"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 25 febbraio 2014

COSA PENSIAMO DEL PIANO CASA 3

Alleghiamo una nota sul Piano Casa 3 da noi ampiamente trattato. Abbiamo inviato alla Regione Veneto, al Comune di Treviso ed ai nostri soci, il COMMENTARIO DEL COMMANTARIO, dove analizziamo alcuni dei principali articoli.
Chi desidera averlo, lo richieda a treviso@italianostra.org


Il Consiglio Comunale di Treviso si appresta a deliberare in merito al cosidetto PIANO CASA 3, una legge “derogatoria” con un impianto confuso, che ha provocato benefici inconsistenti rispetto ai danni culturali che ha prodotto.

Uno dei principali problemi del settore edilizio non è la difficoltà di poter costruire (soprattutto in Veneto), ma la totale incertezza amministrativa determinata da una normativa ordinaria che si intreccia in modo permanente con norme derogatorie per di piu' estese nel tempo per quasi un decennio.
In Italia, e soprattutto nel Veneto, nulla è piu' “certo” perchè ci sono molti modi per poter costruire: tutti modi confusi, dove è necessario ricercare il codicillo o la deroga estesa che manda “a remengo” qualsiasi tentativo di pianificazione ordinata e seria.

Il legislatore (e le lobby che stupidamente spingono per simili norme) ha precese e serie responsabilità, a cui i Comuni hanno il dovere di opporsi perchè la gestione urbanistica del territorio è una potestà locale. Ma il tema non dovrebbe restare solo una questione di potere, ma dovrebbe invece lasciar trasparire un modello di gestione del territorio da parte dei Comuni piu' virtuoso...
Invece, ha gioco facile, l'assessore Zorzato a “chiuudere la bocca” ai Sindaci che no cementificato con i loro PRG eccessivi il Veneto e disseminato di area industriali il territorio solo per avere risorse (oneri urbanizzazione).

Il problema non è quindi questa particolare legge regionale, ma un insieme di azioni che hanno reso il Veneto un territorio fragile (frane, inondazioni), dove non si passa piu' con una strada e dove la campagna sparirà con altri 30 anni di sviluppo come l'ultimo decennio.

E' triste dirlo, ma la crisi è figlia di normative come queste, che danno risposte (sbagliate) contingenti e nel breve periodo e non danno luogo a quella politica di manutenzione diffusa, rigenerazione e ristrutturazione del patrimonio esistente, che sarebbe utile.



Alleghiamo alla presente nota, un “Commentario del Commentario” edito dal Corriere del Veneto dove analizziamo la normativa punto per punto; non è un lavoro completo, né perfetto perchè la nostra associazione ha solo volontari e non studi professionali di alto livello per fare queste osservazioni...

Precisiamo che la situazione attuale è deprimente anche per il fatto che, un accordo politico tra NCD e PD, ha disinnescato il ricorso alla Corte del Governo, che è stato fatto per due questioni marginali.

La sostanza di questa normativa è comunque per noi inaccettabile e dannosa, soprattutto per il carattere di “deroga permanente” che porta nella normativa urbanistica.
Un grave danno allo sviluppo, anche se molti non lo capiscono

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