Ecco un tipico esempio di "velina" cioè di articolo, scritto al volo per non prendere un buco sentendo qualcuno...
La "realtà giornalistica" è diversa e solo parzialmente vera ed in ogni caso non c'entra quasi nulla con la discussione che c'è stata.
Viene ripresa la solita tiritera dei blocchi con il velenoso invito di Pettenà alla collaborazione... Ma non si dice che lui stesso è il primo che non collabora con il "suo" partito...
Non si dice nulla del "parco produttivo" di Pettenà, che rende impossibile qualsiasi ragionamento con lui, espressione del peggio dal punto di vista ambientale.
Cattivo esempio di informazione. Chi è interessato deve andare a vedere cosa succede, non informarsi da chi ne ha sentito parlare da tizio o caio (fossi anche io...).
Sarebbe anche interessante che il giornalismo facesse domande serie e non solo resoconti prefabbricati...
ECCO L'ARTICOLO DI OGGI DELLA TRIBUNA
Maggioranza risicata, Pettenà: "apriamo all’opposizione"
Seduta tesa, mercoledì sera, del consiglio dell’ente Parco Sile chiamato
a accogliere sia il nuovo direttore ad interim nominato dalla Regione
Veneto, sia il bilancio e l’attività futura. Tesa non tanto per il nuovo
arrivo, Enrico Specchio, dirigente della Regione del Veneto, in
servizio presso il dipartimento affari generali demanio e patrimonio
scelto per guidare l’attività amministrativa dell’Ente per sei mesi;
quando per gli equilibri interni alla giunta esecutiva e soprattutto il
rapporto tra maggioranza e opposizione che in virtù delle ultime tornate
elettorali e delle nuove nomine oggi dà alla minoranza i numeri per
farsi valere anche in vista di un rovesciamento di “governo”. Ed a farlo
ben capire è stata proprio la minaccia di abbandono dell’aula fatta dai
consiglieri dell’opposizione sia davanti alla votazione sulla nomina a
direttore di Specchio (criticato perchè tecnico «non ambientale»), sia
sui punti all’ordine del giorno. Fossero usciti, la seduta avrebbe perso
il numero legale e sarebbe saltata. Di qui, l’invito dirompente di
Fulvio Pettenà, leghista, ex direttore del parco, pezzo da novanta della
Provincia, durante l’assemblea: «Adesso è finito il momento dei litigi,
delle prove di forza, delle scelte operate a maggioranza, è ora degli
uomini di buona volontà, di gente che abbia voglia di impegnarsi per
portare a casa i progetti. Si apra quindi alla minoranza sia la giunta,
sia l’attività di programmazione». Strategia politica? La giocata
dell’accerchiato? «L’ente Parco non è una macchina da voti, è una
struttura che deve servire la collettività tutta e farlo nel migliore
dei modi, se i consiglieri di minoranza hanno idee e piani utili, perchè
dire di no? Il direttivo venga aperto anche a loro. L’importante è
l’obiettivo». E all’orizzonte, da anni, c’è quello della Greenway,
progetto milionario di cui si vedono da anni solo annunci e carte, ma
non cantieri. I sottintesi ci sono, e parecchi, anche perchè molti
vedono di buon grado lo smantellamento di un direttivo che sembra aver
alimentato attriti con amministrazioni e Regione, sia per la scelta di
estendere la «linea dura» sulla gestione ambientale a tutti i comuni del
«bacino del Sile» (e non solo a quelli lambiti dal fiume), sia per le
ultime vicende in fatto di panevin. Nel mirino Sartorato e Moro, ma
anche Torresan. Che sia la svolta? Enrico Specchio, intanto, entra in
servizio da lunedì. (f.d.w.)
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