è un grido di allarme di una persona saggia ed umile, che da sempre è in prima linea per la difesa dei valori primari e delle persone piu' deboli.
Il suo discorso di fronte al Consiglio Regionale Veneto è una chiara denuncia di una situazione schizzofrenica, che si fa sempre piu' grave ed insostenibile per il nostro pianeta e per l'intero territorio veneto.

I dati del disastro sono lì di fronte a tutti, in primis di fronti ai nostri rappresentanti politici, che però non hanno la capacità di “inventare” un nuovo modo di sviluppo, che esca dalla presunta obbligatorietà della crescita del PIL e di investimenti spesso infruttuosi per il nostro benessere e per migliorare la qualità della vita.

Il Piano Regionale di Coordinamento (PTRC) ancora nel 2009 evidenzia che nel Veneto l'impronta ecologica degli abitanti è pari a 6,43 ettari/pro capite anno a fronte di una media nazionale di 4,2 ettari pro capite/anno.
Significa che per sostenere i consumi e assorbire l’inquinamento di ogni abitante veneto sono necessari 6,43 ettari di terreni “biologicamente attivi”, molto oltre la media nazionale.
Si rileva inoltre che la “ bio-capacità ” del Veneto è pari a 1,62 ettari/abitante e quindi c'è un “deficit ecologico” di 4,81 ettari pro capite/anno; deficit finora compensato con lo sfruttamento di risorse di altre regioni e continenti, ma che è facile prevedere, con la rapida crescita economica di Paesi emergenti, non sarà più praticabile in un prossimo futuro.
Questo è il vero “spread” che ci porterà alla rovina, se non modifichiamo modello di sviluppo e comportamenti!!

Questo deficit significa che il Veneto non ha l'autosufficienza alimentare!!

La pianura padana è una delle zone più inquinate e inquinanti d’Europa con una crisi strutturale a cui rispondiamo con progetti tanto faraonici quanto inutili, quando ci sarebbero molte “grandi opere di manutenzione” da avviare e che darebbero lavoro a migliaia di persone in difficoltà.
Inoltre in questo modo verrebbe intrapresa una strada virtuosa che è già un impegno comunitario: la riduzione, da oggi al 2050, del 70% del consumo energetico nei trasporti rispetto al 2009 e la riduzione del 60% delle emissioni di gas climalteranti rispetto al 2008!

In realtà la politica nazionale e regionale risponde con Grandi Opere in “project financing”, che si rivelano vere e proprie trappole per i cittadini e per le imprese oneste, che non sono coinvolti in questi affari, che spesso degenerano in malaffare.
Sono 30 le grandi opere avviate o in fase di realizzazione con questa tecnica finanziaria, dove il capitale privato si impegna a realizzare opere pubbliche in cambio della gestione di un servizio per un periodo ad una tariffa concordata con la Pubblica Amministrazione.
Il sistema in sé non ha nulla di “malvagio”, ma la sua applicazione veneTA (italiana) è degenerata perchè qui il privato realizzerà le opere, solo se l’Amministrazione pubblica si impegna a coprire icosti, anche qualora gli investimenti necessari fossero maggiori del previsto o i ricavi fossero inferiore alle ipotesi del piano finanziario (l'opera costa di piu' per essere fatta oppure rende di meno di quanto ipotizzato).
Dunque per i privati proponenti del progetto finanziato il rischio è sostanzialmente nullo con guadagno certo, mentre per la collettività, l'utilità dell'opera è incerta ed è altissimo il rischio di creare un debito differito di ingenti proporzioni, addossato alle future generazioni (vedere il caso della Pedemontana...).
Il potere politico inoltre varie utilità da questo sistema: nel caso il politico sia onesto c'è il merito di aver promosso un'opera che dà lavoro e risolve un problema pubblico, ma piu' spesso succede che dai flussi di opere, spesso non prioritarie, cadano “briciole” che servono proprio all'attività politica dei partiti (vedi il caso del Mose oppure gli scandali sulla TAV a Firenze).


Questo è il quadro. Questi sono i dati che evidenziamo e che portano a chiedere da subito una moratoria di queste grandi opere per fare un serio ragionamento su dove debbano essere investiti i (pochi) soldi che ci sono.

Questo è il nodo centrale, questo è il futuro.

Progetti partiti in tempi ormai lontani e che non rispondono né ai servizi veri per la popolazione, né al restauro e alla bellezza del territorio e del paesaggio.


  • Chiediamo quindi che il territorio e il paesaggio diventino il centro di interesse collettivo, capace di attirare gli investimenti necessari per mettere in sicurezza il sistema acqua bene comune, invece di fare le scelte più impattanti, mettendo a rischio le falde e le ricariche e rubando suolo alle coltivazioni.
  • Chiediamo un piano dei trasporti (fermo al 1990!!) integrato ferrovia-strade a partire dai bisogni della popolazione, che si sposta sempre più con i mezzi pubblici per necessità, invece di privilegiare solo la fetta ricca della società, con TAV e fantomatici corridoi, che esistono solo nella testa di alcuni politici, ma certamente non nella realtà né all’est néall’ovest dell’Italia.
  • Chiediamo di dare garanzie di lavoro alle imprese ed alle persone con manutenzioni diffuse, fognature, messa in sicurezza degli edifici ed adeguamento energetico cioè movimentando il nostro sapere storico nel restauro edilizio;




  • Chiediamo un turismo sostenibile che si renda conto che la quantità di presenze a basso costo è una politica sbagliata, già sperimentata con le piccole manifatture che ora sono in ginocchio per l'avvento dei paesi emergenti; chiediamo di proteggere i nostri siti piu' preziosi, il Sile e tutte le nostre bellezze storico artistiche.
Per questo aderiamo alla campagna di DIGIUNO PER L'AMBIENTE e ne faremo molte altre.


Per questo Vi chiediamo di fermarvi e di pensare.... prima che sia tardi.


per ITALIA NOSTRA Treviso

Romeo Scarpa

Per SALVIAMO IL PAESAGGIO
Giuliano Carturan

Per LEGAMBIENT
Silvana Carchidi e Stefano Dall'agata

PER IL COM.. RIDUZIONE IMPATTO AEROPORTO DI TREVISO
Dante Faraoni

etcc.... (domani integriamo)

PS Portatevi un tavolino ed una sedia, i vostri manifesti, volantini e cartelloni 

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti di contenuto ritenuto "inadatto" saranno eliminati..