"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 2 marzo 2017

LA CANAPA NON E' SOLO UNA QUESTIONE DI ECONOMIA...

Vorrei ritornare sulla nostra visita all'azienda Florian&Florian di sabato scorso per puntualizzare alcune cose sulla CANAPA che sono chiaramente emerse, ma che non tutti comprendono,  confondendo le questioni per una rigidità mentale tassonomica, che non lascia spazio ad un rapporto olistico con la Natura...

Il Veneto, ed in particolare la provincia di Treviso, ed il ferrarese fino a 50 anni erano i secondi produttori mondali di canapa (a basso contenuto di THC).
L'Arsenale di Venezia, e cioè Venezia stessa, non sarebbe stata quello che è stata ai tempi della Serenissima se non ci fosse stato il legno del Montello e del Cansiglio e la canapa.
In primo luogo parlimo quindi di storia locale, di tradizioni e di lavoro, soprattutto femminile, che sudava e impiegava ore per estrarre tutti i prodotti da questa pianta generosa.

In secondo luogo parliamo di ambiente perchè è evidente a chi si occupa di agricoltura che il problema del futuro sarà l'acqua, che già scarseggia oggi e sarà destinata ad essere sempre meno e sempre di peggior e qualità.
L'impatto sull'acqua dell'agricoltura è enorme e le monoculture di mais e vigneto impongono consumi di acqua insostenibili nel lungo periodo, tanto che abbiamo quasi fatto sparire il fiume sacro alla Patria, quel(la) Piave che per lunghi periodi e estesi tratti non esiste più.

Modificare in modo esteso i sistemi di irrigazione (per i vigneti) e sostituire il mais con la canapa dovrebbe essere una priorità dei Piani di Sviluppo Rurale, che invece vengono utilizzati per dare sostegno economica ad un settore (il vitivinicolo) che in questo momento è al suo massimo storico.
La canapa è una pianta che non richiede acqua aggiuntiva quindi deve (dovrebbe) diventare nuovamente la caratteristica dei nostri territori.

La questione che ci preme è quindi di ritornare alla tradizione veneta e di riprendere una coltivazione che non richieda acqua, fitofarmaci e non tema parassiti.

Tutto questo comporta la necessità di creare una filiera che possa permettere di usare tutti i prodotti (fiori, semi, fibra e canapulo) ed ora sì stiamo parlando anche di economia, perchè oggi questa filiera non c'è e non ci sono i relativi posti di lavoro ed investimenti.
La canapa, che un tempo non era usata in edilizia, ritornerà nei campi solo se sapremo incentivare in modo corretto questa coltura e riprendere in mano una tecnologia che abbiamo regalato ai cinesi in cambio del nylon e delle plastiche che hanno impestato Marghera ed il Veneto.
Oggi noi importiamo canapulo per l'edilizia dalla Francia e quindi facciamo percorrere tutta la Padania, notoriamente non trafficata ed inquinata, a TIR con rimorchi per portare questo leggero, ma voluminoso materiale. I centri italiani di produzione (Torino e Puglia) non sono in grado di dare un prodotto adeguato all'edilizia perchè non riescono a separare la fibra da canapulo.
Siamo indietro di circa 25 anni rispetto ai francesi...

In Alto Adige hanno fatto diventare la canapa il fulcro di un movimento globale sulla sostenibilità per tenere le persone nelle valli... Vedi ECOPASSION

Il Australia ci sono ditte e brevetti per fare materiali compositi per auto con la canapa e tralascio di parlare del settore alimentare o tessile. Vedi Zeoform.

Questi siamo noi Veneti, che sappiamo lavorare, sappiamo innovare ma poi siamo troppo ingordi ed innamorati dei “schèi” e quindi preferiamo avvelenare noi, i nostri figli e nipoti piuttosto che difendere le nostre tradizioni ed il nostro sapere.
Tra due o tre anni, i cinesi impareranno a fare il prosecco meglio e più economico di noi ed allora cosa faremo? Già abbiamo sovvenzionato il mais per decenni, dovremo sovvenzionare anche il prosecco?
Non ditemi che ci consoleremo con la migliore Sanità italiana, perchè persone intelligenti dovrebbero cercare di stare e vivere bene, ora ed in futuro; non investire per ammalarsi per poi andare in ospedali “luccicanti”...

Quindi discorso è solo marginalmente economico, ma è storico, ambientale, di innovazione e... politico


Treviso, 3 marzo 2017 p.ITALIA NOSTRA Treviso

il presidente Romeo Scarpa 348 8717810



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