"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 19 febbraio 2017

FORUM AMBIENTE: SITUAZIONE AL FEBBRAIO 2017


Mercoledì 8 febbraio 2016 alcune Associazioni partecipanti al Forum Ambiente hanno avuto un incontro con la Giunta Comunale (presente quasi al completo) per presentare il metodo di lavoro seguito e le proposte contenute nel documento che vi alleghiamo di seguito.

Il Forum Ambiente è stato convocato dal competente Assessorato alla fine del 2015 ma ha iniziato ad operare effettivamente solo un anno dopo.

Hanno partecipato una decina di associazioni o gruppi ed è stato coordinato dalla Cooperativa “Il Sestante” fino al 31.12.2016.

In questo periodo ci sono stati circa 20 incontri: all’inizio si è mirato ad individuare i temi di maggior interesse per i partecipanti tentando poi di stabilire alcune categorie di intervento.
I temi risultanti sono stati l’acqua e l’aria (inquinamento e modi per diminuirlo) con le seguenti categorie:
  • problemi collegati a insufficienza o mancanza di normativa
  • problemi di mancanza di coordinamento con i Comuni contemini o aderenti all’ “agglomerato”
  • approfondimenti di conoscenze, di indagini, di atti, di progetti o di interventi da sottoporre a ulteriori verifiche
  • proposte concrete di interventi con carattere di urgenza, di fattibilità, di ampio interesse,di costo contenuto
In mancanza di altre indicazioni da parte della Giunta Comunale, le Associazioni che finora hanno partecipato ai lavori del Forum Ambiente ritengono utile continuare questa esperienza allargando ulteriormente la partecipazione e chiedono fin da ora un'ampia verifica delle proposte che il Forum ha avanzato e che, come detto sopra sono in calce alla presente.

Nel frattempo l’Amministrazione Comunale comunicherà se intende o meno continuare questa esperienza, ma le Associazioni presenti all’incontro hanno già deciso affermativamente.
Nei prossimi incontri saranno possibili ulteriori chiarimenti, approfondimenti ,proposte ma fin da ora è possibile inviare osservazioni e proposte per posta, a mano o alla mail alessioimbo@gmail.com .

E' disponibile anche un documento redatto da EnergoClub sull'aria con dati e proposte molto interessanti che potete richiedere per averlo via mail.

ITALIA NOSTRA sez. Treviso invia la presente a soci e amici ed alla stampa e chiede a tutte le associazioni di allargare ” il giro” per giungere ad un ulteriore aumento della partecipazione.

p.ITALIA NOSTRA Treviso

il presidente Romeo Scarpa 348 8717810



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Proposte del Forum Ambiente all’A.C. di Treviso.

Premesso che il Forum assume le azioni finora intraprese dall’Amministrazione relative all’adozione del P.A.E.S., Treviso Adapt ed il progetto Remedio nel quale viene delineata la proposta “ Strada Ovest in classe A”;
- si ritiene che le misure contenute in tali atti siano idonee ed efficaci per perseguire il contenimento dell’inquinamento dell’aria derivante dalla produzione di CO2;
- si evidenzia come la tutela del territorio si ripercuota positivamente nella valorizzazione dello stesso con evidenti ricadute economiche anche nello sviluppo del turismo ecosostenibile: pertanto si sottolinea che dovrebbe essere prodotta una documentazione degli elementi di valore sia ambientale sia culturale sia architettonico in modo tale che la loro pubblicizzazione in internet abbia una ricaduta economica sul territorio in termini di turismo.
- si segnala come siano prioritarie le seguenti azioni atte a ridurre i fattori ambientali d’inquinamento attuabili negli ambiti suolo/verde pubblico – mobilità – acqua - aria. A fronte della evidente interconnessione stretta tra detti elementi esse sono qui di seguito elencate per facilità di classificazione;
1. Suolo / Verde pubblico.
1.-Salvaguardia dei polmoni verdi presenti nel territorio :
2-realizzazione del Bosco del respiro 2;
3.-realizzazione dell’area umida della Botteniga ed estensione dell’area pubblica fino all’area destinata dal Piano Regolatore a verde pubblico lungo il Giavera fino alla ex cartiera;
4.-realizzazione di un percorso naturalistico che dalle sorgenti del fiume Botteniga giunga almeno in Viale della Repubblica
5.-Adozione del Regolamento del Verde; emissione ed applicazione di ordinanza relativa all’obbligo di manutenzione delle aree destinate a verde pubblico per quanto ancora di proprietà privata e prescrizioni relative alla manutenzione delle siepi arboree, dei fossi privati, allo sfalcio dei prati.

2. Mobilità sostenibile.
1. La rete delle piste ciclabili realizzate nel territorio comunale deve avere il necessario raccordo con le ciclabili dei Comuni limitrofi, sì da configurare una Rete ciclabile intercomunale. A tal fine le politiche della mobilità ciclistica dei diversi Comuni dovranno avere il necessario coordinamento. Ciò comporta una profonda revisione del Bicyplan vigente e permetterà di individuare piste ciclabili in sede propria
2. Realizzazione di collegamenti ciclabili tra i quartieri e dai quartieri al centro città tali da costituire una vera e propria messa in rete dei quartieri, una grande tangenziale di piste ciclabili o ciclopedonali intersecata da assi di connessione tra periferia e centro città. Prioritaria realizzazione di una pista ciclabile che permetta agli studenti provenienti dai vari quartieri a Nord-Est della città di recarsi al polo scolastico di Santa Bona. Consolidamento e proseguimento della politica di pedonalizzazione del Centro storico.

3 Promozione degli spostamenti a piedi realizzando mappe evidenzianti i percorsi all’interno e tra i quartieri che evidenzino gli elementi di pregio architettonico, naturalistico, di strutture relative ad attività economiche e produttive susseguitesi nel tempo. Tali percorsi dovrebbero essere riportati in pannelli ben visibili nel centro storico e nei quartieri. Consolidamento e proseguimento della politica di pedonalizzazione del Centro storico.

4. Creazione di parcheggi scambiatori nei quali siano presenti stazioni di bike-sharing.
5. Promozione dell’uso del Bikesharing rendendone possibile l’ utilizzo occasionale (la modalità attuale richiede di effettuare un pagamento mensile mentre in molte città europee le bici sono prelevabili tramite bancomat per unità orarie ).

6. Installazione di telecamere nei parcheggi di biciclette in zone d’uso prioritario (ospedale, stazione dei treni, parco di villa Margherita, piazza Borsa, piazza Duomo) e pubblicità delle zone già dotate del sistema di sorveglianza elettronica.

7. Ordinanza che vincoli le imprese che costruiscono nuovi edifici a dotare i condomini di colonnina per la ricarica delle auto elettriche.

8. Aumento della frequenza oraria degli autobus e dell’arco di copertura oraria nella giornata anche variando la stessa in relazione alle ore di punta (la gran parte delle linee ha la stessa frequenza oraria di 30 anni fa a fronte di un aumento verticale dell’afflusso di popolazione dalla periferia al centro anche a causa del progressivo trasferimento dei nuclei familiari nei Comuni periferici).

9. Diminuzione o eliminazione del transito attraverso il Centro Storico delle linee provenienti dai Comuni periferici e collegamenti del centro mediante bus elettrici di ridotta dimensione
.
10. Aumento del numero dei veicoli pubblici con motore elettrico e/o ibrido.

11. Previsione di azioni di contenimento del traffico che si riverserà sulla zona di San Pelajo quando verrà attivato il casello dell’autostrada Pedemontana Veneta previsto a Povegliano; per esempio con divieto di transito ai mezzi pesanti .

3. Acqua.
Le azioni individuate consentono di dare rapidamente seguito ai 5 indirizzi di azione indicati nel documento “Treviso ADAPT”, allegato alla D.C.C. del 30 settembre 2016, sommariamente elencati all’ultima pagina della “Relazione Tecnica-Illustrativa”. In particolare il Forum Ambiente intende sottolineare le azioni che si intendono facilmente e velocemente attuabili:
1. Ridurre le portate derivate dal Piave, stabilendo i protocolli d'intesa con i soggetti responsabili della gestione delle acque. L’azione pare importante e sicuramente utile soprattutto per gli aspetti inerenti il tema del rischio idraulico. Si avverte comunque che un calo delle portate va affiancato ad una estesa revisione della rete fognaria con l’estensione della stessa nelle aree cittadine attualmente non servite ed anche che non devono essere dimenticati prevedibili momenti di siccità: si ritiene opportuno rivedere i momenti di “troppo pieno” del sistema di irrigazione intervenendo nella immissione nel reticolo idraulico o in falda.
2. Eseguire gli interventi che nel loro complesso concorrono al riassetto idraulico delle risorgive del Sile; in particolare :
1. adozione di sistema di raccolta e depurazione dei reflui;
2. attivazione di accordi con il Consorzio di bonifica per una gestione dello scarico delle acque non impattante sulla qualità delle acque di risorgiva, prevedendone una diversa destinazione di deflusso e la realizzazione di strutture di fitodepurazione dell’acqua ;
3. accordo con i soggetti di gestione dei rifiuti e sfalcio (Contarina, Consorzio di Bonifica, Centrale di Silea) che intervengono sul corso e sulle rive del Sile.
3. Redazione di un piano degli interventi idraulici di manutenzione straordinaria di canali e invasi, sulla base dello “Studio idraulico del territorio di Treviso” (datato 15 giugno 2006) aggiornato, approfondito, corretto e completato, andando a dirimere il complicato groviglio di responsabilità e competenze. Similarmente redigere il piano degli interventi idraulici di manutenzione straordinaria "pubblica" per fosse biologiche e tombini. Una volta individuati gli interventi da compiere, fissare il piano di attuazione pluriennale di tali interventi "pubblici" e monitorare l’effettiva realizzazione, soprattutto attraverso indicatori pubblicizzati alla cittadinanza.
4. Definizione dei modi e dei tempi della realizzazione degli spurghi e della manutenzione straordinaria di fosse biologiche/vasche Imhoff da parte dei privati. In tal senso devono essere individuate le modalità con cui controllare l’effettiva realizzazione e le conseguenze amministrative che eventuali mancanze possono comportare.
5. Realizzazione della cartografia di dettaglio dei corsi d'acqua e dei canali di Treviso, integrando qualsiasi informazione: competenze, obblighi di intervento in emergenza, obblighi di interventi per manutenzione ordinaria e straordinaria, sistemi di monitoraggio, sistemi di telecontrolli/telemanovre. Oltre a queste informazioni, già riportate nel documento Treviso Adapt, il Forum intende sottolineare che devono essere aggiunti: i punti autorizzati di scarico industriale, i punti autorizzati di scarico civile, l’ubicazione delle vasche Imhoff, l’ubicazione dei pozzi ad uso privato, le aree servite da acquedotto e le aree servite dalla rete fognaria. Si ricorda che lo studio puntuale è già stato redatto negli anni 1990/1991 in una “Indagine conoscitiva” sui corsi d’acqua del Centro Storico redatta dagli Ingg. F. Boghetto e G. Negro. Lo scopo è di creare un unico “database” delle informazioni inerenti le acque anche in prospettiva di condividere tali informazioni con la cittadinanza.
6. Ripristino delle fasce di rispetto idraulico dei corsi d'acqua perché, come è correttamente riportato nel documento, esse sono "...indispensabili per controllo e manutenzione della rete scolante, con l’opportunità di valorizzazione delle stesse ad uso ciclopedonale e turistico, anche in relazione ai vecchi opifici, e per la funzione ausiliaria che possono fornire gli utenti in termini di affezione e controllo". In tal senso si invita a prendere in considerazione alcuni casi da cui iniziare un percorso di attuazione/ripristino in quanto interessati da progetti in corso di realizzazione, da ampie proprietà pubbliche, da precise prescrizioni e destinazioni d’uso dello strumento urbanistico vigente e da momenti significativi di partecipazione:
1 In particolare l’intero ambito del fiume Storga in quanto interessato da progetti in corso (manutenzione del Parco Provinciale, progetto di sistemazione idraulica e di salvaguardia contro i fenomeni di allagamento, costruzione della fognatura e della rete di acquedotto a valle della linea ferroviaria Treviso-Portogruaro);
2 la ricostruzione del salto d’acqua e della relativa briglia all’ex-Mulino Sarzetto sulla Botteniga nella zona di via del Mandruzzato (lo scopo è di rialzare il livello dell’acqua a Nord dello stesso al fine di assicurare un apporto d’acqua di minimo vitale ai fossati della via e di ripristinare l’area umida esistente fino a 30 anni fa nella zona tra il convento delle Visitandine e le sorgenti dal lato dell’agriturismo “Botteniga”) (progetto di percorso naturalistico, ricostituzione di area di particolare interesse per la biodiversità, progetto di percorso ciclopedonale);
3 la continuazione del percorso pedonale lungo il Canale Piavesella in prosecuzione di quello esistente nel Comune di Villorba;
4 la pulizia del fondale del Fontanile delle Cerca di Monigo in quanto sottoposto a pericolo di occlusione delle sorgenti (Segnalazione Geom. Zucchegna).-7.3 .continuazione del percorso ciclopedonale attiguo al di quello realizzato nel Comune di b
7. Intervento per completare la realizzazione della rete fognaria e per adeguare il sistema di depurazione all’aumentato carico. Il Forum Ambiente ribadisce l’importanza e la priorità di questa azione, per sanare una mancanza storica della città, per elevare la città alla dignità delle altre città europee con cui intende confrontarsi, per muovere il primo e fondamentale passo per ridurre il carico organico scaricato nelle acque del Sile ed iniziare a rimediare alle criticità del fiume stesso.
8. Realizzazione di un monitoraggio della qualità dei corsi d’acqua interni alla città. Il Forum Ambiente conviene che i monitoraggi di ARPAV rappresentino correttamente la qualità media dei fiumi che attraversano il territorio di Treviso ma ritiene anche necessaria la conoscenza della rete minore che non è oggetto di monitoraggio nè potrebbe esserlo nell’ambito di un monitoraggio a scala regionale. Il Forum richiede quindi all’Amministrazione che si attivi per monitorare tale rete minore individuando i seguenti punti di particolare interesse, analizzando la condizione sia all’inizio che alla fine per verificarne ogni variazione:
1 - il percorso della Cerca di Monigo dal fontanile compreso, il fosso da Paludetti presso la chiesa Ortodossa e la “Madonnina” e il fosso proveniente dall’area di via Santa Bona Nuova all’immissione nel Sile; 2 - il percorso della Limbraga dalle risorgive alla confluenza nel Sile; 3- il fontanile della Botteniga, la foce del Cerca di Santa Bona nella Botteniga,i fossi che confluiscono nella Botteniga stessa, tra i quali il fosso da via del Mandruzzato ed il fosso da via San Pelajo 200 metri a monte del monastero delle Visitandine; 4 - il reticolo di canali del centro città; 5 - il percorso della Storga dalle risorgive alla confluenza nel Sile; 6 - il fosso ad Est della chiesa di San Giuseppe;
9. Esame dell’impatto del sistema di canalette che confluiscono nelle acque del Botteniga , del Pegorile e del Cerca :
1 - il percorso della Cerca di Monigo dal fontanile, compresi il fosso da Paludetti alla confluenza presso la chiesa Ortodossa e la “Madonnina” e il fosso proveniente dall’area di via Santa Bona Nuova, all’immissione nel Sile; 2 - il percorso della Limbraga dalle risorgive alla confluenza nel Sile; 3- il fontanile della Botteniga, la foce del Cerca di Santa Bona nella Botteniga,i fossi che confluiscono nella Botteniga stesso, tra i quali il fosso da via del Mandruzzato ed il fosso da via San Pelajo 200 metri a monte del monastero delle Visitandine; 4 - il reticolo di canali del centro città; 5 - il percorso della Storga dalle risorgive alla confluenza nel Sile; 6 - il fosso ad Est della chiesa di San Giuseppe;
10. Progettazione e realizzazione della pulizia dei fondali del Sile e dei corsi d’acqua maggiori che attraversano Treviso. Si rammenta che le modalità di realizzazione dovranno essere sostenibili per gli aspetti più biologici e di tutela degli ecosistemi e dovranno considerare gli aspetti inerenti il tema rifiuti. In tal senso il Forum sollecita approfondimenti analitici dei sedimenti fluviali anche in vista della loro caratterizzazione. Si invita l’Amministrazione a presentare al Forum il progetto per un utile confronto preliminare.
11. Integrazione nello stesso documento “Treviso Adapt” di un’analisi del rischio che si verifichino fenomeni siccitosi che possano interessare Treviso e comuni limitrofi oppure le aree da cui derivano le acque superficiali e sotterranee della città. I cambiamenti climatici espongono infatti anche a questi fenomeni e i recenti problemi di siccità che hanno interessato la provincia vanno considerati attentamente.
12. Revisione delle stime di recupero del deficit di invaso. Il Forum Ambiente intende esprimere le proprie perplessità circa la possibilità che il deficit d’invaso, così come evidenziato nei documenti citati nel Treviso Adapt e riportato nella Relazione stessa, sia recuperabile dalle trasformazioni territoriali previste dal PAT tenuto conto che le aree originariamente previste come edificabili sono state notevolmente ridotte.
13. Emanazione di apposita ordinanza per ricordare le modalità di fruizione delle pompe artesiane. Il Forum Ambiente ricorda infatti che il comune di Treviso ricade nei "Comuni compresi nelle aree di tutela primaria degli acquiferi" in base all'Allegato E dell'Allegato D delle Norme Tecniche Attuative - D.G.r. 842 del 15 maggio 2012. In tal senso tutto il territorio comunale è soggetto alle norme specifiche di tutela quantitativa delle acque sotterranee ed in particolare a quanto indicato al comma 3 Articolo 40 e riportato di seguito: “Nelle aree di cui al comma 1 (ovvero i Comuni compresi nelle aree di tutela primaria degli acquiferi , n.d.r. ) si applicano le seguenti disposizioni:
a) i prelievi per uso domestico non possono superare il limite di 0,1 l/s, quale portata media giornaliera;
b) i pozzi ad uso domestico devono essere dotati di apparecchi di misura dei consumi, in portata o volume. I dati dei consumi in termini di volume annuo, dovranno essere trasmessi annualmente all’AATO territorialmente competente, che provvederà all’inoltro in Regione;
c) per i pozzi a salienza naturale dovranno essere installati dispositivi di regolazione atti a impedire l’erogazione d’acqua a getto continuo, limitandola ai soli periodi di effettivo utilizzo. Sono vietati i pozzi a salienza naturale destinati all’utilizzo ornamentale (fontane a getto continuo): entro la data del 30 giugno 2012 i pozzi esistenti di tale tipologia (pozzi a salienza naturale destinati all’utilizzo ornamentale senza specifico impiego, fontane a getto continuo) devono essere chiusi con le modalità stabilite dall’amministrazione competente al rilascio delle concessioni. Nel caso di mancato rispetto di tale disposizione il Sindaco, previa diffida agli interessati, procede all’esecuzione d’ufficio a spese dell’inadempiente.”
14. Considerato il totale disinteresse dell’Ente Regionale Parco del Sile al percorso cittadino del fiume si ritiene che sia auspicabile promuovere un Contratto di Fiume per l’intero suo percorso (o per tratti omogenei dello stesso) e per i fiumi di risorgiva del Sile al fine di realizzare un maggior coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni pubbliche.
15. Valutazione estremamente prudenziale dei progetti di tombinamento di corsi d’acqua.
16. Si ritiene infine che debbano essere variate le seguenti proposte contenute nel PAES (Piano di Azioni per l’Energia Sostenibile): -RINN-05: considerati i valori storico-ambientali eliminare ogni installazione prevista in aderenza o nelle vicinanze delle Mura ed eventualmente inserirne alcune in località Corti (ex Cartiera), a monte della confluenza della Piavesella (ex Opificio Frescura), in Via Fonderia e all’ex Mulino Sarzetto. -TRA-01: negare ogni possibile ampliamento dell’Aeroporto Canova in quanto ogni possibile diminuzione “efficientistica” sarebbe inutile, anzi peggiorativa, a fronte del maggior inquinamento globale indotto; -TRA-06: revisione integrale del “Biciplan” e suo coordinamento con le previsioni degli analoghi strumenti dei Comuni limitrofi puntando comunque, in via prioritaria, alla realizzazione di percorsi ciclopedonali in sede propria. -VER-01: coinvolgimento in via prioritaria e condizionante degli abitanti.
4.Aria Nella consapevolezza che il problema dell’inquinamento atmosferico colpisce tutta la pianura dell’Italia settentrionale, (e non solo), e che, di conseguenza, non trova effettiva soluzione se non viene affrontato almeno in un ambito generale, si propongono quantomeno ai comuni dell'agglomerato i seguenti indirizzi d’azione :
1. Adozione simultanea, da parte di tutti i comuni dell’agglomerato, delle misure atte al contenimento dell’inquinamento dell’aria proposte nelle indicazioni regionali indicate dall’Arpav come utili a ripristinare un miglioramento della qualità dell’aria qualora


2. Adozione delle misure atte a realizzare una transizione dalle fonti fossili alle fonti di energia rinnovabili, attuando in tutto l’agglomerato urbano, l’approccio “fonti fossili-zero” e “combustioni-zero” sia nelle pratiche autorizzative per nuovi insediamenti abitativi, civili e industriali o negli ambiti sottoposti a ristrutturazione edilizia che nei processi primari (cicli alimentari) e secondari (produzione energia elettrica e termica). Promuovendo quindi la diffusione.
  • delle buone pratiche e l’informazione emergenziale basata sulla conoscenza delle sorgenti inquinanti per assicurare la salubrità nelle abitazioni e negli ambienti urbani;
  • dei prodotti locali e relativi servizi che si distinguono per l’elevato rapporto fruibilità e basso impatto ambientale;
  • delle buone pratiche agronomiche, agroforestali e di gestione rifiuti organici, per sequestrare il carbonio come “biochar” da impiegare come ammendante per ripristinare i livelli di carbonio nei terreni non fertili. per le aree da bonificare, per le colture biologiche, per limitare la liberazione di metano nei processi di degradazione dei materiali di origine biologica, per evitare l’suo di sementi modificate e fertilizzanti di sintesi.
3. Tutela dei polmoni verdi in considerazione del fatto che Il patrimonio arboreo della città cattura le polveri PM10 presenti nell’aria e assorbono anidride carbonica ;

4. Adeguamento dei regolamenti comunali non alla normativa attuale ma a quella futura indicata dalla UE che prevede la ristrutturazione e la realizzazione di nuovi edifici ad energia quasi zero (edifici NZEB) o a energia attiva, in anticipo rispetto alle direttive UE.
5. L’azzeramento di nuove concessioni edilizie per favorire il recupero dell’esistente e la rigenerazione urbanistica dei quartieri e dei comuni;
6. La realizzazione di “impianti fotovoltaici collettivi” tramite parchi fotovoltaici installati nelle ex aree utilizzate come discarica o nei tetti degli edifici pubblici e nelle superfici ben esposte della barriere insonorizzanti di tangenziali e autostrade;
Treviso 21.12.2016
Sintesi redatta da Berto Zandigiacomi per conto delle associazioni partecipanti al FORUM AMBIENTE: EnergoClub Onlus, Aido TV, Comitato Aeroporto Canova, Comitato Aria Pulita, Comitato Viabilità Nord x TV, Fiab TV, Italia Nostra TV, Legambiente TV, WWF Villorba, Territorialisti TV )



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