"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 2 giugno 2016

LETTERA APERTA AL WWF SUI PARCHI

Cari amici del WWF Italia, cara Presidente Donatella Bianchi,

in occasione del 50° del WWF-Italia e della concomitante elezione in Austria del primo Presidente della repubblica “verde” della storia, permetteteci come semplici soci che nel passato hanno avuto qualche ruolo nella difesa del nostro patrimonio naturale di esprimervi il nostro stupore nel registrare la mancata opposizione dell'Associazione alla iniziativa del PD tenutasi a Bologna lunedì 23 maggio e basata sulla modifica (in peggio) dell'attuale legge sui parchi 394/91.

Per anni il WWF, a cui abbiamo creduto e a cui siamo affezionati, ha rappresentato il baluardo più forte contro i tentativi di vanificare una legge storica, che ha visto molti di noi impegnati a difendere i valori in cui crediamo ottenendo un risultato che molti altri Paesi ci invidiano. Ora questi sacrifici e questi straordinari risultati rischiano di venir vanificati dalla Proposta di legge Caleo.

Pensiamo conosciate i peggioramenti ma comunque vediamo di esprimerli in estrema sintesi:

1) Federparchi assume la titolarità della rappresentanza dei Parchi italiani (Art. 5 bis): si assesta così l’ennesimo colpo al principio dell’autonomia di questi Enti,

2) il bilanciamento dei poteri tra l'interesse pubblico nazionale e quello locale viene alterato dando peso alle rivendicazioni locali sia nella composizione degli organismi dirigenti sia nella nomina del direttore che non verrà più nominato dal Ministro, ma sarà espressione di rappresentanze locali. Infatti a nominarlo su indicazione del Presidente sarà il Consiglio direttivo. Si tratta di un cambiamento che abbinato alla abolizione dell'Albo dei direttori di Parco nazionale non vedrà più il merito, l’esperienza e le competenze al primo posto ma la "affidabilità" (politica!?) nella persona che verrà indicata dal presidente e dai rappresentanti locali. In questo senso il decadimento dei principi della 394 è particolarmente evidente .

3) vengono introdotte le royalities per i parchi che ospitano iniziative dannose per l'ambiente. Per esempio se i petrolieri danno soldi ai parchi in base al petrolio estratto come potrà l'Ente Parco mantenere una sua indipendenza nei confronti di possibili impatti negativi ambientali? Stessa cosa per oleodotti, cave, captazioni idriche (magari per imbottigliamento), impianti eolici, ecc.

4) nei consigli direttivi vengono inseriti gli agricoltori. E perché allora non anche i cavatori , pescatori, i ristoratori, i gestori dei tagli forestali e altre categorie economiche e sociali che operano nella zona. Un Parco non è (o meglio: non dovrebbe essere) una Camera di Commercio o una consulta comunale. Anche in questo caso è evidente l'obiettivo di ridurre il peso di chi ancora spera che l'obiettivo di fondo di un Parco sia la Conservazione della Natura.

5) per quanto riguarda le zone dove potere praticare l'attività venatoria viene lasciata (se non addirittura peggiorata!) l’indeterminatezza circa l’obbligo di costituzione di Aree Contigue (Art. 32 della 394) degne di tale nome. Quella che infatti la fa da padrone è la parola “eventuale” .

E 'comprensibile che, visti i cambiamenti della politica degli ultimi anni, vi sia chi vede la 394 che tutela i nostri Parchi nazionali come "limitativa " nei confronti di interessi locali rappresentati da amministratori , imprenditori e agricoltori, ma risulta stupefacente e, per alcuni di noi abbastanza sconvolgente, che il valoroso WWF Italia, da sempre baluardo contro lo stravolgimento dei principi base delle nostre leggi di tutela ambientale, in questo caso si adegui e forse appoggi le modifiche peggiorative proposte.

Chiediamo a tutti gli amici veri naturalisti che ancora sono nel WWF di alzare la testa e dare battaglia cercando di fermare questo scempio come è sempre stato fatto nel passato. Questa sarebbe davvero un degno riconoscimento dei 50 festeggiati per la fondazione dell’Associazione.


Francesco Mezzatesta (già Segretario generale Lipu e già responsabile dei Verdi per i parchi)
Giorgio Boscagli (già Biologo/Ispettore di Sorveglianza del Parco Nazionale d’Abruzzo, Direttore del Parco Regionale Sirente-velino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi)

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