"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 26 marzo 2017

LIBERARE UN CAMPO DI KAMUT E' PIU' FACILE CHE LE LIBERARE LE TESTE DEI VENETI




L'esperienza di ieri durante il nostro presidio #LADRONI-A-CASA-NOSTRA a Vedelago contro lo scempio della Pedemontana è stato faticoso e divertente: abbiamo visto cosa significa fare questa Superstrada in piena campagna, abbiamo visto il campo con i germogli di kamut, abbiamo discusso tra di noi e con la stampa con ottimi stuzzichini ed abbiamo alla fine rimosso la rete di recinzione del cantiere, illegittimamente messa in opera da SIS nella proprietà di Evelino Signori, che li aveva formalmente diffidati.

E' stato un “lavoro di liberazione”, che ha rigettato indietro, senza usare violenza, un abuso che questi novelli “pàroni a casa nostra” hanno fatto, approfittando dell'assenza del legittimo proprietario.

La pratica dell'esproprio per “pubblica utilità” non è da noi contestato, ma ne è contrastato l'uso strumentale e violento che ne fa il concessionario SIS-DOGLIANI, protetto prima dal Commissario Vernizzi ed oggi da Zaia, Rizzotto e soci.
Si entra, senza alcun rispetto in una proprietà privata con germogli evidenti e lo si picchetta nonostante formali diffide e querele.
Parliamo in questo caso di una persona che vedrà i suoi 5 ettari di coltivazione biologica rovinati dal per i passaggio di questa infrastruttura, ma gli indennizzi saranno ridicoli.
Parliamo di uno che ha un altro lavoro, ma ci sono prone che vengono rovinate nel disinteresse degli altri veneti, anche confinanti, che sono contenti “se il picchetto (o la discarica o la cava) sono a casa di qualcun altro...”.

Infatti dopo il senso di liberazione per aver tolto quei 200 metri di rete arancione piantati con disprezzo per la terra, ho avuto un momento di sconforto parlando con un anziano di Vedelago, che ci guardava da lontano e che ci ha chiesto quanto pagavano la terra...

Non una preoccupazione su cosa succederà, non un dubbio su quello che vedrà dal suo giardino (fronte Pedemontana), ma solo l'interesse per i “schèi”...
Se anche gli anziani non sentono una ferita nel cuore nel vedere migliaia di metri cubi di terra fertile buttati via, come potranno preoccuparsene i nipoti?
Un altro somaro (anche lui espropriato) ha inveìto contro di noi per dei soldi spesi in ricorsi che non sono serviti. Gli abbiamo chiesto se era stato pagato e lui dopo la risposta negativa, ha iniziato ad inveire contro.... i migranti!

Il fatto più grave è che, oltre al danno ambientale che fa la Pedemontana, persone come Zaia, Rizzotto, Chisso e Galan sono la rappresentanza di un popolo veneto individualista che sono pronti a vendere la madre (terra) per pochi denari e per il potere.

Di questo sono certo ed ogni volta che vado da Evelino e vedo la bellissima fabbrica di ARTUSO Legnami, mi ricordo che quello è un simbolo del potere di deroga di questa politica, dove a colpi di SUAP si fa diventare un piccolo deposito di legna una fabbrica da migliaia di metri quadrati.



Peccato solo che fosse zona agricola in origine e che nel Comune di Altivole di zone industriali ce ne fossero tre!
Ma vuoi mai far spostare un amico?


Treviso, 25 marzo 2017

  p.ITALIA NOSTRA Treviso il presidente

  Romeo Scarpa 348 8717810







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