"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

venerdì 10 giugno 2016

LA TUTELA ARCHEOLOGICA DEI BURCI PER MERITO NOSTRO...

L'Ente Parco Sile risponde sulla procedura amministrativa della passerelle dei Burci e dalla semplice lettura delle carte emerge chiaramente che:
  1. operazioni di infissione di un palo in corrispondenza dei burci era stata già fatta, mentre prima cio' era stato negato e solo la "fortuna" non ha fatto centrare i resti archeologici tutelati;
  2. le date di tutta la corrispondenza sono chiaramente posteriori all'inizio dei lavori per cui il RUP ha evidentemente mancato alla corretta verifica degli adempimenti necessari.

Risibile (e financo diffamatoria per la Soprintendenza!) l'affermazione che una Soprintendenza Archeologica intervenga per ECCESSO DI ZELO su una nostra segnalazione, tanto che invito l'Ente Parco Sile a procedere nei confronti dell'Ente di Tutela per eventuale "abuso di ufficio"...

Il fatto che il progetto sia stato approvato in Conferenza di Servizi dall'Archeologica non cambia nulla, nè che il fatto che il Comune di Casier non  non sapesse o altre baggianate,  visto che l'ente appaltante è il parco ed esiste apposta una figura che la legge chiama RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO!!

Attendo quindi con cortese urgenza (entro 5 giorni) le scuse del Presidente Torresan via Rete Veneta dove indicando nome e cognome mio e dell'associazione dovrà dire che ci ringrazia per aver consentito al Parco di procedere rispettando la normativa.

Nessuno ha mai detto che le vecchie passerelle dei burci erano elementi vincolati da un punto di vista archeologico, ma come hanno ben scoperto dopo la nostra segnalazione "sono sottoposte a tutela navi et "similia" di particolare e significativo valore etnoantropologico" e quindi era dovuta la preventiva segnalazione dell'inizio dei lavori alla Soprintendenza Archeologica e l'assistenza di competente personale (archeologi) durante i lavori stessi, fatto che è stato possibile solo dopo la nostra "collaborativa" segnalazione.

La Soprintendenza Archeologica è stata fin troppo "buona" nei confronti di questo Ente Regionale che ritiene di essere "legibus solutus... "

Io credo che se vogliono possono chiudere la questione presentandosi (RUP e Presidente del Parco) alle telecamere di Rete Veneta dove Lucio Zanato saprà fagli le giuste domande; possono chiedere scusa alla nostra associazione ed al sottoscritto in second'ordine o possono procedere per vie legali.
Ci divertiremo in ogni caso.



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