"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

domenica 23 luglio 2017

ANCORA ALTIVOLE DEMOLISCE SE STESSA...

Alcuni residenti di Caselle di Altivole (non il solito Evelino Signori e comunque pochi, sempre troppo pochi!) ci segnalano che loro compaesani stanno svuotando la Casa dell'Organista, la sala Avis e la Casa del Cappellano con sala a lato perchè il tutto è previsto in demolizione.
Sono edifici del primo '900 di proprietà della Curia di Treviso, che costituiscono la fisionomia del centro storico del paese.
Circa 3 anni fa, l'attuale consigliera regionale Rizzotto (ex sindaca), dal pulpito della chiesa di Caselle presentò l'ipotesi di abbattimento dei fabbricati e di parte della mura in sassi di villa Pasqualigo (fine '600) per fare una mega costruzione in cemento da utilizzare per le attività della parrocchia più altre sale ad uso pubblico.
Il costo dell'opera era preventivato in circa 1.000.000 (cioè più o meno come il costo dell'inutile rotatoria nuova fra Caselle e Altivole) e la Curia di Treviso avrebbe partecipato per il 60%.

Da allora nulla più si era mosso e si sperava che tale progetto fosse caduto nel vuoto, una volta passato il periodo preelettorale, ma le elezioni non finiscono mai...

La zelante Rizzotto, consigliera regionale della lista Zaia, non si ferma mai pur di dare ai suoi paesani opere che riempiano lo sguardo (per quanto inutili) e svuotino i portafogli.
Il sindaco Sergio Baldin, suo successore, sostanzialmente esegue ed approva.

Intanto, dicono alcuni (pochi) cittadini di Caselle d'Altivole e Altivole, campo dopo campo, edificio storico dopo edificio storico, cantiere della Pedemontana dopo cave e capannoni abusivi, il Comune va...in rovina verso una modernità assurda e senza identità.

La cecità dei seguaci VENETICORUM è terribile e crea vantaggio per pochi e danni per tutti gli altri, soprattutto le generazioni future che avranno un paese senza anima e senza storia.
Un cittadina giustamenti dice che "E' danno anche annebbiare la nostra storia e disprezzare i nostri nonni, rinunciare alla nostra cultura e al buon gusto.
L'anima si appiattisce e con questa nuova GRANDE PICCOLA OPERA si costruirà l'uomo casellano 'a una dimensione': consumatore impoverito ovvero ISIS-leghista."

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