"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 17 agosto 2015

COMITATO PER LA VIABILITA' A NORD DI TREVISO: MANCANO PROGRAMMAZIONE E CONFRONTO

Avendo avuto per anni il ruolo di portavoce del “Comitato per la viabilità a Nord di Treviso” e con questa funzione la possibilità di confrontarmi su questi temi con amministratori e tecnici dei vari livelli istituzionali e locali, oltre ad aver svolto per lungo tempo anche quello di responsabile nel sindacato confederale della negoziazione con gli Enti Locali sui temi della programmazione territoriale e sociale, mi permetto per questo di fare queste riflessioni.

Nel nostro territorio provinciale negli anni si è permesso uno sviluppo urbanistico senza una vera e propria programmazione coordinata, che tenesse conto delle conseguenze del consumo del territorio, della vivibilità, della mobilità, del trasporto, del traffico, della viabilità, ecc. ecc.

In questi lunghi anni abbiamo avuto a Treviso una Amministrazione Comunale guidata dalla Lega che non ha saputo dare a questa città il ruolo di capoluogo di Provincia capace di coordinare e governare, assieme agli altri enti, questo sviluppo. 
 
Tre anni fa le elezioni amministrative a Treviso hanno finalmente permesso il cambio del quadro politico che ha governato ininterrottamente per più di venti anni, creando molte aspettative, pur nella consapevolezza del grande lavoro che si sarebbe dovuto fare per recuperare il declino, le distorsioni, la mancata programmazione di anni. Per fare questo era ed è quanto mai necessario il coinvolgimento dei cittadini e dei vari attori sociali, per una partecipazione attiva alle scelte amministrative.

Anche sulla vicenda del 4° lotto negli anni si è dimostrata l'incapacità di Regione, Venetostrade, Provincia, Comuni, ma soprattutto quello di Treviso Capoluogo di Provincia, di sviluppare una programmazione che tenesse conto complessivamente delle esigenze del territorio, dello sviluppo di alcune aree, della mobilità e di alcune opere, come la Pedemontana, di cui si sarebbe dovuto tener conto nella pianificazione della viabilità.

Mi sarei aspettato, da una nuova Amministrazione Comunale, come quella di Treviso, un forte impulso ad una programmazione coordinata, in particolare sui temi dello sviluppo del territorio e della viabilità.

Come si può pensare di accettare un intervento come quello del 4° lotto, molto parziale, senza una programmazione di soluzione completa di un anello, magari allargato a nord, che permetterebbe una continuità della Città con l'abitato dei comuni limitrofi a quello di Treviso?
 Altro aspetto da tener in considerazione è la realizzazione della Pedemontana e i relativi flussi di traffico che questa verrà a creare. Per questo era importante far prendere coscienza di questo tema anche agli altri Comuni interessati.

Non si può accettare il ricatto politico, a partire da quello della Regione, del suo Presidente, dall'Ente Operativo Venetostrade, dalla Lega di Treviso, che sono i maggiori responsabili di questa mancata programmazione coordinata. 
Si pensi che un tracciato come quello proposto a suo tempo dal “Comitato per la viabilità a nord di Treviso”, avrebbe potuto rientrare nelle opere complementari della Pedemontana.

Tutti sappiamo che per il 4° lotto non c'è, come lo vuole Venetostrade e anche TRT, una soluzione di tracciato, compatibile con il territorio; sappiamo anche che non ci sono le risorse sufficienti, che questo pezzo in più di tangenziale non risolve i problemi del traffico di S.Giuseppe, che, anche se si decidesse questa soluzione, prima che si possa realizzare tutto l'iter ed il reperimento delle risorse necessarie, ci vorrebbero moltissimi anni per realizzare l'opera.

Mi chiedo se chi interviene spesso su questo argomento del 4° lotto lo fa con cognizione di causa o in modo strumentale
Ai cittadini non si può far credere che questo è un intervento fattibile, realizzabile in breve tempo e risolutivo di tanti problemi del traffico di Treviso, perché così non è, se si affronta la questione con serietà, competenza e una seria programmazione di gestione del territorio.

A questa Amministrazione chiedo un grande coraggio e volontà ad assumersi il ruolo di guida come Capoluogo e di impegnare i Comuni limitrofi ad una vera programmazione condivisa, con una capacità di governo vero del territorio.
Il confronto che è stato fatto finora con gli altri Comuni mi sembra sia stato molto limitato, da questo punto di vista.
Se non si riesce a fare questo, l' Amministrazione rischierà di navigare a vista, però subendo le conseguenze di molte tempeste che continuamente si creeranno.

Giancarlo Cavallin

Treviso, 17 agosto 215

GRANDI PROGETTI INUTILI

Per capire spesso non sono sufficienti le parole lette e quindi è opportuno "andare a vedere". 
Sotto i piloni dell'autostrada inizia il tunnel gegnostico dove la CMC lavora in un cantiere militarizzato...
La visita al cantiere TAV di Clarea è stata significativa come molto chiara è stata l'impressione di un potere che non ascolta nulla, se non gli interessi di chi la grande opera la vuole.

Nessun compromesso è possibile se non c'è confronto su uno dei temi principali: la pubblica utilità di ogni opera.

Nel caso specifico la linea ferroviaria esistente sopporta oggi 20 treni merci al giorno e ne puo' sopportare ulteriori 100 al giorno senza grandi investimenti. Perchè procedere con il nuovo lavoro da 12.000.000.000 (miliardi) di euro?

Abbiamo incontrato i rappresentanti italiani di PRESIDIO EUROPA che mantengono un osservatorio su questo tipo di progetti in tutto il continente.
Le scuse per FARE sono sempre le stesse:
"...è il progresso e voi siete dei gufi"


4° LOTTO: TRA UN MESE, TUTTO DECISO?

I vertici di maggioranza di agosto sono un po' come i temporali estivi che fanno molto rumore e al massimo scoperchiano i tendoni di qualche sagra...


Politicamente (e mi scuso per usare questa parolaccia), è difficile capire come possa un gruppo di partiti che sono stati contrari ad un progetto ed hanno impostato la loro elezione sul "consumo zero" del territorio, capovolgere le LORO dichiarazioni e promuovere un'opera che consuma soldi e territorio senza una reale utilità, che non sia consolare (ed ingannare) il quartiere di San Giuseppe

Sono le magie della NUOVA politica, che privilegia il FARE rispetto al PENSARE e soprattutto dove il PENSARE è diverso in funzione della posizione che si occupa (governo o opposizione).


Noi crediamo che la coerenza delle proprie idee sia un valore molto forte e da non tradire e quindi attendiamo di conoscere:
1) il tracciato della tangenziale da dov'è oggi fino alla conclusione del famoso anello con un progetto preliminare completo di costi e tempi e non con fantasie di assessore
2) le ipotesi viabilistiche che supportano tali scelte ed i modelli utilizzati per evitare di dare numeri ... a caso
3) il flusso di finanziamento di questa grande opera ed i motivi di tali priorità rispetto, per esempio, al risanamento fognario di Treviso

Sono temi che, a parole, sono stati risolti mille volte, ma siamo ancora e sempre al medesimo punto perchè crediamo che una maggioranza su questo tema non ci sia.
Sarà interessante testare in commissione ed in consiglio e poi sul territorio questa scelta.

Noi non abbiamo nulla da perdere perchè attendiamo da anni che ci venga spiegato la pubblica utilità di questo investimento parziale rispetto ai moltissimi altri necessari (tornadi, frane, fogne, etc..)

Il fascino dell'asfalto è sempre stato grande perchè è porta con sè il mito della "risoluzione" del problema del traffico; lo dicono da 30 anni ma siamo sempre allo stesso punto...
Magari sarà il caso di farsi qualche domanda?

lunedì 10 agosto 2015

PARCO SILE: ESEMPIO ED EDUCAZIONE “ALLA ROVESCIA”... Se sono in grado, governino!

Riscontriamo una pseudo risposta a mezzo stampa da parte del Presidente Nicola Torresan ad una mano tesa, offerta in modo molto conciliante, da 16 consiglieri dell'Ente Parco Sile, che si erano resi disponibili a collaborare in modo costruttivo per gestire l'Ente Parco Sile, nonostante non poche differenze di visione.
La risposta di Torresan dimostra (vedi articolo allegato) che il Comitato Esecutivo ancora in carica ritiene di avere una maggioranza disposta a votare le sue proposte, nonostante non riesca a garantire il numero legale nelle sedute del Consiglio e l'Ente Parco sia gestito senza un Direttore; anzi possiamo constatare che ci sono continue promesse, che però vengono via via disattese...

A poco servono le ripetute inaugurazioni con proclami a mezzo stampa della mitica Greenway, progetto stantio vecchio di cinque anni che non si riesce ancora a concludere.

I fallimenti di questa gestione, che si sommano ai disastri di quelle precedenti, sono molti ed è persino noioso continuare a ricordarli:
  • emblematico e ben noto il fallimento del progetto dei burci di Casier che sono aperti solo fino a settembre grazie alla buona volontà ed ai buoni uffici del Sindaco di Casier, che si è trovato un meritevole sponsor per gestire l'estate;
  • vogliamo ricordare il finanziamento perduto per il recupero dell'area di San Michele Vecchio: 70mila euro pronta cassa + 30mila di cofinanziamento già deliberati che si perderanno per incapacità di affidare un incarico professionale;
  • quando si tratta di “professionisti amici”, si trovano accordi transattivi di compensazione, arrivando a spezzettare artificiosamente un incarico professionale per restare sotto soglia di affidamento discrezionale e poi si creano le condizioni per aumentare l'importi dei lavori e quindi le parcelle, come nel caso della pista ciclabile di Quarto d'Altino, che presto sarà oggetto di specifica denuncia;
  • o vogliamo parlare dello stato di “disastro ambientale” in cui versano le risorgive di Casacorba con la Porta dell'Acqua, alimentata da una pompa, ora rotta?
  • chiedete conto dei bandi promulgati per la convocazione della Consulta del Parco o dei finanziamenti “a pioggia” per l'educazione ambientale...
  • abbiamo già chiesto conto dei danni ambientali e alla sicurezza idrogeologica per gli interventi della Greenway a Lughignano ed andremo fino in fondo per capire;
  • ora che sono quasi tutte percorribili, vogliamo fare delle riflessioni sulle mitiche passerelle sul Sile in ferro tinta legno con pavimento in “orsogrill”?

Non ha nemmeno piu' senso discutere con questo Comitato Esecutivo nel merito delle questioni, perchè sono “impermeabili” a qualsiasi osservazione e somigliano ad un manipolo di soldatini, abbandonati dai loro superiori, con l'ordine di resistere e difendere il fortino “Ente Parco del Sile” dagli attacchi dei “nemici”. Novelli Drogo davanti al deserto dei Tartari...
Possono stare tranquilli: non c'è nessun “nemico” particolare, né nessuna richiesta di “larghe intese”.

Sono in grado di governare l'ente Parco Sile?
Lo facciano ricordandosi che è il Consiglio dell'Ente Parco che delibera e non i Sindaci, con i quali il Presidente Torresan sembra lasciar trasparire una sintonìa che non esiste...

Chiediamo urgentemente che chi è stato nominato per decidere e deliberare dimostri di essere in grado di farlo, portando in Consiglio proposte, bilanci e idee.
Tutto il resto è chiacchiera d'agosto....

Sappiamo già che è una richiesta vana perché questo Comitato Esecutivo non sa più cosa fare e resta a presidiare un ente destinato a scomparire.

Considerando i danni fatti dall'Ente Parco Sile, gestito per 30 anni da alcuni partiti politici ingordi e con una visione turistico-industriale della Natura, non sarà una gran perdita.

Ci sarà il commissariamento a breve per incapacità di governare e la “sconfitta” politica sarà chiara ed evidente e riguarderà chi questo ente lo ha gestito come un feudo.
Sappiamo bene che la propaganda mistificherà la realtà e si proporranno finte riforme per cercare di mitigare tale evidenza, ma poco ci importa.

La vera sconfitta, e questa è di tutti i cittadini, è che dalla sua istituzione l'Ente Parco Sile ha peggiorato lo stato ambientale e naturale del fiume e fatto diminuire la consapevolezza delle persone sugli aspetti importanti della questione.

L'Ente Parco Regionale Naturale del Fiume Sile ha dato un esempio ed un'educazione “alla rovescia”, che non pagheremo solo noi, ma che lasceremo in eredità anche ai nostri figli.
Con tanti saluti ai mitici turisti che non si capisce che cosa vengono a vedere e a chi dovrebbero rivolgersi...

Treviso, 10 agosto 2015
per il gruppo consigliare indipendente dell'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile
“Ambiente, Educazione, Tutela e Valorizzazione Ambientale”
Romeo Scarpa

IL GIOCO DEL CERINO... PER FORZARE LA DECISIONE SUL 4 LOTTO?

Il ritorno di fiamma del "problema del 4° lotto della tangenziale di Treviso" dimostra che la politica nostrana non è in grado di gestire un problema per i suoi contenuti precisi, ma preferisce l'antico gioco del cerino per far vestire i panni del guerrigliero anche a chi non ha il "phisyque du role"...

Discutiamo da dieci anni di 3 chilometri che costano 90 milioni euro (54 milioni per i lavori piu' tutto il resto) immaginando che questi ricolvano chissà che ed invece non risolveranno nulla, salvo approfondire il solco di degrado sul territorio che già dimostra che siamo arrivati al limite.

I soldi non ci sono mai stati e non ci sono. Ben altre sono le priorità, ma sembra che tornadi e frane non siano ancora sufficienti per farlo capire ai nostri "statisti"...

Non c'è il tracciato e non c'è nemmeno una maggioranza in grado di approvarlo, sia essere di destra o di sinistrao o di larghe intese...

A parole sono tutti d'accordo: Paese e Treviso piu' Veneto Strade con Luca Zaia, ma in realtà è solo un misero "gioco del cerino" per darsi la colpa l'un l'altro in una pochezza politica che fa spavento.

Così facendo però si nasconde l'incapacità di impostare una politica dei trasporti differente dal modello su gomma, facendo vedere che non esiste piu' differenza tra i partiti, visto che quando si arriva al governo tutti sono favorevoli al medesimo progetto!
 

domenica 9 agosto 2015

QUANDO MUORE UN ALBERO

Sempre piu' spesso arrivano segnalazioni sui tagli di grandi alberi che periodicamente le Amministrazioni programmano lungo le strade pubbliche e questo dimostra che questi organismi vegetali stanno prendendo una sempre maggiore importanza nella vita di alcuni di noi.
La morte di un albero dovrebbe essere un fatto naturale per chi comprende che il ciclo della vita è proprio un'alternanza di vita e morte, ma ci sono alcuni aspetti che ritengo sfuggano e che meritano una riflessione.

La mia attenzione oggi va ad un intervento in Viale della Repubblica, dove quattro piante di “pisoeera” sono state abbattute per motivi a me non noti, ma ritengo plausibili, visto che chi si occupa del verde a Treviso non è uno sprovveduto.

Quello che sfugge è il segnale di allarme che queste “morti” danno a tutti noi e che noi non vogliamo vedere: un lento ed inesorabile degrado del nostro ambiente, che porta fenomeni che ci piace chiamare “eccezionali”, mentre sono l'ovvia conseguenza dei nostri comportamenti collettivi.
Quattro bagolari (Celtis australis L.) che muoiono sono poca cosa nell'insieme del contesto, ma quello che dovrebbe piu' preoccupare è che questa pianta è una pianta forte con un apparato radicale adatto a sopravvivere e radicare in terreni carsici e sassosi e però non ce l'ha fatta...

D'altronde se andiamo a guardare il fosso a lato della strada Ovest la questione è ben presto chiara: un rigagnolo di sporco, fogna e acqua ferma. Non servono analisi, non servono grandi studi per capire che il livello dell'inquinamento è oltre i limiti e nemmeno la forte tempra delle “pisoeére” ce l'ha fatta.

Bene, ora si potrà pensare a tombare il fosso e fare quell'allargamento viario che tanto serve per avere piu' inquinamento.... Auguri.
Cerchiamo di avere monitoraggi tecnologici (smart) sempre piu' spinti, ma abbiamo perso la capacità di osservare quello che ci circonda e di sentire gli allarmi che arrivano sempre piu' forti.

I bagolari, con le foglie sempre piu' sofferenti, guardano e non capiscono come noi, scienziati del terzo millenio, non riusciamo a sentire questo lamento.

venerdì 7 agosto 2015

OGNI SCARRAFONE E' BELLO 'A MAMMA SUA... VALE ANCHE PER PARCO SILE

Mitici servizi televisivi con sfilata di comitato esecutivo in maglietta d'ordinanza per aprire i reticolati di un'opera che ci perturba gli zebedei da 5 anni e non è ancora finita: la mitica GREENWAY!!

Nemmeno il coraggio di inaugurarla con Luca Presidente a brindare con prosecco e porchetta come ai bei tempi quando in via Tandura i soldi c'erano veramente e le feste erano feste...

Oggi tutto un po' triste e cupo: si inaugura a maggio e poi si chiude, si riapre ora, ma manca un pezzo...
Ma dai finitéla, lasciate in pace questo povero fiume che silente vede queste meraviglie dell'opera dell'uomo...
 

sabato 1 agosto 2015

IL PAESAGGIO PALLADIANO del prof. Tiziano TEMPESTA

Sul sito del prof. Tiziano Tempesta di sono queste due citazioni:
"Costruire, significa collaborare con la terra, imprimere il segno dell'uomo su un paesaggio che ne resterà modificato per sempre; contribuire inoltre a quella lenta trasformazione che è la vita stessa delle città”  (M. Yourcenar - Memorie di Adriano)

“Molto è già stato trovato, ma quello che è ancora da trovare è di più. E questo significa altro lavoro per le nuove generazioni” (B. Brecht - Vita di Galileo)

Tiziano Tempesta è una persona colta che si immerge nella realtà con analisi lucide. Ecco il suo ultimo libro che potete scaricare a questo link: Alla ricerca del paesaggio palladiano.

Un’indagine sul paesaggio delle ville venete in età contemporanea
Le ville venete costituiscono una componente fondamentale del patrimonio storico e culturale del Veneto e la loro importanza è stata riconosciuta dall’UNESCO che tra il 1994 e il 1996 ha inserito 24 ville di Andrea Palladio tra il patrimonio dell’umanità. La loro diffusione nel territorio, iniziata nel Quattrocento, ha interessato larga parte della regione contribuendo profondamente alla definizione delle caratteristiche del suo paesaggio. Le ville nel pensiero di Andrea Palladio erano fortemente integrate nel paesaggio circostante che con esse costituivano un unicum inscindibile. Lo scopo di questo libro è duplice: da un lato si è cercato di verificare quali fossero le caratteristiche del paesaggio in cui le ville vennero edificate e dall'altro si è cercato di comprendere quali trasformazioni abbia subito specialmente in epoca contemporanea. Per quanto riguarda il primo aspetto, dopo aver analizzato le fonti catastali veneziane della metà del Cinquecento, è stata svolta un'approfondita ricognizione delle opere dei pittori veneti che ha consentito di individuare quali fossero le principali caratteristiche paesaggistiche della regione a quell'epoca. Nella seconda parte dell'indagine è stato analizzato l'uso del suolo nei pressi delle ville ancora oggi presenti da cui si è potuto constatare che mediamente la percentuale del suolo artificializzato nel raggio di 500 m dalle ville è da 3 a 4 volte superiore a quella media regionale. Nel tentativo di comprendere quali fattori possano aver condotto ad una così profonda trasformazione del paesaggio delle ville venete, sono state analizzate le trasformazioni dell'uso del suolo nei pressi delle 24 ville di Andrea Palladio tutelate dall'UNESCO dall'inizio dell'Ottocento ai giorni nostri. Ne è emerso che in più della metà delle ville palladiane la dispersione insediativa iniziata negli anni Sessanta e proseguita fino ai giorni nostri, ha irrimediabilmente degradato il paesaggio in cui esse originariamente si inserivano.

venerdì 31 luglio 2015

IL FOSSO E IL LEONE


Potrebbe sembrare il titolo di un film; di quale genere non saprei, ma l’accostamento sarebbe comunque singolare al punto giusto. Invece non c’entra nulla, nel senso che non è ficscion (scrivo questi termini come si leggono), ma è realtà: dura e sconfortante realtà.
Ma andiamo con ordine e in ordine inverso. Prima il leone.

Tutti sapete di cosa sto per parlare: non fosse altro perché gli organi d’informazione hanno dato gran risalto al fatto. Un fatto grottesco, nel suo genere e in certa misura emblematico, ma in generale poco significativo. Poco importante, insomma, se considerato nell’economia del rapporto uomo-ambiente e dei suoi drammatici risvolti.

Del resto è dimostrato che la stampa e la TV raramente si occupano di cose veramente importanti e se la TV lo fa, le posteggia nel filone “documentari delle ore mezzanotte-quattro del mattino”.
In questo caso se ne sono occupati perché il fatto presenta risvolti tali da assumere un rilievo emozionale di prima grandezza, con l’uomo assassino che uccide un povero leone e che lo fa così, per giocare e per compiacersi e, ovviamente, pagando.

Si uccidono così anche gli Indios dell’Amazzonia, ma quelli non suscitano l’indignazione del web.
Tanto per unirci al giustificato e planetario coro di sdegno, però, desideriamo ricordare il nome del protagonista: un cretino come tanti cacciatori di trofei; un americano, ricco, di mestiere dentista, con la mania di farsi fotografare vicino a cadaveri e di riempirsi la casa di corna, di mummie e di teste impagliate. Si chiama Walter Palmer ed abita nel Missesota. Informazioni, queste ultime, destinate ai turisti giramondo, per metterli in guardia. Attenzione! Perché se capitate da quelle parti e vi salta un’otturazione, è meglio che vi presentiate in ambulatorio dopo esservi rapati a zero. Non si sa mai.
Tutto questo, tuttavia è persino risibile se confrontato con l’altro argomento di cui vorrei parlare e dunque del fosso.

Si, un fosso, proprio un fosso d’irrigazione, un banalissimo fosso perduto nella rete idrica della campagna del Basso Piave. Uno tra mille, anzi un chilometro di fosso tra le migliaia di chilometri che formano il reticolo dell’idrografia di bonifica di queste contrade.
E tuttavia un fosso speciale, per molte ragioni. Tale comunque da assumere un valore emblematico nel contesto del drammatico rapporto uomo-ambiente che distingue la nostra “civiltà” e dunque la nostra cultura e la nostra economia.
Ma di che si tratta? Vi chiederete giustamente. Bene, veniamo al dunque.

Intanto stiamo parlando del Fosso Gorgazzo, alimentato con le acque del canale Fossetta e collocato nella campagna a nordest di Millepertiche, tra questa stessa località e Musile di Piave. Un fosso speciale, semplicemente perché fino all’inizio degli anni Novanta era una sorta di giardino acquatico. Un singolare giardino lineare, con acque limpide in cui vegetavano folti banchi di ceratofillo e in cui si potevano osservare distese di ninfea bianca e di morso di rana. Un gioiello, insomma, in cui l’orto botanico spontaneo era impreziosito da migliaia di rane, da tinche e scardole, da alborelle, da lucci e da tartarughe palustri.
Questo, come dicevo, fino ai primi anni Novanta.

Poi il Consorzio di Bonifica ha cominciato la “manutenzione” mediante diserbo chimico. Simazina si chiamava il principio attivo e le prime a sparire sono state le ninfee bianche. Dopo di loro sono scomparse le tinche, a favore di legioni di carassi dorati (i “rumatera” dei Veneti, di origine cinese). 

Quindi è stata la volta delle rane, la cui popolazione è stata letteralmente decimata. Nel frattempo sono giunte le tartarughe palustri americane dalle guance rosse, che gli amanti degli animali hanno “restituito alla libertà”.

Ma quando sono passato, ieri, per il sopralluogo che riservo annualmente a questo fosso per una ragione d’affetto, non ho potuto trattenere il mio sdegno. Il fosso è infatti deserto: non c’è più un frammento di pianta acquatica, sul fondale melmoso si osservano le scie dell’anodonta di Wood (grosso bivalve esotico, unica forma di vita); le ultime rane sono scomparse e sulle sponde crescono soltanto erbacce.

Ora, la domanda è sempre la stessa: ma dove stiamo andando? Altroché leone, ma guardiamoci intorno, per favore! 
(Michele Zanetti, presidente Ass. Naturalisti Sandonatesi)

giovedì 23 luglio 2015

SEGNALAZIONE E PRESA DI POSIZIONE SU PORFIDO

Spettabile
SOPRITENDENZA BB.AA.P.
del VENETO Orientale
Al Soprintendente

e,p.c. Spett.le
COMUNE DI TREVISO
Al Sindaco e all'Assessore ai LL.PP.

Oggetto: Treviso città d'arte? Proposta di modifica della tipologia di pavimentazione delle vie del centro. Contrarietà e richiesta di partecipazione alle decisioni

La stampa locale (vedi allegati) riporta oggi alcune affermazioni che ci lasciano sbalorditi circa l'intenzione dell'attuale Amministrazione di Treviso di procedere, per mere esigenze di bilancio, con interventi che riteniamo improponibili ed assurdi per un centro storico come Treviso, che dovrebbe mantenere una sua identità e non diventare un anonimo centro (commerciale) del Veneto.
L'ipotesi di procedere ad una sostituzione del porfido delle vie del centro, per questioni che non siano supportate da un progetto e da una visione della città nella storia, è un atteggiamento culturale che la nostra associazione censura in modo netto e senza dubbi.
Speriamo che tale proposta non arrivi nemmeno ai Vostri Uffici per le decisioni di merito, ma che ci sia un “ravvedimento” su tale ipotesi.
Sarebbe un pessimo esempio per tutti quei privati che sono vincolati dalle disposizioni di legge sulla tutela dei loro beni architettonici privati, dare l'autorizzazione ad una Pubblica Amministrazione per la modifica della tipologia storica consolidata della pavimentazione delle strade del centro per questioni di “facilità di manutenzione”. Cosa potremmo poi dire ai privati che chiedono di eliminare i terrazzi veneziani o i vecchi serramenti storici o gli intonaci a marmorino? E' un po' come autorizzare la sostituzione dei masegni a Venezia....

Tutto cio' premesso, in caso di ulteriori sviluppi formali della questione, in qualità di associazione portatrice di interessi diffusi per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione (riconosciuta ai sensi di legge), il sottoscritto, quale presidente pro tempore della sezione di Treviso di Italia Nostra chiede
  • di essere informato di eventuali conferenze di servizi o altri procedimenti per potervi partecipare
  • di provvedere a vigilare perchè eventuali cantieri privati in centro storico adottino sistemi di protezione adeguati per tutelare il porfido, in caso di lavori con frequente passaggio di mezzi pesanti

Scusando per il disturbo, si porgono distinti saluti
Treviso, 23 luglio 2015 per Italia Nostra
il presidente della sezione di Treviso
Romeo Scarpa

PORFIDO, ATTILA E FOGLI DI VIA


COMUNICATO STAMPA

ASFALTO al posto del PORFIDO?
ATTENZIONE, I BARBARI SIAMO NOI

Il caldo non aiuta, ma credo che non solo sia colpa del tempo meteorologico, se, sempre piu' spesso a Treviso, ci troviamo a “scoprire” delle novità insensate che i nostri amministratori lanciano ai giornali con non-chalance invidiabile, quasi senza rendersi conto delle enormità che dicono!

La cultura non è una cosa che si compra al mercato e capire cosa fa parte della nostra cultura e cosa non c'entra dovrebbe essere un'attività prioritaria di chi vuol difendere l'identità di una città, che dicono sia “d'arte”, mentre apparirà sempre piu' di asfalto, se procederà questa logica utilitaristica senza senso.

La proposta (temporanea o no) di rimuovere il porfido per stendere una bella mano di binder con strato di usura in bitume è un insulto al buon senso e la nostra associazione è schierata in modo netto per un rifiuto immediato e totale di una simile prospettiva.

Già è passato abbastanza inosservato lo scempio fatto sul Ponte di San Martino che la Lega Nord di Gentilini & co. pavimento' in nero asfalto anni fa, ma ora pensano di fare tutte le strade del centro in questo modo?
Ricordo che anni fa (i giornalisti vedano i loro archivi) i leghisti dicevano che si rifaceva la pavimentazione fino a piazza Pio X e in Piazza Duomo con un misto cementato che avrebbe garantito una durata eterna....
Ora dove sono questi politici ed i loro dirigenti (che sono, tra l'altro, sempre gli stessi)??

Il fatto che ci siano cantieri privati con mezzi pesanti non è una scusante (anzi..) perchè è proprio il cantiere privato che si deve adeguare al tessuto della città e quindi trovare modi di impattare il meno possibile... Non diciamo scemenze.

E' in atto uno snaturamento costante e continuo della città, che non coinvolge solo il centro, ma si espande in tutti gli interventi che vengono pensati da questo tipo di amministratori: il concetto è che bisogna risparmiare e fare bella figura e quindi usiamo materiali “nuovi”, come il cemento o l'asfalto.

E' il “ragionamento” di Torresan del Parco del Sile con la Sindaca Giuriati per le passerelle dei Burci, che dovrebbero essere rifatte i cemento e ferro “per durare di piu'..”

E' il “ragionamento” di Zuliani-Trabucco e Camolei per il 4° lotto della tangenziale, dove invece di ridurre le auto e non mettere attrattori di traffico sulla direttrice Noalese-Strada Ovest, si pretende di rubare 50 ettari di campagna.


E' il “ragionamento” di Ofelio Michielan per il porfido delle vie del centro: lo rifaremo bello (“una miscela che si armonizzi con di piu' con l'ambiente”??)e nuovo e ci costerà meno, perchè non siamo in grado di fare un piano di pedonalizzazione vero e cincischiamo....

Nella sostanza è il “ragionamento di Attila”, cioè dei barbari, che arrivarono alle porte di Treviso con la pretesa di spazzare via tutto, ma furono fermati dalle Mura e dal Sile.
Oggi le Mura crollano per la carenza di manutenzione e per scriteriati interventi privati ed il Sile fa da fognatura al centro. I veri barbari siamo noi!

Forse è il caso che qualcuno sia dia una regolata e riprenda il senno che forse gli si è annebbiato. Io credo che se mettessimo un migrante a fare il pubblico amministratore, certe decisioni sarebbero piu' rispettose per la città.

Ma perchè non cominciamo noi a dare un po' di “fogli di via” a qualcuno che governa? In termini politici, si chiamano dimissioni, ma “foglio di via”, mi piace molto1


Per Italia Nostra Treviso
il presidente
Romeo Scarpa

p.s. avvisiamo che faremo il possibile per fare in modo che le varie proposte sopra citate falliscano, non perchè siamo guf, ma perchè sono insensate...
Prepariamo subito la lettera per la Soprintendenza...


1Come piace anche al Questore Cacciatelo-paglia

mercoledì 22 luglio 2015

INFO NAZIONALI - ORVIETO E RADIO RADICALE

Buongiorno a tutti,
a questo link potete vedere il servizio andato in onda ieri sera al TG1 delle ore 2 su Rai 1. Argomento: la denuncia fatta da Italia Nostra, sezione di Orvieto, per i ponteggi che hanno danneggiato/perforato i marmi della facciata.



Invio inoltre il link per poter ascoltare o scaricare la puntata di "Fatto in Italia", rubrica settimanale sui beni culturali italiani di Radio Radicale, andata in onda domenica scorsa, avente per tema la denuncia di Italia Nostra sulla demolizione del ponte in ferro di S. Eufemia.
Insieme a Nicolas Ballario e Oliviero Toscani sono intervenuti Roberto Galati (Ass. Ferrovie in Calabria e Italia Nostra Crotone) e il Dott. Giuseppe Lo Feudo (Direttore Generale di Ferrovie della Calabria). Consiglio di ascoltarla per intero.


Un cordiale saluto,
Maria Grazia Vernuccio, Italia Nostra ufficio stampa


segreteria@italianostra.org
www.italianostra.org

DIFENDIAMOCI CONOSCENDO.... ECCO I PERICOLI VERI





martedì 21 luglio 2015

BURCI: NUOVE PROMESSE DI SOLDI PER RIFARLI...

La tristissima saga delle passerelle dei burci, riprende fiato grazie ai buoni uffici del Consigliere Turista Caner, che assicura 450mila euri....
Chissà cosa faranno e come riusciranno a fallire ancora una volta.

Intanto l'Ente Parco SILE annaspa senza Direttore da 5 mesi e con un Comitato Esecutivo che non riesce a garantire il numero legale.
Vedremo quali stampelle troveranno.... per sopravvivere e fare altri danni...

PIANO CASA: I GENI DELLO SVILUPPO SI CONVERTONO?

E' mitica la non-chalance con cui categorie e politici cambiano idea: il Piano Casa che doveva salvare le imprese e far rispariare territorio "è morto".!

Non c'è mai un colpevole in tutti questi errori di strategia. Tutti sanno e pontificano ma non c'è MAI un colpevole che sia uno.

Intervistate il mitico ex assessore Zorzato che, dopo aver promesso leggi derogatorie co confusione, oggi vivacchia in Consiglio Regionale lontano (forse) dalla stanza dei bottoni dei suoi vecchi amici di giunta. Povero
...

sabato 18 luglio 2015

PARCO SILE: COSA STANNO "PROGETTANDO"??


Il sottoscritto SCARPA ROMEO residente a TREVISO in via S.Elena Imp. 21 tel. 348 8717810
fax 041 2750646 e-mail pec romeo.scarpa@ingpec.eu, in qualità di Consigliere dell'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile e Presidente pro-tempore della sezione di Treviso di “Italia Nostra”, associazione ambientalista riconosciuta dal Decreto del Presidente della Repubblica come “soggetto come portatore di interessi diffusi in materia ambientale”,
CHIEDE
copia in carta semplice (o supporto digitale) dei seguenti documenti:

  1. Progetti LIFE: copia dei progetti presentati ed eventuale riscontro dello stato di accettazione dei finanziamenti;
  1. Progetto per il rifacimento delle passerelle dei Burci di Casier: copia di eventuali atti copia degli atti amministrativi di eventuale altro finanziamento o altre informazioni relative dopo rinuncia al precedente finanziamento;
  1. Progetto per pista ciclabile a Quarto d'Altino: copia degli atti amministrativi di eventuale finanziamento o altre informazioni relative;
  1. Copia di eventuali altri progetti non noti ma presentati dal Comitato Esecutivo

Motivazioni
Per verificare lil contenuto dei progetti presentati e la loro compatibilità con le finalità istitutive dell'Ente Parco e per evitare di presentare altri progetti con contenuti similari.

Per il ritiro del materiale, Vi chiedo di contattarmi al indirizzo di posta certificata o al telefono cellulare 348-8717810.

Treviso, 18 luglio 2015 Romeo Scarpa


ENTE PARCO SILE: UNA PROPOSTA AL CONSIGLIO (ultima chiamata...)


Le ultime sedute del Consiglio del Parco del Fiume Sile hanno mostrato come l’Ente Parco non sia più in grado di continuare a svolgere i propri compiti di gestione e tutela del Parco.
Ciò appare evidente nel momento in cui si osserva come l'attuale Comitato Esecutivo non disponga della maggioranza necessaria, per garantire una corretta gestione dell'Ente.
Riteniamo inutile e infruttuoso, in questa sede, fermarci sui motivi che hanno portato a questa grave situazione: preferiamo guardare avanti, proponendo un programma di minima per uscire da questa situazione, che ci preoccupa molto.

Per questo chiediamo a tutti i Consiglieri dell'Ente Parco Sile ed alle Amministrazioni di condividere un programma con i seguenti obiettivi:

  • la messa in atto di interventi ed azioni promozionali per l'educazione ambientale
  • l’avvio della Consulta del Parco per miglioramento dell'immagine dell'Ente Parco ed eliminare la burocrazia delle procedure;
  • l’analisi della situazione di fatto su tutti i progetti in cantiere per la conclusione delle opere in corso già finanziate, che siano in linea con le finalità istitutive del Parco del Sile (art. 2 L.R. n. 8/91)
  • la definizione di un programma di priorità rivolto alla manutenzione delle opere esistenti coinvolgendo il particolare il Genio Civile per la messa in sicurezza della viabilità acquea e la tutela delle rive;
  • l’individuazione di interventi per il miglioramento della qualità dell'acqua del fiume, interessando le Amministrazioni comunali e la Regione Veneto oltre che i privati.

Per la realizzazione di tale programma si chiede che:

  • l'attuale Comitato Esecutivo prenda atto sia della battuta di arresto che il proprio tentativo di rinnovare le modalità di gestione dell'Ente ha subito, che dell’ impossibilità di governare l'Ente Parco senza un ampio coinvolgimento di tutto il Consiglio, su obiettivi condivisi e rivolti soprattutto alla manutenzione e risanamento ambientale.
  • vengano ripristinate e valorizzate le Commissioni dell'Ente Parco perché possano dare il loro massimo contributo al nuovo Comitato Esecutivo, che dovrà essere espressione di un’ampia maggioranza.

Ci auguriamo possa essere trovata un'ampia maggioranza in Consiglio dell'Ente Parco Sile, così da intraprendere un’efficace attività condivisa e conforme alle aspettative dei Cittadini e delle Amministrazioni di riferimento.

Treviso, 18 luglio 2015
Firmato dai seguenti Consiglieri dell'Ente Parco Regionale Naturale di Fiume Sile:

  • per Provincia di Treviso: Carturan Giuliano
  • per Provincia di Venezia: Visotto Sergio
  • per Comune di Casale: Rocco Rodolfo e Vettori Giancarlo
  • per Comune di Casier: Gobbo Denis e Grigoletto Giancarlo
  • per Comune di Piombino Dese: Formentin Sergio
  • per Comune di Quarto d'Altino: Perazza Francesca e Cester Fabio
  • per Comune di Roncade: Bonotto Ivo e Miotto Luciano
  • Per Comune di Silea: Benedetti Francesca e Rosina Luigi
  • Per Comune di Treviso Mulato Rafaela e Scarpa Romeo
  • per Comune di Vedelago Morao Italo Angelo


giovedì 16 luglio 2015

CANAPA, MA NO SEA FUMA...

Il Piave magari avrebbe un po'  d'acqua in piu' se ci fosse canapa invece di mais...

martedì 14 luglio 2015

GRAZIE LEGA, LA VERA ALLEATA DI MANILDO

Se non ci fossero i tordi della Lega, non sapremo come aiutare il sindaco Manildo??

Ogni tanto si svegliano dal torpore e rilasciano dichiarazioni come quella di oggi e ci consolano del fatto che la giunta Manildo è sempre, in ogni caso, un passo avanti.

GRAZIE BASSO (quello dell'omonimo sottopasso in viale Brigata Marche dove non passano i VV.FF.) e l'urbanista Zampese.
Siete i veri alleati della Giunta Manildo...

TRABUCCO SMENTITO DA GRIGOLETTO: I TIR A SAN GIUSEPPE SONO META'....


La caciara quotidiana di Trabucco è company viene smascherata dall'assessore Grigoletto che dà i numeri.
Intanto scopriamo che esiste un sistema per contare le auto automatico che il Comune di tiene nel cassetto...
Bene usiamolo e vediamo meglio come funziona la viabilità nella zona.

Trabucco? Continuerà a lamentarsi del traffico che soffoca senza contestare nulla del modello di sviluppo perchè lui le auto ed i camion li fa sparire nella nuova tangenziale:
IL 4° LOTTO DELLE BERMUDE??

MENTRE VANNO IN GITA A MILANO, L'ACQUA MANCA...

Emblematico il confronto tra die articoli di oggi sulla stesso giornale: da una parte c'è il resoconto della "gita" dei nostri amministratori a Milano per promozionare il fiume Sile a fini turistici, dall'altra la situazione del Limbraga, che di quel fiume è affluente.


Praticamente un Presidente "dead man walking" (Torresan ormai abbandonato anche dalla Lega) va a mostrare un video dove si parla .... "dell'aeroporto Canova" secondo l'articolista della Tribuna!!

La Limbraga invece agonizza e diventa una fogna, ma questo non è un problema. Basta non guardare.

lunedì 13 luglio 2015

4 LOTTO TANGENZIALE: VECCHI DISCORSI ... TORNANO

Niente da fare, il Trabucco è sempre sulla Tribuna a ricordare la SUA RICETTA MIRACOLOSA per salvare San Giuseppe ed il mondo dal traffico: COSTRUIRE NUOVE STRADE o meglio costruire 3 chilometri al banale costo di 56 milioni di euro + oneri per un totale di circa 90 milioni di euro.

Vecchie FINTE SOLUZIONI che non servono a nulla... 
Lo potrà ripetere finchè vuole, scriverlo anche ogni giorno, ma la sua RICETTA è errata, antistorica e fallimentare.

Il  TRABUCCO non ha mai fatto una lotta seria contro l'ampliamento dell'aeroporto, nè contro i centri commerciali che assediano la città, non si è mai posto il problema di capire cosa sono gli attrattori di traffico che nascono come funghi in strada Ovest: lui ha LA soluzione!!
Peccato che proponga "soluzioni finali" che nel Veneto hanno portato solo disastri e per le quali non ci sono soldi (per fortuna).

Siamo da sempre pronti a spiegare (a chi vuol capire, però..) che non c'è nessuna sindrome NIMBY, ma una semlice tutela di un BENE COMUNE PREZIOSO: IL SUOLO AGRICOLO che la nuova amministrazione Manildo avrebbe detto di difendere (anche dal sig. Trabucco)...

Noi, come associazione non difendiamo il giadino di nessuno, ma non possiamo nemmeno accodiscendere con chi ha la velleità di spalmare la "merda" cioè l'inquinamento anche dove ce n'è meno...
Relativamente all'applicazione delle regole, crediamo che ci sia del metodo nel far fallire la sperimentazione e crediamo quindi che l'Amministrazione debba smettere di farsi prendere per il culo. 
Non è difficile... basta multare e mettere dei dissuasori.


domenica 12 luglio 2015

MASTERPLAN KAPUTT

Apprendiamo comn piacere che Marchi ha ritirato il MASTERPLAN 2011-2030 con il quale, ricordiamo ha già fatto dei lavori abusivi sulla pista, perchè proprio non ne andava fuori.
Ringraziamo il Comitato per la Riduzione dell'Impatto dell'Aeroporto ed il Comune di Quinto che hanno collaborato per questo importante (anche se provvisorio) successo.
Non dimentichiamo proprio nessuno perchè gli altri attori coinvolti hanno fatto proprio pochino per contrastare il raddoppio del Canova: un po' di TIRA e molla con rappresentanti degli albergatori a difendere gli interessi del capoluogo e qualche dichiarazione sulla "compatibilità ambientale dell'infrastruttura".
Diranno che è merito anche loro e noi non ci preoccuppiamo perchè i meriti sono facili da attribuirsi ed aspettiamo le prossime mosse.