"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 29 febbraio 2016

TREVISO-OSTIGLIA: TAGLI ROBINIE E OCCASIONE PERSA

Abbiamo segnalato a COMUNE DI QUINTO, COMUNE DI TREVISO (rispettivi assessori all'Ambiente), PARCO DEL SILE e CORPO FORESTALE DELLO STATO Uff. Prov.le la nota che riporto di seguito per la TREVISO-OSTIGLIA.


Riceviamo segnalazione, per il tramite di un cittadino che ha chiamato la sezione WWF di Villorba e Treviso, che sono in corso lungo il tratto della Treviso-Ostiglia dei tagli, presumibilmente non autorizzati di piante da parte di privati.
Riteniamo che tale prassi non sia accettabile nel contesto di un Parco Naturale, dove il controllo della vegetazione non dovrebbe essere demandato allo “spontaneismo” dei privati, ma dovrebbe essere regolato da un serio piano di manutenzione con controlli e precise responsabilità.
La prassi del “taglio spontaneo” di alberi lungo l'ex ferrovia è una prassi consolidata, che sia le Amministrazione che l'Ente Parco Sile “tollerano” senza particolari problemi, anche dove la normativa lo vieta, perchè, di fatto, sostituisce l'intervento pubblico (ed i relativi costi) per mantenere il verde a corretta distanza dalle abitazioni.
Tutto questo ha dei risvolti deleteri da un punto di vista dell'educazione ambientale, perchè
  • tollera comportamenti privati vietati per cui il rispetto delle norme diventa un'opzione;
  • non mette a sistema questi “privati” che con corretta gestione e controllo potrebbero collaborare a tenere sotto controllo le piante
  • dà chiara evidenza della sostanziale incapacità dell'Ente Parco Sile (o dei Comuni fuori area Parco) ad essere gestori di un corretto piano di manutenzione
Segnaliamo inoltre che il taglio di qualche decina di robinie è un ben piccolo “reato” a confronto della devastazione che è stata fatta per realizzare in modo inconsulto l'attuale pista ciclabile, ignorando le segnalazioni ed i consigli delle associazioni (WWF insieme ad altre 18 associazioni tra cui ANS, Italia Nostra, LIPU, etc) che avevano sottoscritto una proposta unitaria per la realizzazione "compatibile" del tratto più lungo di pista ciclabile (quello Padovano).

Tale proposta avrebbe consentito la conservazione del “bosco lineare” e della sua funzione di (vero) corridoio ecologico; purtroppo di ciò non si è tenuto conto ed il bosco lineare è andato perduto.


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