Non voglio essere polemico con nessuno, ma tutto questo dimostra che non ci sono idee chiare nemmeno tra di noi e quindi figurarsi se possiamo dare indicazioni ad altri su “cosa e come fare”!!
Vorrei ricordare gli obiettivi di breve, medio e lungo periodo per migliorare la situazione ambientale a Treviso ed in particolare per questo splendido “parco urbano” per crescere tutti insieme al di là delle inevitabili diverse sensibilità che devono restare una ricchezze e non motivo per insensate divisioni, anche perchè chi gestisce ama il “divide ...et impera”.
Il primo obiettivo di breve periodo (entro gennaio, ma probabilmente marzo 2017) è quello di dare indicazioni precise alla Provincia che ha intenzione:
- di fare un'esercitazione di Protezione Civile proprio nel parco della Storga, per prendere due piccioni con una fava e cioè fare una dimostrazione obbligatoria per tenere in esecizio i volontari e nel medesimo tempo intervenire in modo “gratuito” sul parco che è in stato di abbandono. Questo primo intervento sarà limitato al ripristino in sicurezza dei soli sentieri già tracciati con opere di riparazione o eliminazione di strutture pericolose e/o non utili.
In pratica quello che ritengo debba essere il nostro compito entro febbraio 2017 riguarda:
- la valutazione delle piante da tagliare perchè potenzialmente pericolose (entro un periodo di 1-2 anni) per il transito sui sentieri
- gli interventi da fare entro 5-10 metri per ogni lato sul sottobosco
- gli interventi da fare entro 5-10 metri per ogni lato sull'edera
- cosa è importante preservare nella fascia di intervento mantenere una gradualità di passaggio tra la parte del sentiero e la parte di non-intervento
- quali infrastrutture mantenere e quali eliminare subito oppure non appena arrivano a fine vita (tipo i parapetti).
Tutto questo mirato, non a fare filosofia o accademia, ma a dare istruzioni il più chiare possibili a 200 persone che faranno un intervento in 2 soli giorni.
Ho richiesto oggi, tramite il consigliere Iannicelli, di avere le planimetrie del parco per poter graficizzare le nostre proposte con i punti sopra indicati da verificare sul campo.
Ovviamente ritengo che siano utili uno o più sopralluoghi con esperti di vario genere e diverse sensibilità per raccogliere il maggior numero di informazioni utili prima di fare le proposte: attendo quindi di avere i nominativi di chi è disponibile per contattarlo in modo da fare anche un corso di educazione ambientale per adulti, che credo sia utile a molti.
Ritengo anche necessario che una parte di noi diventi “Protezione Civile” in modo da poter essere presente a questo tipo di interventi: attendo volontari.
Questo però non è l'unico obiettivo che abbiamo, ma è necessario puntare ad altro ed oltre per valorizzare e far diventare un vera eccellenza questo luogo!
Il ripristino dei sentieri e la nostra capacità di essere interlocutore collaborativo con la Provincia diventa fondamentale per questi più importanti obiettivi, che mirano a:
- analizzare le aree diventate “naturali” per abbandono con censimenti di piante, alberi e fauna in modo da caratterizzare questi nuovi habitat;
- proporre la ricostruzione (o meglio la creazione) dei famosi “prai de acqua” valutando possibili gestioni
- valutare e capire quali sia la qualità dell'acqua e quali siano gli interventi più opportuni per eventuali depurazioni e per la conservazione delle risorgive e della flora e fauna ittica
- proporre un serie di infrastrutture minime in area specifiche per dare un servizio a chi fruisce del parco, valutando possibilità e modalità di gestione
- impedire che il parco della Storga diventi un altro “modello veneto” di turismo ambientale tipo le passerelle dei Burci dove si vede un fiume con nutrie, gamberi della Louisiana e tartarughe americane di fronte a resti di zone industriali in degrado...
Conclusione (provvisoria)
Lasciamo quindi perdere le inutili questioni polemiche e cerchiamo di strutturare un modo comune di lavorare sul campo, restando per il momento sugli obiettivi di breve periodo.
Tutto serve per imparare, anche capire che non si è capito.
Ora percepite il Natale e lasciatemi andare in Centro Italia, ma cercatevi ognuno un piccolo compito da fare e portatelo alla prossima riunione, perchè non possiamo fare tutto, ma non possiamo nemmeno delegare tutto ai “famosi” tecnici.
Molte è da fare ed è assurdo non trovare il modo per poterlo fare con serenità, gusto e divertimento.
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