"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 25 giugno 2015

PARCO SILE: PERCHE' NON VA BENE L'AVVOCATO BOTTEON COME DIRETTORE..


Il sottoscritto Consigliere dell'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile in merito all'Ordine del Giorno n.2 del Consiglio dell'Ente del 24-6-2015 presenta la seguente interrogazione.
Visto il Decreto 437 del 31-3-2015 del Presidente della Giunta Regionale Veneto, in particolare al punto che recita:


Il sottoscritto Consigliere dell'Ente Parco Sile rileva che:
  • dal Curriculum Vitae dell'avvocato Franco Botteon non emerge alcun titolo o competenza in materie specifiche al ruolo di “Direttore di Parco Naturale” cioè non risulta alcuna “provata qualifica tecnico-scientifica ed esperienza professionale nel settore della tutela e della valorizzazione dell'ambiente e del territorio” , come specificatamente previsto dalla legge istitutiva del Parco del Sile e dalle normative sovraordinate.
  • L'avvocato Botteon ha una competenza esclusivamente amministrativa pari a quella dell'attuale Dirigente Amministrativo (dott. Stefano Bucci), che, potrebbe probabilmente svolgere la funzione con addirittura notevole risparmio, maggiore competenza (pur essendo parimenti privo di titoli specifici) per il lungo “servizio” svolto in precedenti mandati con il benestare della Giunta Regionale. Non si ravvisa alcuna motivazione per avere uno piuttosto che l'altro, visto che sono entrambi, nello specifico, privi dei titoli e delle competenze necessarie per gestire la valorizzazione dell'ambiente e del territorio del parco .
    Oltre a tale fondamentale premessa, il sottoscritto Consigliere chiede al Presidente ad Comitato Esecutivo:
  1. se corrisponda a verità quanto riportato nel documento allegato alla presente interrogazione reperita sul web che riporta per l'avvocato Franco Botteon una condanna (dicembre 2008), previo patteggiamento dell'imputato, per i reati di cui all'art.323 C.P. (abuso d'ufficio) ed art. 479 C.P. (falso ideologico) con sospensione condizionale della pena e non menzione;
  2. se corrisponda a verità che i reati per cui il Botteon è stato condannato riguardano una vicenda per facilitare la concessione di licenze di caccia al Presidente della Provincia (Muraro) ed all'allora Sindaco di Treviso (Gobbo), in quell'epoca noti esponenti della Lega Nord di Treviso;
  3. se corrisponde a verità che il Botteon ha richiesto ed ottenuto la “riabilitazione giudiziaria” per i reati commessi commessi;
  4. se il Comitato Esecutivo approva la nomina proposta della Giunta Regionale, pur essendo evidente, la “non opportunità” politica di premiare con una nomina dirigenziale un soggetto che è stato condannato (pur se oggi riabilitato) per reati connessi con la scorretta gestione amministrativa proprio a favore di soggetti appartenenti allo stesso partito politico;
  5. se non sia opportuno richiedere alla Giunta Regionale la proposta di nomina di un altro soggetto, con titoli e competenze adeguati, tra i circa 3500 dipendenti della Regione Veneto considerando che non è accettabile che la competenza, specifica ed esclusiva, del Consiglio del Parco Sile nella nomina del Direttore sia avocata dalla Giunta Regionale, in modo strumentale e derogatorio, per presunte esigenze di contenimento dei costi.
  6. Se corrisponda al vero il nostro timore circa un maggior costo per l'Ente Parco, in caso di nomina di un soggetto privo di adeguate competenze in ambito naturalistico ed ambientale (come il Botteon o il Bucci), per la necessità di affiancare a tale Direttore pareri di consulenti esterni, come accadeva nei precedenti mandanti all'epoca della Direzione Bucci; in tale caso è evidente che il maggior esborso derivante da una nomina a Direttore di persona non adeguata avrebbe dei probabili risvolti di “danno erariale”, che saranno immediatamente denunciati.
    Tutto cio' detto, i sottoscritto consiglieri ritengono che non sia in alcun mondo accettabile la proposta della Giunta Regionale che va rigettata per i motivi specifici (carenza di competenza) e particolari (soggetto con precedenti penali proprio a favore di una parte politica che, oggi, pare “ricompensarlo).

    Si richiede che questa interrogazione, per l'importanza del contenuto e per i risvolti nei confronti anche della Regione Veneto, sia allegata alla delibera in oggetto per l'inoltro al Comitato di Controllo degli Atti degli Enti Strumentali della Regione, in modo che possa essere valutata l'eventuale sospensione della Delibera per autotutela della Regione Stessa.

    Treviso, 24 giugno 2015
    Romeo Scarpa

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