"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 15 agosto 2012

CONTRIBUTO PAT n.1 (Giulio Z)



Il mio contributo-proposta è, innanzi tutto, una considerazione di carattere generale, volta a sottolineare un principio inderogabile, punto di partenza per qualsiasi intervento: il territorio e l'ambiente sono beni comuni da lasciare in eredità alle future generazioni; sono risorse “non rinnovabili” , da non consumare per far fronte a spese contingenti o peggio per speculazioni private.
L'equilibrio tra superfici verdi (coltivate o no) e superfici “impermeabilizzate” ( per presenza di edifici o infrastrutture) è di importanza fondamentale per il presente ed il futuro, per l'economia , l'equilibrio idrogeologico, la salute degli abitanti, la qualità di vita.
Le proprietà del Comune, beni appartenenti a tutti i cittadini, non possono essere alienate o vendute a terzi se non in casi straordinari ben definiti. Si può prevedere, eventualmente, la possibilità di cedere la gestione di beni pubblici a soggetti privati, per periodi medio-lunghi, ma mai la proprietà, in quanto diverrebbe definitiva una scelta compiuta per esigenze e da amministrazioni temporanee.
Da ciò alcune proposte di carattere generale:
  1. Stop a nuove cementificazioni e consumo di territorio. Bilancio uguale a zero per volumi edificati e per superfici consumate da infrastrutture, grazie a riconversione di realtà inutilizzate.
  2. Vanno incrementati gli insediamenti abitativi in città (per rivitalizzare il centro, ridurre il pendolarismo, il consumo di territorio e per favorire l'interazione sociale). Per un utile e funzionale equilibrio di ogni quartiere,è necessario favorire contiguità abitative di anziani, giovani coppie, nuovi cittadini immigrati.
  3. Impiegare i molti spazi non utilizzati nei vari quartieri della città (“buchi neri”) per insediamenti abitativi, uffici e servizi pubblici, verde pubblico, scuole, asili, ambulatori, centri sportivi e di socializzazione, sale pubbliche,ecc. arricchendo così la città di spazi utilizzati per un razionale sviluppo sociale e urbanistico.
  4. La mobilità va risolta non con nuove vie di traffico e nuova cementificazione, ma razionalizzando gli spostamenti e delocalizzando i servizi nei quartieri, in prossimità degli insediamenti abitativi, riducendo così l'esigenza di mobilità e pendolarismo e favorendo un tessuto urbano omogeneo .Va inoltre promossa la pedonalizzazione del centro storico, realizzando funzionali parcheggi scambiatori, servizi navetta con mezzi di dimensioni ridotte, potenziando il bike-sharing e incrementando i percorsi ciclopedonali.
  5. Le aree di verde pubblico, anche di piccole dimensioni, vanno preservate ottimizzandone la manutenzione, eventualmente con la collaborazione di cittadini residenti in prossimità. Ugualmente positivo sarebbe sviluppare piccole porzioni di “orti cittadini” in spazi idonei, gestiti per esempio, oltre che da privati cittadini, anche dalle gruppi di allievi delle scuole .
  6. Gli alberi con più di 50 anni dovrebbero essere considerati memoria storica e trattati come bene pubblico.
Proposte di carattere locale:
  1. Ristrutturare Prato della Fiera come un reale prato, arredato con alberi ad alto fusto per zone d'ombra. Fornire il servizio bike-sharing e una zona ristoro. Un parco all'inglese con possibilità di sostarvi, arricchirebbe il quartiere e il vicino centro cittadino, da sempre carente di un polmone verde. Ciò non precluderebbe la possibilità di allestirvi eventi temporanei , e di mantenere una minima zona di parcheggio.
  2. In corrispondenza di Prato della Fiera, la via Alzaia (dov'è ora un piccolo parcheggio sulla banchina con i vecchi ormeggi di pietra) offre la possibilità di allestire un punto di ristoro con alcuni tavolini ed un gazebo semipermanente, presso cui sostare e godere della bellezza dell'ansa del fiume in quella zona. Manca lungo la restera un punto di ristoro, che potrebbe dar lavoro ai gestori, e fornirebbe al quartiere ed alla città un punto di socializzazione, suscettibile di ampliarsi su un eventuale pontile in legno in corrispondenza degli storici ormeggi ancora presenti.
  3. Migliorare la sistemazione della pista ciclopedonale in Via Comunale Corti e ripristinarne l'alberatura stradale parzialmente rimossa.


Treviso, 13 agosto 2012
 Giulio Z

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