Al Presidente della I Comm. Regionale
Oggetto: Audizione per proposta di deliberazione n.41 e progetto di legge n.128 per Superstrada Pedemontana Veneta
Egr. Presidente e Consiglieri,
dalle voci di corridoio, pare che tutte le categorie siano concordi nell'affermare che “la Superstrada Pedemontana Veneta, al punto in cui è arrivata, deve essere completata...”.
Noi vorremmo venisse messo agli atti che, come eravamo contrari ieri con Galan e Chisso, lo siamo ancora di più oggi dopo 20 anni di chiacchiere e danni al paesaggio ed all'ambiente.
Noi restiamo fortemente contrari a quest'opera che giunge “fuori tempo” massimo rispetto alla congiuntura economica ed ha creato e creerà danni permanenti al territorio, sempre più urbanizzato e consumato, nonostante le foglie di fico che questo stesso Consiglio vorrebbe approvare a breve con la proposta di legge su “Contenimento del consumo di suolo”.
Prima di tutti, chiediamo a nome dei soci che rappresentiamo e dei cittadini alcune risposte semplici:
- come si è potuti arrivare a questo punto dei lavori senza avere la certezza del “closing finanziario”? Questo fatto non è secondario perchè è come se uno di Voi si mettesse a ristrutturare casa e dopo aver demolito bagno, cucina, soggiorno e camera, si chiedesse se ha i soldi per fare l'opera... Chi devono ringraziare i Veneti?
- perchè un “progetto di finanza” diventa un “progetto finanzato”? Ci pare che il livello di contribuzione pubblica (statale e regionale) diventi imbarazzante ed esporrà la Regione (e quindi tutti noi) alle possibili richieste di altre cordate al tempo escluse (prima fra tutte Impregilo);
- perchè non si è ancora rescisso il contratto in danno con SIS, escutendo la cauzione e chiedendo loro i danni, visto che gran parte dei ritardi sono dovuti alle loro carenze oggettive sul piano della solidità finanziaria?
Oltre a questo siamo venuti a dirVi che, mentre per Voi oggi l'emergenza è questa superstrada, per il territorio l'emergenza è la carenza di acqua.
Quell'acqua, che il progetto della SPV con la sua cinquantina di chilometri di percorso interrato, mette a rischio, visto che l'acqua defluisce ad alimentare le risorgive da nord a sud e la strada rappresenta un'evidente cesura est-ovest.
La condizioni dei fiumi principali del trevigiano e del vicentino è gravissima: il Piave scompare per decine di chilometri, il Sile è in carenza d'acqua e si spendono 300 milioni di euro in nuove tasse per fare una strada che avrebbe dovuto finanziare il privato!
La Regione Veneto ha i Piani di Gestione di Sile e Piave nel cassetto da anni e non garantisce i deflussi minimi vitali; i vari PSR si occupano di tutto fuorchè di incentivare irrigazione goccia a goccia o la depurazione e si mette una nuova tassa per fare un'altra strada...
La politica ha la responsabilità di scegliere come allocare le risorse ed in questo caso chi approverà questa ulteriore tassa, avrà la responsabilità politica e morale di non aver visto questa vera emergenza.
Per noi sono poche le cose che dovrebbe fare una Regione “ragionevole” a questo punto:
- escutere la fidejussione e rescindere in danno il contratto con il concessionario
- tenere quanto fatto, ripristinare dove possibile e gestire il resto con la viabilità esistente con con un'analisi della realtà non drogata per interessi ultronei
- allocare le risorse per la vera emergenza che è l'acqua
Treviso, 16 marzo 2016
p.ITALIA NOSTRA Veneto
il delegato
Romeo Scarpa 348 8717810
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