Mercoledì 8 febbraio 2016 alcune Associazioni partecipanti al Forum Ambiente hanno avuto un incontro con la Giunta Comunale (presente quasi al completo) per presentare il metodo di lavoro seguito e le proposte contenute nel documento che vi alleghiamo di seguito.
Il Forum Ambiente è stato convocato dal competente Assessorato alla fine del 2015 ma ha iniziato ad operare effettivamente solo un anno dopo.
Hanno partecipato una decina di associazioni o gruppi ed è stato coordinato dalla Cooperativa “Il Sestante” fino al 31.12.2016.
In questo periodo ci sono stati circa 20 incontri: all’inizio si è mirato ad individuare i temi di maggior interesse per i partecipanti tentando poi di stabilire alcune categorie di intervento.
I temi risultanti sono stati l’acqua e l’aria (inquinamento e modi per diminuirlo) con le seguenti categorie:
- problemi collegati a insufficienza o mancanza di normativa
- problemi di mancanza di coordinamento con i Comuni contemini o aderenti all’ “agglomerato”
- approfondimenti di conoscenze, di indagini, di atti, di progetti o di interventi da sottoporre a ulteriori verifiche
- proposte concrete di interventi con carattere di urgenza, di fattibilità, di ampio interesse,di costo contenuto
Nel frattempo l’Amministrazione Comunale comunicherà se intende o meno continuare questa esperienza, ma le Associazioni presenti all’incontro hanno già deciso affermativamente.
Nei prossimi incontri saranno possibili ulteriori chiarimenti, approfondimenti ,proposte ma fin da ora è possibile inviare osservazioni e proposte per posta, a mano o alla mail alessioimbo@gmail.com .
E' disponibile anche un documento redatto da EnergoClub sull'aria con dati e proposte molto interessanti che potete richiedere per averlo via mail.
ITALIA NOSTRA sez. Treviso invia la presente a soci e amici ed alla stampa e chiede a tutte le associazioni di allargare ” il giro” per giungere ad un ulteriore aumento della partecipazione.
p.ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente Romeo Scarpa 348 8717810
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Proposte
del Forum Ambiente all’A.C. di Treviso.
Premesso
che il Forum assume le azioni finora intraprese dall’Amministrazione
relative all’adozione del P.A.E.S., Treviso Adapt ed il progetto
Remedio nel quale viene delineata la proposta “ Strada Ovest in
classe A”;
-
si ritiene che le misure contenute in tali atti siano idonee ed
efficaci per perseguire il contenimento dell’inquinamento
dell’aria derivante dalla produzione di CO2;
-
si evidenzia come la tutela del territorio si ripercuota
positivamente nella valorizzazione dello stesso con evidenti ricadute
economiche anche nello sviluppo del turismo ecosostenibile: pertanto
si sottolinea che dovrebbe essere prodotta una documentazione degli
elementi di valore sia ambientale sia culturale sia architettonico in
modo tale che la loro pubblicizzazione in internet abbia una ricaduta
economica sul territorio in termini di turismo.
-
si segnala come siano prioritarie le seguenti azioni atte a ridurre i
fattori ambientali d’inquinamento attuabili negli ambiti
suolo/verde pubblico – mobilità – acqua - aria. A fronte della
evidente interconnessione stretta tra detti elementi esse sono qui di
seguito elencate per facilità di classificazione;
1.
Suolo
/ Verde pubblico.
1.-Salvaguardia
dei polmoni verdi presenti nel territorio :
2-realizzazione
del Bosco del respiro 2;
3.-realizzazione
dell’area umida della Botteniga ed estensione dell’area pubblica
fino all’area destinata dal Piano Regolatore a verde pubblico
lungo il Giavera fino alla ex cartiera;
4.-realizzazione
di un percorso naturalistico che dalle sorgenti del fiume Botteniga
giunga almeno in Viale della Repubblica
5.-Adozione
del Regolamento del Verde; emissione ed applicazione di ordinanza
relativa all’obbligo di manutenzione delle aree destinate a verde
pubblico per quanto ancora di proprietà privata e prescrizioni
relative alla manutenzione delle siepi arboree, dei fossi privati,
allo sfalcio dei prati.
2.
Mobilità
sostenibile.
1.
La rete delle piste ciclabili
realizzate nel territorio comunale deve avere il necessario raccordo
con le ciclabili dei Comuni limitrofi, sì da configurare una Rete
ciclabile intercomunale. A
tal fine le politiche della mobilità ciclistica dei diversi Comuni
dovranno avere il necessario coordinamento. Ciò comporta una
profonda revisione del Bicyplan vigente e permetterà di individuare
piste ciclabili in sede propria
2.
Realizzazione di collegamenti ciclabili tra i quartieri e dai
quartieri al centro città tali da costituire una vera e propria
messa in rete dei quartieri, una grande tangenziale di piste
ciclabili o ciclopedonali intersecata da assi di connessione tra
periferia e centro città. Prioritaria realizzazione di una pista
ciclabile che permetta agli studenti provenienti dai vari quartieri a
Nord-Est della città di recarsi al polo scolastico di Santa Bona.
Consolidamento e proseguimento della politica di pedonalizzazione del
Centro storico.
3
Promozione degli spostamenti a piedi realizzando mappe evidenzianti i
percorsi all’interno e tra i quartieri che evidenzino gli elementi
di pregio architettonico, naturalistico, di strutture relative ad
attività economiche e produttive susseguitesi nel tempo. Tali
percorsi dovrebbero essere riportati in pannelli ben visibili nel
centro storico e nei quartieri. Consolidamento e proseguimento
della politica di pedonalizzazione del Centro storico.
4.
Creazione di parcheggi scambiatori nei quali siano presenti stazioni
di bike-sharing.
5.
Promozione dell’uso del Bikesharing rendendone possibile l’
utilizzo occasionale (la modalità attuale richiede di effettuare un
pagamento mensile mentre in molte città europee le bici sono
prelevabili tramite bancomat per unità orarie ).
6.
Installazione di telecamere nei parcheggi di biciclette in zone d’uso
prioritario (ospedale, stazione dei treni, parco di villa Margherita,
piazza Borsa, piazza Duomo) e pubblicità delle zone già dotate del
sistema di sorveglianza elettronica.
7.
Ordinanza che vincoli le imprese che costruiscono nuovi edifici a
dotare i condomini di colonnina per la ricarica delle auto
elettriche.
8.
Aumento della frequenza oraria degli autobus e dell’arco di
copertura oraria nella giornata anche variando la stessa in relazione
alle ore di punta (la gran parte delle linee ha la stessa frequenza
oraria di 30 anni fa a fronte di un aumento verticale dell’afflusso
di popolazione dalla periferia al centro anche a causa del
progressivo trasferimento dei nuclei familiari nei Comuni
periferici).
9.
Diminuzione o eliminazione del transito attraverso il Centro Storico
delle linee provenienti dai Comuni periferici e collegamenti del
centro mediante bus elettrici di ridotta dimensione
.
10.
Aumento del numero dei veicoli pubblici con motore elettrico e/o
ibrido.
11.
Previsione di azioni di contenimento del traffico che si riverserà
sulla zona di San Pelajo quando verrà attivato il casello
dell’autostrada Pedemontana Veneta previsto a Povegliano; per
esempio con divieto di transito ai mezzi pesanti .
3.
Acqua.
Le
azioni individuate consentono di dare rapidamente seguito ai 5
indirizzi di azione indicati nel documento “Treviso ADAPT”,
allegato alla D.C.C. del 30 settembre 2016, sommariamente elencati
all’ultima pagina della “Relazione Tecnica-Illustrativa”. In
particolare il Forum Ambiente intende sottolineare le azioni che si
intendono facilmente e velocemente attuabili:
1.
Ridurre le portate derivate dal Piave, stabilendo i protocolli
d'intesa con i soggetti responsabili della gestione delle acque.
L’azione pare importante e sicuramente utile soprattutto per gli
aspetti inerenti il tema del rischio idraulico. Si avverte comunque
che un calo delle portate va affiancato ad una estesa revisione della
rete fognaria con l’estensione della stessa nelle aree cittadine
attualmente non servite ed anche che non devono essere dimenticati
prevedibili momenti di siccità: si ritiene opportuno rivedere i
momenti di “troppo pieno” del sistema di irrigazione intervenendo
nella immissione nel reticolo idraulico o in falda.
2.
Eseguire gli interventi che nel loro complesso concorrono al
riassetto idraulico delle risorgive del Sile; in particolare :
1. adozione di sistema di
raccolta e depurazione dei reflui;
2. attivazione di accordi con il
Consorzio di bonifica per una gestione dello scarico delle acque non
impattante sulla qualità delle acque di risorgiva, prevedendone una
diversa destinazione di deflusso e la realizzazione di strutture di
fitodepurazione dell’acqua ;
3. accordo con i soggetti di
gestione dei rifiuti e sfalcio (Contarina, Consorzio di Bonifica,
Centrale di Silea) che intervengono sul corso e sulle rive del Sile.
3.
Redazione di un piano degli interventi idraulici di manutenzione
straordinaria di canali e invasi, sulla base dello “Studio
idraulico del territorio di Treviso” (datato 15 giugno 2006)
aggiornato, approfondito, corretto e completato, andando a dirimere
il complicato groviglio di responsabilità e competenze. Similarmente
redigere il piano degli interventi idraulici di manutenzione
straordinaria "pubblica" per fosse biologiche e tombini.
Una volta individuati gli interventi da compiere, fissare il piano di
attuazione pluriennale di tali interventi "pubblici" e
monitorare l’effettiva realizzazione, soprattutto attraverso
indicatori pubblicizzati alla cittadinanza.
4.
Definizione dei modi e dei tempi della realizzazione degli spurghi e
della manutenzione straordinaria di fosse biologiche/vasche Imhoff da
parte dei privati. In tal senso devono essere individuate le modalità
con cui controllare l’effettiva realizzazione e le conseguenze
amministrative che eventuali mancanze possono comportare.
5.
Realizzazione della cartografia di dettaglio dei corsi d'acqua e dei
canali di Treviso, integrando qualsiasi informazione: competenze,
obblighi di intervento in emergenza, obblighi di interventi per
manutenzione ordinaria e straordinaria, sistemi di monitoraggio,
sistemi di telecontrolli/telemanovre. Oltre a queste informazioni,
già riportate nel documento Treviso Adapt, il Forum intende
sottolineare che devono essere aggiunti: i punti autorizzati di
scarico industriale, i punti autorizzati di scarico civile,
l’ubicazione delle vasche Imhoff, l’ubicazione dei pozzi ad uso
privato, le aree servite da acquedotto e le aree servite dalla rete
fognaria. Si ricorda che lo studio puntuale è già stato redatto
negli anni 1990/1991 in una “Indagine conoscitiva” sui corsi
d’acqua del Centro Storico redatta dagli Ingg. F. Boghetto e G.
Negro. Lo scopo è di creare un unico “database” delle
informazioni inerenti le acque anche in prospettiva di condividere
tali informazioni con la cittadinanza.
6.
Ripristino delle fasce di rispetto idraulico dei corsi d'acqua
perché, come è correttamente riportato nel documento, esse sono
"...indispensabili
per controllo e manutenzione della rete scolante, con l’opportunità
di valorizzazione delle stesse ad uso ciclopedonale e turistico,
anche in relazione ai vecchi opifici, e per la funzione ausiliaria
che possono fornire gli utenti in termini di affezione e controllo".
In tal senso si invita a prendere in considerazione alcuni casi da
cui iniziare un percorso di attuazione/ripristino in quanto
interessati da progetti in corso di realizzazione, da ampie proprietà
pubbliche, da precise prescrizioni e destinazioni d’uso dello
strumento urbanistico vigente e da momenti significativi di
partecipazione:
1 In particolare l’intero
ambito del fiume Storga in quanto interessato da progetti in corso
(manutenzione del Parco Provinciale, progetto di sistemazione
idraulica e di salvaguardia contro i fenomeni di allagamento,
costruzione della fognatura e della rete di acquedotto a valle della
linea ferroviaria Treviso-Portogruaro);
2 la ricostruzione del salto
d’acqua e della relativa briglia all’ex-Mulino Sarzetto sulla
Botteniga nella zona di via del Mandruzzato (lo scopo è di rialzare
il livello dell’acqua a Nord dello stesso al fine di assicurare un
apporto d’acqua di minimo vitale ai fossati della via e di
ripristinare l’area umida esistente fino a 30 anni fa nella zona
tra il convento delle Visitandine e le sorgenti dal lato
dell’agriturismo “Botteniga”) (progetto di percorso
naturalistico, ricostituzione di area di particolare interesse per la
biodiversità, progetto di percorso ciclopedonale);
3 la continuazione del percorso
pedonale lungo il Canale Piavesella in prosecuzione di quello
esistente nel Comune di Villorba;
4 la pulizia del fondale del
Fontanile delle Cerca di Monigo in quanto sottoposto a pericolo di
occlusione delle sorgenti (Segnalazione Geom. Zucchegna).-7.3
.continuazione del percorso ciclopedonale attiguo al di quello
realizzato nel Comune di b
7.
Intervento per completare la realizzazione della rete fognaria e per
adeguare il sistema di depurazione all’aumentato carico. Il Forum
Ambiente ribadisce l’importanza e la priorità di questa azione,
per sanare una mancanza storica della città, per elevare la città
alla dignità delle altre città europee con cui intende
confrontarsi, per muovere il primo e fondamentale passo per ridurre
il carico organico scaricato nelle acque del Sile ed iniziare a
rimediare alle criticità del fiume stesso.
8.
Realizzazione di un monitoraggio della qualità dei corsi d’acqua
interni alla città. Il Forum Ambiente conviene che i monitoraggi di
ARPAV rappresentino correttamente la qualità media dei fiumi che
attraversano il territorio di Treviso ma ritiene anche necessaria la
conoscenza della rete minore che non è oggetto di monitoraggio nè
potrebbe esserlo nell’ambito di un monitoraggio a scala regionale.
Il Forum richiede quindi all’Amministrazione che si attivi per
monitorare tale rete minore individuando i seguenti punti di
particolare interesse, analizzando la condizione sia all’inizio che
alla fine per verificarne ogni variazione:
1
- il percorso della Cerca di Monigo dal fontanile compreso, il fosso
da Paludetti presso la chiesa Ortodossa e la “Madonnina” e il
fosso proveniente dall’area di via Santa Bona Nuova all’immissione
nel Sile;
2 - il percorso della Limbraga dalle risorgive alla confluenza nel
Sile;
3- il fontanile della Botteniga, la foce del Cerca di
Santa Bona nella Botteniga,i fossi che confluiscono nella Botteniga
stessa, tra i quali il fosso da via del Mandruzzato ed il fosso da
via San Pelajo 200 metri a monte del monastero delle Visitandine;
4 -
il reticolo di canali del centro città;
5 - il percorso della Storga dalle
risorgive alla confluenza nel Sile;
6 - il fosso ad Est
della chiesa di San Giuseppe;
9.
Esame dell’impatto del sistema di canalette che confluiscono nelle
acque del Botteniga , del Pegorile e del Cerca :
1 - il percorso della Cerca di
Monigo dal fontanile, compresi il fosso da Paludetti alla confluenza
presso la chiesa Ortodossa e la “Madonnina” e il fosso
proveniente dall’area di via Santa Bona Nuova, all’immissione nel
Sile;
2 - il percorso della Limbraga dalle risorgive alla confluenza nel
Sile;
3- il fontanile della Botteniga, la foce del Cerca di
Santa Bona nella Botteniga,i fossi che confluiscono nella Botteniga
stesso, tra i quali il fosso da via del Mandruzzato ed il fosso da
via San Pelajo 200 metri a monte del monastero delle Visitandine;
4 -
il reticolo di canali del centro città;
5 - il percorso della Storga dalle
risorgive alla confluenza nel Sile;
6 - il fosso ad Est
della chiesa di San Giuseppe;
10.
Progettazione e realizzazione della pulizia dei fondali del Sile e
dei corsi d’acqua maggiori che attraversano Treviso. Si rammenta
che le modalità di realizzazione dovranno essere sostenibili per gli
aspetti più biologici e di tutela degli ecosistemi e dovranno
considerare gli aspetti inerenti il tema rifiuti. In tal senso il
Forum sollecita approfondimenti analitici dei sedimenti fluviali
anche in vista della loro caratterizzazione. Si invita
l’Amministrazione a presentare al Forum il progetto per un utile
confronto preliminare.
11.
Integrazione nello stesso documento “Treviso Adapt” di un’analisi
del rischio che si verifichino fenomeni siccitosi che possano
interessare Treviso e comuni limitrofi oppure le aree da cui derivano
le acque superficiali e sotterranee della città. I cambiamenti
climatici espongono infatti anche a questi fenomeni e i recenti
problemi di siccità che hanno interessato la provincia vanno
considerati attentamente.
12.
Revisione delle stime di recupero del deficit di invaso. Il Forum
Ambiente intende esprimere le proprie perplessità circa la
possibilità che il deficit d’invaso, così come evidenziato nei
documenti citati nel Treviso Adapt e riportato nella Relazione
stessa, sia recuperabile dalle trasformazioni territoriali previste
dal PAT tenuto conto che le aree originariamente previste come
edificabili sono state notevolmente ridotte.
13.
Emanazione di apposita ordinanza per ricordare le modalità di
fruizione delle pompe artesiane. Il Forum Ambiente ricorda infatti
che il comune di Treviso ricade nei "Comuni compresi nelle aree
di tutela primaria degli acquiferi" in base all'Allegato E
dell'Allegato D delle Norme Tecniche Attuative - D.G.r. 842 del 15
maggio 2012. In tal senso tutto il territorio comunale è soggetto
alle norme specifiche di tutela quantitativa delle acque sotterranee
ed in particolare a quanto indicato al comma 3 Articolo 40 e
riportato di seguito: “Nelle
aree di cui al comma 1 (ovvero i Comuni compresi nelle aree di tutela
primaria degli acquiferi , n.d.r. ) si applicano le seguenti
disposizioni:
a)
i prelievi per uso domestico non possono superare il limite di 0,1
l/s, quale portata media giornaliera;
b)
i pozzi ad uso domestico devono essere dotati di apparecchi di misura
dei consumi, in portata o volume. I dati dei consumi in termini di
volume annuo, dovranno essere trasmessi annualmente all’AATO
territorialmente competente, che provvederà all’inoltro in
Regione;
c)
per i pozzi a salienza naturale dovranno essere installati
dispositivi di regolazione atti a impedire l’erogazione d’acqua a
getto continuo, limitandola ai soli periodi di effettivo utilizzo.
Sono vietati i pozzi a salienza naturale destinati all’utilizzo
ornamentale (fontane a getto continuo): entro la data del 30 giugno
2012 i pozzi esistenti di tale tipologia (pozzi a salienza naturale
destinati all’utilizzo ornamentale senza specifico impiego, fontane
a getto continuo) devono essere chiusi con le modalità stabilite
dall’amministrazione competente al rilascio delle concessioni. Nel
caso di mancato rispetto di tale disposizione il Sindaco, previa
diffida agli interessati, procede all’esecuzione d’ufficio a
spese dell’inadempiente.”
14.
Considerato il totale disinteresse dell’Ente Regionale Parco del
Sile al percorso cittadino del fiume si ritiene che sia auspicabile
promuovere un Contratto di Fiume per l’intero suo percorso (o per
tratti omogenei dello stesso) e per i fiumi di risorgiva del Sile al
fine di realizzare un maggior coinvolgimento della popolazione e
delle istituzioni pubbliche.
15.
Valutazione estremamente prudenziale dei progetti di tombinamento di
corsi d’acqua.
16.
Si ritiene infine che debbano essere variate le seguenti proposte
contenute nel PAES (Piano di Azioni per l’Energia Sostenibile):
-RINN-05:
considerati i valori storico-ambientali eliminare ogni installazione
prevista in aderenza o nelle vicinanze delle Mura ed eventualmente
inserirne alcune in località Corti (ex Cartiera), a monte della
confluenza della Piavesella (ex Opificio Frescura), in Via
Fonderia e all’ex Mulino Sarzetto.
-TRA-01:
negare ogni possibile ampliamento dell’Aeroporto Canova in quanto
ogni possibile diminuzione “efficientistica” sarebbe inutile,
anzi peggiorativa, a fronte del maggior inquinamento globale indotto;
-TRA-06:
revisione integrale del “Biciplan” e suo coordinamento con le
previsioni degli analoghi strumenti dei Comuni limitrofi puntando
comunque, in via prioritaria, alla realizzazione di percorsi
ciclopedonali in sede propria.
-VER-01:
coinvolgimento in via prioritaria e condizionante degli abitanti.
4.Aria
Nella
consapevolezza che il problema dell’inquinamento atmosferico
colpisce tutta la pianura dell’Italia settentrionale, (e non solo),
e che, di conseguenza, non trova effettiva soluzione se non viene
affrontato almeno in un ambito generale, si propongono quantomeno ai
comuni dell'agglomerato i seguenti indirizzi d’azione :
1.
Adozione
simultanea, da parte di tutti i comuni dell’agglomerato, delle
misure atte al contenimento dell’inquinamento dell’aria proposte
nelle indicazioni regionali indicate dall’Arpav come utili a
ripristinare un miglioramento della qualità dell’aria qualora
2.
Adozione delle misure atte a realizzare una transizione dalle fonti
fossili alle fonti di energia rinnovabili, attuando in tutto
l’agglomerato urbano, l’approccio “fonti fossili-zero” e
“combustioni-zero” sia nelle pratiche autorizzative per nuovi
insediamenti
abitativi, civili e industriali o negli ambiti sottoposti a
ristrutturazione edilizia che nei processi primari (cicli alimentari)
e secondari (produzione energia elettrica e termica). Promuovendo
quindi la diffusione.
- delle buone pratiche e l’informazione emergenziale basata sulla conoscenza delle sorgenti inquinanti per assicurare la salubrità nelle abitazioni e negli ambienti urbani;
- dei prodotti locali e relativi servizi che si distinguono per l’elevato rapporto fruibilità e basso impatto ambientale;
- delle buone pratiche agronomiche, agroforestali e di gestione rifiuti organici, per sequestrare il carbonio come “biochar” da impiegare come ammendante per ripristinare i livelli di carbonio nei terreni non fertili. per le aree da bonificare, per le colture biologiche, per limitare la liberazione di metano nei processi di degradazione dei materiali di origine biologica, per evitare l’suo di sementi modificate e fertilizzanti di sintesi.
3.
Tutela dei polmoni verdi in considerazione del fatto che Il
patrimonio arboreo della città
cattura
le polveri PM10 presenti nell’aria e assorbono anidride carbonica ;
4.
Adeguamento dei regolamenti comunali non alla normativa attuale ma a
quella futura indicata dalla UE che prevede la ristrutturazione e la
realizzazione di nuovi edifici ad energia quasi zero (edifici NZEB) o
a energia attiva, in anticipo rispetto alle direttive UE.
5.
L’azzeramento di nuove concessioni edilizie per favorire il
recupero dell’esistente e la rigenerazione urbanistica dei
quartieri e dei comuni;
6.
La realizzazione di “impianti fotovoltaici collettivi” tramite
parchi fotovoltaici installati nelle ex aree utilizzate come
discarica o nei tetti degli edifici pubblici e nelle superfici ben
esposte della barriere insonorizzanti di tangenziali e autostrade;
Treviso
21.12.2016
Sintesi
redatta da Berto Zandigiacomi per conto delle associazioni
partecipanti al FORUM AMBIENTE:
EnergoClub
Onlus, Aido TV, Comitato Aeroporto Canova, Comitato Aria Pulita,
Comitato Viabilità Nord x TV, Fiab TV, Italia Nostra TV, Legambiente
TV, WWF Villorba, Territorialisti TV )
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