"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 22 marzo 2017

SILIFFE: MILIONI EUROPEI PER IL SILE. LI SPENDEREMO BENE?



La notizie che il Parco Sile si affidi alla Provincia di Treviso per i bandi di gara del progetto europeo SILIFFE è una buona notizia perchè l'ente provinciale ha il personale e la capacità di ben gestire questi soldi pubblici, che altrimenti resterebbero forse inutilizzati, visto che l'Ente Parco Sile non ha personale ed è gestito come un club privato da un Comitato Esecutivo, che al massimo si confronta con i propri referenti partitici.

Il progetto europeo SILIFFE è stato presentato ai pescatori, agli agricoltori.... credo anche ai pensionati ed ai cacciatori, ma nulla di specifico è stato fatto per le associazioni ambientaliste, che probabilmente sono solo un impiccio per Lorsignori.

Certamente in questo progetto, che per la prima volta in 25 anni, non realizza solo piste ciclabli o ponti o altri danni, ci sono delle parti “buone” perchè ci sono consulenti esperti, che certamente hanno cercato di impiegare i soldi con finalità positive, ma crediamo che difficilmente una somma non indifferente riuscirà ad incidere sui problemi fondamentali del Sile e del Parco stesso, che a breve sarà soppresso come “organo periferico” dalla riforma legislativa, che riporterà tutto sotto il controllo della Giunta regionale.

Le questioni che ci lasciano molti dubbi dipendono da come il Parco Sile ha gestito fino ad oggi le sue proprietà:
  • San Michele Vecchio, relitto di area umida viene abbandonato e nemmeno considerato da questo progetto;
  • il Gran Bosco dei Fontanassi è stato maltrattato da precedenti interventi ed oggi si presenta come l'unica “area umida” al mondo che è secca ed alimentata da pompe per errori di progettazione ed interventi
  • le aree di proprietà non sono nemmeno completamente note all'Ente Parco stesso; o meglio sono note come mappali, ma come confini sono lasciate alla libera interpretazione dei privati confinanti, che come sappiamo non sono persone che regalano nulla
  • le manutenzioni su alberi, flora e fauna sono state praticamente nulle, come è stata nulla la manuntezione sulle famose passerelle dei Burci, rifatte ex novo con un capolavoro che può piacere solo a chi ha gli occhi foderati... di gamberi della Louisiana!
  • la qualità dell'acqua nella zona delle peschiere di Quinto o alla confluenza del Sil Morto sono peggiorate nel tempo tanto che un fiume di risorgive presenta l'acqua torbida con tutto quello che ciò comporta a livello di modificazione dell'ecosistema
  • non si è ancora riusciti a risolvere il problema delle erbe tagliate e lasciate andare lungo il fiume che, nonostante lo sgrigliatore della centrale di Silea, si continuano a fermare nel porticciolo di Casier per la gioia del Sindaco Giuriati

Pensare che ora il Parco Sile acquisti altre aree, pianti alberi e faccia delle immissioni fa un po' ridere perchè è come su si affidasse un asilo nido a Barbablu, dopo che ha fatto fuori tutti i ragazzini che erano alla sua corte.

C'è chi dice che questo progetto è meglio di nulla, che ci sono cose buone e vanno mantenute e noi facciamo atto di fede confidando che le eradicazioni vengano fatte in modo corretto e reale.
Ma fidarsi di un Parco Sile che non ha mai detto nulla sull'ampliamento dell'aeroporto “Canova”, che ha puntato milioni di euro su piste ciclabili che non hanno rispettato il fiume, che fa la manutenzione un tanto al chilo senza controllare nemmeno la torbiera e che non riesce a fare un intervento serio contro le peschiere in alveo, non ci lascia molt illusioni.

Peccato perchè i soldi sono molti e potrebbero essere molto utili per l'acqua del nostro fiume.
Stiamo alla finestra senza porre troppi ostacoli a LorSignori, che già sono sufficientemente “ingarbubliati”... Confidiamo negli uffici provinciali per bandi e controllo degli esiti dei progetti, anche perchè l'Europa chiede dei controlli e noi concordiamo perfettamente sul fatto che un intervento da 3 milioni di euro debba avere un'efficacia duratura, che non è certo quella dell'immissione di migliaia di avanotti in un ambiente non risanato.

Vedremo e speriamo di non dover restituire i soldi...

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