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Non
avevo mai detto nulla sul padiglione dell'architetto De Lucchi,
eretto in quel territorio di nessuno che è la zona del Vega, perché
non l'avevo visto, né avevo visto cosa si era insediato nella
struttura.
Un
convegno sul dissesto idrogeologico e sui contratti di fiume mi ha
dato il pretesto per andare a vedere e sentire e devo dire che era
molto meglio se non vedevo nulla.
Il
padiglione si presenta essenziale nella sua concezione con un
rivestimento in legno a mitigare la lamierona bianca e strutture in
metallo a proteggere ingressi tipo “caponera”.
La
sensazione è di avere a che fare con un “non luogo” atterrato in
quel luogo per opera dei marziani e riempito con un po' di
cianfrusaglie varie nella speranza vana di attirare chissachi.
L'accesso
per chi arriva in bus da Venezia è lunare visto che scendi nella
zona di via Righi, visto che non si sa se esiste la fermata Acquae;
poi cammini lungo una strada a due corsie dove sfrecciano con un
binario morto ed una staccionata provvisionale.
Trovi
anche una coppia asiatica che chiede informazioni su come si fa a
parcheggiare con le macchinette smart perché tutto è scritto in
italiano e la segnalataci è, a dir poco, caotica.
Vai
alla biglietteria per l'accredito (non penserete mica che io paghi
per vedere 'sta roba!) ed un poveretto, solo, cerca di passare il
tempo, visto che turisti paganti credo siano meno di 100 al giorno
compresi quelli gratuiti.
L'accesso
è un tunnel con specchi e rumori, che credo dovrebbero richiamare il
mare, ma hanno solo l'effetto di farti camminare veloce per uscire ed
arrivare al suk.
Anzi,
mi scuso con gli arabi: il suk ha tutta un'altra dignità, un altro
sapore....
Qui
siamo al delirio
del nulla con un'accozzaglia di
stand misti a postazioni propagandistiche dove ho visto una
betoniera, pesci morenti in vaschette della miseria, un cason in
paglia, un finto Colosseo, due cinesi tristi, delle tartarughe del
WWF abbandonate anche dal WWF, macchinette da caffè in esposizione
ed una propaganda delle terme di Bibione.
Ma
chi crediamo di abbindolare con simili patacche??
La
sala convegni era in mezzo a tale caos con un impianto di
raffrescamento da denuncia per rumorosità e taratura...
Quando
è iniziato un altro incontro a lato, i livelli sonori interferivano:
una sofferenza!
Mi
sono perso il coffee break perché c'era un'unica cassa con una fila
di convegnisti in attesa e non ho mangiato lì perché c'erano
preparati molto strani.
Fuori
c'era un sole splendido, un'aria quasi limpida rispetto alla
temperatura demenziale interna.
grazie Romeo: puntuale e adeguatamente caustico. Situazione ben descritta. Sono sicura che il tuo resoconto é credibile. Grazie!
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