"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

giovedì 28 aprile 2016

ARATURA "SBADATA" IN AREA PARCO DEL SILE (laterale di via Pasteur)

Se nessuno reclama questo pezzo di terra come "bene comune" diventa un bene, ma privato..
Al Comune di Treviso
Al Signor Sindaco
All'Assessore all'Ambiente

Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile
Al Presidente

e,p.c. Ai Soci di ITALIA NOSTRA
e,p.c. Alla Stampa locale



Oggetto: Segnalazione di aratura su porzione di strada vicinale con servitù pubblica di passaggio. Richiesta verifica ed eventuali provvedimenti di tutela.
Una segnalazione mi informa che su una laterale di via Pasteur, nella zona tra il Sile e la strada di collegamento con il depuratore di Treviso, un privato agricoltore ha recentemente fatto un'aratura che “invade” uno storico percorso vicinale di uso pubblico adatto a carri cioè a due corsie.

L'aratura, forse per sbadataggine, ha invece rimosso uno dei due “trosi” per cui ora il passaggio è diventato unico con contestuale (involontario) allargamento della zona coltivata.
Considerata che questa è una prassi deleteria e diffusa, si richiede che venga verificata la legittimità di tale comportamento, chiedendo nel caso la rimessa in pristino del percorso.

In qualità di associazione portatrice di interessi diffusi in materia ambientale richiediamo di essere informati, per quanto possibile nel rispetto della normativa sulla privacy, delle azioni che saranno intraprese dalla PP.AA.

Alleghiamo inoltre interrogazione presentata all'Ente Parco Sile su tale questione presentata in data 26-4-2016, visto che siamo in piena zona vincolata.

Considerando che il Parco Sile ha appena avviato una collaborazione con gli stakeholders “agricoltori” siamo certi che il problema sarà risolto in un battibaleno in coordinamento con il Comune di Treviso.

Distinti saluti.

p. ITALIA NOSTRA TREVISO
il presidente Romeo Scarpa

STORGHETTA IN VIA DEL DAINO: NATURA MORTA??

 


Alla Provincia di Treviso
Al Presidente
All'Assessore all''Ambiente

Al Comune di Treviso
Al Signor Sindaco
All'Assessore all'Ambiente

e,p.c. Ente Parco Naturale? Regionale del Fiume Sile
Al Presidente

e,p.c. Ai Soci di ITALIA NOSTRA
e,p.c. Alla Stampa locale



Oggetto: Segnalazione di situazione di potenziale inquinamento del corso d'acqua denominato “Storghetta” in via Daino a Treviso. Richiesta verifica ed eventuali provvedimenti di tutela ambientale e contro il degrado.

Dopo varie segnalazioni di cittadini e dopo aver fatto vari sopralluoghi sin da febbraio 2015, ho effettuato che lo stato del corso d'acqua denominato Storghetta in prossimità di via della fine di Via del Daino presenta delle forti criticità per assenza di flora e fauna e presenza di sedimenti molto scuri sul fondo.

Pur essendo il corso d'acqua in prossimità di attività produttive in parte dismesse anche potenzialmente molto impattanti, si ritiene che dovrebbero esistere all'interno delle stesse dei sistemi di depurazione, filtrazione e trattenimento di eventuali residui oleosi o di altri materiali (ferrosi?) provenienti dal dilavamento dei piazzali di sosta o di lavorazione e/o da acque usate in eventuali processi di lavoro.

Faccio presente che dopo qualche centinaio di metri la Storghetta si immette in Sile, fiume vincolato dalla LR 8/91.

Alcuni residenti segnalano periodicamente anche forti odori di “plastica bruciata”, ma di questo fatto ho solo testimonianze e non altre indicazioni.

La situazione del contesto è in generale molto degradato con capannoni di vecchie attività abbandonati con materiali potenzialmente pericolosi (coperture in amianto o fibrocemento?).

In base a quanto sopra esposto ed al fine di contenere e limitare una situazione che probabilmente è consolidata da decenni, si richiede a Provincia di Treviso e Comune di Treviso, in coordinamento eventuale con ARPAV e ULSS9 ed eventualmente anche Ente Parco Sile, di verificare la qualità dei sedimenti della Storghetta e dell'acqua in modo da poter certificare l'assenza di inquinamento del terreno e/o dell'acqua.

Si richiede inoltre che i proprietari degli stabili produttivi abbandonati provvedano a metterli in sicurezza in modo che il contesto si presenti sicuro e dignitoso come previsto dal Regolamento Edilizio e dalle norme generali di sicurezza.

In qualità di associazione portatrice di interessi diffusi in materia ambientale richiediamo di essere informati, per quanto possibile nel rispetto della normativa sulla privacy, delle azioni che saranno intraprese dalle PP.AA.

Alleghiamo inoltre interrogazione presentata all'Ente Parco Sile su tale questione in data 26-4-2016, anche se la zona è esterna alla perimetrazione dell'Ente Parco; normalmente l'Ente Parco Sile non è molto sensibile a questi temi, che sono poco interessanti rispetto alla realizzazione di nuove infrastrutture ciclabili.

Distinti saluti.

Treviso, 28 aprile 2016

 p.ITALIA NOSTRA Treviso
 il presidente Romeo Scarpa 348 8717810















MODIFICATE L'INTERVENTO IN VIA GERA A SAN GIUSEPPE: TOMBINARE? COME METTERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO!



Al Signor Sindaco del Comune di Treviso
All'Assessore all'Ambiente
All'Assessore ai Lavori Pubblici
 
All'Ente Parco Regionale Naturale (?) del Sile
Al Presidente


Oggetto: RICHIESTA SOSPENSIONE E MODIFICA LAVORI IN VIA GERA

Con riferimento alle dichiarazioni riportate dalla stampa della scorsa settimana da parte del Sindaco e dell'Assessore ai Lavori Pubblici, richiedo, come rappresentante dell'associazione che rappresento, portatrice di interessi diffusi in materia ambientale, che siano sospesi i lavori progettati per la tombinatura del corso d'acqua, diventato nel tempo “fosso” e che si vuole trasformare in “fogna coperta non depurata” in area prossima a zona vincolata dal Parco del Sile ed a 100 metri dallo sbocco in Sile.
Tale lavoro, oltre che inutile, è dannoso per l'ambiente come viene spiegato in allegato e comporta un spreco di pubblico denaro, che potrebbe essere piu' utilmente impiegato progettando una riqualificazione ambientale di quel tratto di corso d'acqua.
Siamo a disposizione per spiegare cosa sarebbe utile fare in sostituzione di tale incaricando professionalità diverse per progettare un intervento realmente utile all'ambente e non un palliativo, che nasconde “la polvere sotto il tappeto”.
Facciamo presente che da sei mesi, come già comunicato, abbiamo avviato il PROGETTO RISORGIVE (responsabile arch. B. Zandigiacomi), che ha lo scopo di valutare quanti chilometri di corsi d'acqua minori abbiamo perduto dagli inizi del XIX secolo.
Vi alleghiamo una mappa del 1810 della zona dove si vede di cosa com'era quello che oggi chiamate “fossetto maleodorante” e che è stato violentato in duecento anni, tanto che oggi si vuole farlo sparire, quasi per nascondere le prove del disastro.
Alleghiamo inoltre interrogazione presentata all'Ente Parco Sile, che normalmente di questi problemi si disinteressa.
per ITALIA NOSTRA TREVISO
il presidente Romeo Scarpa


 COMUNICATO STAMPA
 
 LE "AZIONI MINORI" RIVELANO LA NON COMPRENSIONE...
 
Riprendiamo in modo meno virulento di quanto uscito sui social (e forse piu' ragionato) la questione dei lavori programmmati dall'Amministrazione di Treviso tra via Gera e via Sant'Agnese nel quartiere di San Giuseppe per fare un ragionamento, speriamo pacato, ma chiaro sulla “politica ambientale” del Comune di Treviso.

La scorsa settimana Sindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici presentano un pacchetto di lavori per la sicurezza idraulica della città di Treviso, tra cui il tombinamento di un corso d'acqua minore tra la strada Noalese ed il Sile.

Quest'ultimo è un lavoro richiesto dai cittadini residenti perché “il fosso puzza, porta zanzare e ratti” e quindi Sindaco ed Assessore di premurano di presentare un progetto che “risolve” (a modo degli ingegneri stradali e del Genio Civile) la questione: si copre con un manufatto di cemento.

La “ciliegina”, in realtà una vera e proprio escusatio non petita, è che, oltre a prevedere un manufatto di calcestruzzo molto capiente (per evitare critiche sulla diminuzione della capacità del corso d'acqua), si prevede anche una “finitura a verde” con una manto erboso per dare al contesto una parvenza di naturalezza (1).

Precisiamo che San Giuseppe è zona preziosa di risorgive (via Paludetti, vi dice qualcosa?) ed a cento metri sulla sinistra della Chiesa si vede ancora l'acqua pulsare dalla sabbia per cui è assolutamente necessario “comprendere” il problema che interessa una zona urbana a monte del centro storico e quindi in posizione ancora non interessata dai reflui di.... 8.000 (ottomila) abitanti del centro storico.

Gli errori in questo modo di ragionare sono moltissimi e tutti da gravi a gravissimi: proviamo a spiegarli pubblicamente chiedendo che questo lavoro inutile si fermi e venga sostituito da un intervento piu' adeguato ed ambientalmente compatibile.
Il primo errore è che si prende atto del degrado senza fare nulla per modificare in meglio la situazione; è reale quello che “vedono” i cittadini: il corso d'acqua (che un tempo aveva un nome, quale?) ha poca acqua, che è inquinata dagli scarichi e da rifiuti urbani.

La prima domanda che si pone chi tenta di trovare realmente soluzioni è “come mai c'è poca acqua?”, la seconda è “quali sono gli inquinanti?” per arrivare alla terza e quarta, fondamentali, che è “dove sta andando quest'acqua?” e “cosa è utile fare per migliorare?”.

Queste domande, oltre a Sindaco ed Assessori sono da porre ai cittadini, perché spesso sono loro stessi a non porsi nemmeno la domanda perché la risposta è molto sgradevole da sentire.

L'acqua di questo affluente del Sile (siamo a 100 metri dal fiume simbolo della città) è poca perché ci sono prelievi vari (pozzi), autorizzati senza molti problemi dal Genio Civile o abusivi) e perché ci sono interventi di urbanizzazione, che hanno tagliato questo naturale apporto di acqua (mega cavalcavia di Carron su via Paludetti).
Se c'è poca acqua, o peggio, acqua stagnante ecco che compaiono le zanzare, che non sono “cattive”, ma semplicemente dimostrano che qualcosa non va, come fa il pus su una ferita in cancrena.
I ratti sono ulteriore conseguenza dell'antropizzazione perché si diffondono in modo abnorme solo se c'è cibo a sufficienza per loro ed un contesto adatto; il “cibo” per questi animali sono normalmente i rifiuti che i cittadini depositano o gettano nel corso d'acqua (2) ed il “contesto” sono acque inquinate da colibatteri fecali cioè fogne perché gli impianti di depurazione (anche locali) non funzionano.
Anche loro (i ratti, poveri animaletti), non sono “cattivi”, ma segnalano che c'è piu' di un problema.

Ulteriore danno è che i cittadini residenti vengono indotti a credere che questo di tombinare sia il modo corretto di risolvere e non vengono fatti pensare. Sono sicuro che se spiegassimo che nella loro sala da pranzo se non raccogliessimo le briciole di pane con la scopa, ma le mettessimo sotto il tappetto, non avremmo fatto un buon lavoro...

Potremmo anche spiegare ai residenti, in attesa di fare le fognature pubbliche per cui paghiamo salate bollette ad ATS, che disinfettare la casa al 99% come dice la pubblicità, inquina al 99% l'ambiente perché ammazza tutti i processi di digestione aerobici della merda e fa sversare veleno nei fossati.

In pratica con la sola azione di pensare di tombinare un fossato vengono fatti i seguenti errori:
  1. non si fa educazione ambientale ai cittadini
  2. si consolidano comportamenti personale negativi
  3. si nasconde il problema dentro una  tombinatura
  4. si favorisce il perpetuare del degrado, visto che in un fosso tombato posso scarica inquinanti ancora meglio
  5. spendo soldi in modo sbagliato e quindi non li ho per l'intervento corretto
  6. impoverisco la biodiversità sia vegetale che animale (3) 
  7. contribuisco a peggiorare la qualità dell'acqua del Sile, fiume di risorgiva simbolo di Treviso
  8. perdiamo la memoria del nostro territorio, visto che dopo aver “perso” il nome dell'affluente, dopo averlo trasformato in un fosso, dopo averne cementificato una sponda ora... completiamo l'opera di “miglioramento ambientale”!! 
  9. (potrei continuare...)
A margine faccio presente che su questo tema, da ormai sei mesi, abbiamo avviato un “PROGETTO RISORGIVE” che ha lo scopo di capire quanti corsi d'acqua abbiamo perso in due secoli. Partendo dalle mappe storiche napoleoniche, un gruppo capitanato da Berto Zandigiacomi, sta percorrendo e fotografando la realtà di oggi sulle nostre acque4 minori.

Se questo progetto proseguirà, annovereremo questo mirabile intervento come intervento sbagliato n.1 del 2016, inserendo nomi, cognomi, soldi spesi etcc..
Potremo spiegare cosa si dovrebbe fare, ma lo faremo nel prossimo comunicato stampa perché ci siamo già molto dilungato.

Note
(1) Non voglio nemmeno sapere come faranno a far crescere l'erba sopra il cemento a meno di non mettere 50cm di terra un un drenaggio con i contro fiocchi...

(2) Quanti sacchetti vediamo nei nostri fossati e corsi d'acqua perché per qualcuno la differenziata significa buttare i sacchetti in canali differenti??

(3) Ma immagino che questo è praticamente incomprensibile per molti


(4) Treviso, città d'acqua?? Sì ma tombinata...

NON DITE CHE NON LO SAPEVATE: GIOCATE CON LA VITA.... DEI NOSTRI FIGLI E NIPOTI!

Non posso nascondere di essere molto arrabbiato (e voi potete anche esserne contenti), ma è così...
Lo sono perchè non c'è peggior SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE.
questo basta ad uccidere la vita in migliia di metri cubi...

La questione dell'ACQUA è una priorità, ma molti sembrano non averlo capito e giocano a far finta di nulla mentre attorno a noi ci sono sempre più casi di malattie che arrivano anche a persone giovani.
Una malattia è un allarme e la nostra terra (acqua) ci sta CHIARAMENTE dicendo che così non va...

Non mi oiace essere catastrofico perchè sono fiducioso nella capacità di modificare la realtà, ma vedo che MOLTI (troppi) si baloccano in GRANDI INTERESSI (la politica regionale) o INTERESSI DI PARTE (quegli sciagurati del PARCO SILE) o in interventi dannosi (quegli inconsapevoli del COMUNE DI TREVISO).

NON DITE CHE NON LO SAPEVATE...
Ci sono dati, tabelle, articoli.... che spesso si dimenticano perchè non sappiamo come affrontare il problema.
Ovviamente la responsabilità prima è della REGIONE VENETO che
a) è in mano ai lobbisti di potere (cavatori, industriali inquinanti, agricoli ingordi)
b) fa delle leggi che sono "di facciata" cioè dei Piani come quello dell'aria che sono ARIA FRITTA
c) pensa solo ai suoi grandi business con centri commerciali mascherati da velodromi o pedemontane che tagliano le falde come spiegava la Rizzotta ieri sera ad Altivole con (in)Vernizzi
d) non promuovendo investimenti seri per depurazione industriale e civile

I secondi "criminali" sono la Banda del PARCO SILE cioè un manipolo di giapponesi, che supportati dalla REGIONE VENETO, difendono i loro interessi di gestire un piccolo/grande patrimonio di denaro pubblico facendo finta di fare qualcosa e/o facendo danni. Gestire 3,5 milioni di finanziamento europeo lasciando andare in malora una zona SIC ZPS è un'evidenza chiara di come/cosa pensano del problema

Se a questo aggiungiamo anche i piu' "sensibili" che sono quelli del COMUNE DI TREVISO o dei comuni contermini in mano al centro-(sinistra?) siamo a bagnomaria nel mercurio. Pensare che tombinare un canale  (diventato fosso e poi fogna) a 100 metri dal Sile senza depurarlo sia un intervento da proporre è scandaloso nell'ideazione e nel merito. Senza giustificazioni.

RICORDATE CHE L'ACQUA SIAMO "NOI", SIAMO NOI ed i NOSTRI FIGLI E NIPOTI.
NON E' PER ME (NOI) CHE LO CHIEDIAMO, MA PER CHI VERRA' (dovrebbe venire?) DOPO....

RISPETTATE L'ACQUA

Rispettare l'acqua si fa con "azioni", non con parole e basta...
In futuro (tra 20 anni?) saranno guerre per l'acqua pulita, saranno malattie... saranno morti.
Che ci sono già ora.



#sapevatelo



domenica 24 aprile 2016

ECCO A COSA SERVE IL PROGETTO SILIFFE...


The SILIFFE project aims to:
  • Strengthen the ecological network of Sile River, creating some main points of nature preservation that will be included in the network;
  • Preserve the areas risking degradation, particularly those suffering from human pressures, such as agriculture. The abandonment of already wooded areas has caused degradation and loss of habitat, and the project aims to create some valuable areas that will be permanently reserved for nature conservation;
  • Promote the integration of agricultural activities with the needs of nature preservation. To avoid conflicts, it is advisable to integrate the development of agriculture and environment through the support of the Rural Development Plan (RDP) 2014-2020 of the Veneto Region;
  • Monitor the effectiveness of implemented actions, assessing also the value of ecosystem services and the socio-economic effects related to nature preservation in the area of the Sile River;
  • Raise awareness of the value of Natura 2000 network sites, involving citizens actively in the preservation of sites and their sustainable use;
  • Network and share project results across the EU, building a permanent network of projects that are focused on the management of floodplain areas in territories converted by human actions; and
  • Ensure efficient and effective project management to guarantee continued nature preservation after the end of the project.
  • Expected results:
  • Acquisition of 6.7 ha of land for the conservation of nature;
  • Hydrogeological works and recovery of superficial water supply network, with at least three springs reactivated;
  • Restoration of ecological function of 14 ha of habitats;
  • Interventions to consolidate the typical fauna habitat, including the re-naturalisation of a stretch of about 300 m of the Sile River, the release of 20 000 small trout and 6 000 small grayling every year for four years, and the creation of sites of care for crayfish, bullhead and lamprey;
  • Interventions to combat invasive alien species (catching catfish, Louisiana crayfish and exotic turtles);
  • Construction of a path for disabled people (270 m of footpath and two educational panels); and
  • Seven wood panels for the teaching and promotion of the project and 15 banners at the premises of the beneficiaries and in the municipalities of the Park.

sabato 23 aprile 2016

ENTE PARCO SILE - CONSIGLIO A QUINTO - 26-4-2015 ore 20.45

Il mitico ENTE PARCO SILE si riu

nirà un ennesima volta a Quinto (perchè a casa di Pettenà e soci si sentono più a loro agio?) martedì 26 aprile 2016 alle ore 20.45.

E' la solita riunione piu' o meno inutile se tutti i "soldatini" saranno presente perchè non c'è alcuna discussione nel merito, ma solo formalità di approvazione di documenti (bilancio) che non possono fare a meno di fare.

Lo stato dell'arte è disastroso in quanto non c'è un agronomo, il direttore è sempre il solito che è lì da 20 anni e non i titoli per fare il direttore, anche se probebilmente è il piu' esperto del mondo visto che resta "aggrappato" al suo posto di lavoro...

L'ordine del giorno è sostanzialmente una burla visto che si discute di BILANCIO TRIENNALE e di PROGETTO SILIFFE che conoscono i pescatori, gli agricoltori, le nutrie, ma non i consiglieri dell'Ente Parco.
Provino i giornalisti a chiedere a qualcuno dei 35 consiglieri non di giunta a cosa serve il SILIFFE...
E' bellissimo che si metta tutto anche in lingua inglese quando molti consiglieri non parlano nemmeno l'italiano....

Chi lo vuole puo' avere copia del bilancio triennale che ha un avanzo di 800mila euro di cui il 50% messi in riserva per la causa che il Parco perderà con la peschiera di Quinto.

MERAVIGLIOSI....
Lo spettacolo è gratuito, ma ci vuole uno stomaco forte e perciò sconsigliamo di presenziare...

QUANDO ASCOLTARE NON BASTA, SE MANCA LA "CULTURA"... CONTINUATE A NASCONDERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO

Una piccola notizia mi consente di ribadire con forza un concetto che non passa e non passerà mai se si continua non a voler capire dove sta il problema.
L'Assessore ai Lavori Pubblici Michielan (persona onesta e cortese) annuncia che si tombinerà un "corso d'acqua" in Noalese tra via Gera e via Sant'Agnese "su richiesta dei residenti che lamentano cattivi odori, zanzare, etc..."
Immaginiamo a chi faccia riferimento l'articolo della Tribuna: i "fortunati" residenti che hanno trovato ascolto presso il disponibile Assessore saranno capitanati dai soliti anziani pasdaran di "San Giuseppe vivibile", ma non è questo il problema.

Il vero e reale problema è che l'Assessore si occupa di Lavori Pubblici e questa è una faccenda che non sarebbe di sua competenza, nè di quella dei suoi valenti tecnici che come soluzioni non trovano di meglio che
NASCONDERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO
Su un tema del genere dovrebbe intervenire un Assessore all'Ambiente, ma si vede che a Treviso Smart c'è ancora molta confusione su cosa sia ambiente e cosa sia lavoro pubblico...

Conosciamo quel corso d'acqua e sappiamo che dopo meno di 100 metri si immette nel Sile!!
Lo abbiamo visionato, documentato e lo stiamo inquadrando nel nostro "Progetto Risorgive" che non interessa all'Amministrazione, che si impegna al massimo soprattutto per la promozione di sfilate di moda con belle ragazze in centro storico, dove la visibilità giornalistica è altissima...

Nonostante questo, abbiamo varie volte tentato di spiegare all'Assessore Michielan ed all'Amministrazione  che:
  • i cattivi odori dipendono da cosa si scarica, di sistemi di depurazione che non ci sono (fognature)
  • le zanzare dipendono dall'acqua stagnante per la penuria di acqua dovuta ai prelievi indisturbati dia pozzi  a monte
  • i ratti ci sono se ci si buttano rifiuti 
I residenti di quelle vie sono i primi responsabili del degrado del "loro" e "nostro" corso d'acqua e come dei veri e propri sporcaccioni chiedono alla loro mamma Assessore di mettere la polvere e la spazzatura sotto il tappeto di cemento della ricopertura del "fosso".
PROPRIO UNA BELLA SOLUZIONE!!

Un corso d'acqua (che aveva un nome ed una storia come dimostrano le carte napoleoniche che stiamo mettendo a sistema) diventa un fosso e poi una fognatura!!

Ecco che, quello che l'Assessore Michielan presenta come un intervento a favore dei cittadini e "frutto dell'ascolto", non è altro che una banale "marchetta" che servirà a qualcuno alle prossime elezioni, ma soprattutto un grave danno ambientale  ed alla storia della zona.

Il peggio è che non se ne accorgono nemmeno!! 
Notare che però si spendono soldi per fare delle piste ciclo pedonali per fare belle e sane camminate prima di risanare l'acqua. Senza camminare si ingrassa come dimostra il sottoscritto, senza acqua pulita si muore!

 
guardate il colore dell'acqua...


le calle crescono lo stesso..

martedì 19 aprile 2016

OMBRA LUNGA SU TREVISO?

Domenica sono passato per il centro, ma sono stato respinto come scrive la Tribuna da un insieme di manifestazioni per TREVISO IN FIORE, tra cui spiccava una mostra di auto in piazza.
Auto in fiore?
Poi ho solo vissuto il resoconto di Prezzemolo Tocchetto che mandva foto di Mandala (dove?), pizzette, gente che brindava....

Io mi sono fermato in Restera dove è iniziata Antropica con writer che cercavano di abbellire i muri scrostati di una Treviso che tutti vedono senza guardare.
Bravissimi che con bombolette fanno disegni da artisti, ma lì (salvo una funzionaria del Comune e la solita Toc) non ho visto nessuno dei nostri ammistratori, che forse temono di attraversare il PUT o non sanno bene come si fa.


Per me è stato bene perchè ho disturbato Andrea che dipingeva e chi piantava i giori vicino al sottopasso senza fare "brutti incontri".




So che farà scalpore (forse anche no) la mia dichiarazione a favore dell'OMBRALONGA di leghista memoria, ma me la immagino nei quartieri dove si fa un evento pacato, decentrato tipo una sagra delle sagre per mostrare il meglio di una comunità che esiste anche fuori dal centro storico.
Un'ombra veramente lunga...


domenica 17 aprile 2016

NON VENDETE I BENI COMUNI

I beni comuni non si vendono: sull'ex Convento di San Luigi riprende una battaglia "storica" tracciata da Salvatore Settis e Tomaso Montanari di ITALIA NOSTRA.

Muraro si dimetta se non ha soldi e torni a lavorare ad ENEL (peggio per la società elettrica); la sagra è finita. Non faccia ulteriori danni: Lui ed il suo ex amico LucaZ



venerdì 15 aprile 2016

FERMATE MURARO!! IL CONVENTO DI SAN LUIGI AD ASOLO NON SI VENDE

E' probabilmente meglio che la Provincia di Treviso venga eliminata seduta stante perchè è tipico di chi se ne sta andando con rancore di lasciare DISASTRI.

La decisione di mandare all'asta il Convento di San Luigi ad Asolo è una bestemmia per i BENI COMUNI e va fermata, mandando a casa il buon Muraro che è ora che torni a lavorare come molti di noi fanno da sempre ogni giorno.
Le ferie pagate sono finite!!

 

DATI MOSTRA ESCHER - RICHIESTA ACCESSO ATTI

Al Signor Sindaco
del Comune di Treviso
avv. Giovanni Manildo

e,p.c. Ai Soci di ITALIA NOSTRA
e,p.c. Alla Stampa locale
Oggetto: Richiesta accesso atti per mostra su Escher presso Museo Civico di Santa Caterina

Con riferimento alla Mostra di Escher appena conclusa al Museo di Santa Caterina, il sottoscritto SCARPA Romeo, in qualità di presidente della sezione di Treviso di ITALIA NOSTRA, associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione, portatrice di interessi diffusi in materia ambientale,
chiede
  • di avere avere copia del contratto di servizio o concessione sottoscritto con l'organizzatore;
  • di avere un elenco del numero complessivo dei visitatori, distinta per tipologia di biglietto venduto e ceduto gratuitamente;
  • di avere indicazione dell'incasso complessivo e della quota che sarà incassata dalla Tesoreria Comunale ai sensi del contratto sottoscritto e dei risultati ottenuti;
    Tale richiesta si inquadra in un'attività di ricerca e verifica della compatibilità degli standard urbanistici della città di Treviso con i grandi eventi, in vista anche delle prossime mostre autunnali e per una valutazione della convenienza per la P.A. del contratto sottoscritto con il privato.

Attendo comunicazione, entro i termini di legge, per visionare e ritirare i dati, salvo che questi non siano direttamente trasmettibili via pec.

Distinti saluti.
Treviso, 15 aprile 2016 p.ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa 348 8717810

giovedì 14 aprile 2016

IL COMUNE DI TREVISO "RISPONDE" SU ESCHER...

Ringrazio il Presidente Scarpa per l’attenzione che lui e la sua
Associazione prestano costantemente alle numerose iniziative culturali
della nostra città. Posso confermare la soddisfazione dell’Amministrazione
per aver portato a Treviso una mostra importante che ha suscitato grande
interesse sia tra i cittadini trevigiani sia tra i visitatori provenienti
da fuori Treviso. Il vero e concreto bisogno di cultura anche nelle sue
espressioni più originali conferma che quello che conta è il lavoro
quotidiano e intenso e non le sole formulazioni di principio o le vaghe
espressioni di desideri. Per quanto riguarda i dati richiesti è possibile
rivolgersi agli organizzatori, con i quali chiaramente collaboriamo, che
hanno provveduto alla bigliettazione e che hanno tutti i numeri
verificabili.

Cordialmente

Luciano Franchin
Assessore ai Beni Culturali e Ambientali ed al Sistema Museale

COMUNE DI TREVISO
Via Municipio, 16
31100 - Treviso

0039422658247
assessore.cultura@comune.treviso.it

mercoledì 13 aprile 2016

PISTE CICLABILI CONTRO ALBERI? A FOSSALTA FANNO COSI'...

Il Comune di Fossalta di Piave ha appena aggiudicato un appalto di 495mila euro per realizzare il 1° stralcio di una pista ciclabile in via Roma.
L'ppalto è stato aggiudicato alla ditta Nardi Srl di Vittorio Veneto con ribasso del 20,8% e comporterà il taglio di 23 bei platani con diametro del fusto anche di 80cm e senza cancro colorato o altri problemi.

Avremo una pista ciclabile e perderemo 13 piante (o 15 piante che saranno sostituite da reimpianto di platani nuovi sul bordo dove non interferiscono..). Non so se sia uno scambio positivo.

Non moriremo in biciclertta perchè saremo piu' sicuri, ma moriremo per le polvere sottili se i platani reimpiantati non attecchiranno?

La relazione di progetto esecutivo è molto scarna e parla di 13 alberi sacrificati e reimpiantati...

Nel computo metrico estimativo io vedo che si tagliano 15 alberi per 2938 euro, si tolgono 4 ceppaie per 468 euro e 160 metri di siepe per 1858 euro, ma non vedo il costo del reimpianto dei 13 (?) alberi nè nei lavori appaltati, nè nelle somme a disposizione.

Nella tavola "alberature" si vedono gli alberi eliminati in giallo e gli alberi reimpiantati (da 4-4,5m che non so se sia corretto... riescono ad attecchire?? Lascio la risposta ai forestali o agronomi...)

KAPUT

KAPUT2

KAPUT 3

IL SUCCESSO DELLA MOSTRA DI ESCHER: DIAMO I NUMERI?


Siccome nel nostro ambiente c'è un forte dibattito sui numeri apparsi sulla stampa per la mostra di Escher, alla fine ho deciso di rivolgermi ufficialmente all'Assessorato alla Cultura di Treviso per
chiedere 
  • di avere conferma del numero di presenze riportato sulla stampa (170.000 presenze);
  • di avere una distinta della tipologia dei vari ingressi (gratuiti, ridotti, etc..)
  • di avere le presenze distinte per giorno.
Tale richiesta si inquadra in un'attività di ricerca e verifica della compatibilità degli standard urbanistici della città di Treviso con i grandi eventi, in vista anche delle prossime mostre autunnali.

Facciamo presente che il numero assoluto delle presenze, se confermato, è di assoluto rilievo e dimostra, senza alcun dubbio, il successo dell'iniziativa, perché una mostra aperta per 154 giorni solari (132 giorni togliendo il giorno di chiusura che mi pare ci fosse) porta ad una media di visitatori di 1287 persone al giorno, che è un traguardo entusiasmante per una mostra che non ha nemmeno avuto un grande “battage” pubblicitario.

Per far capire ai profani l'entità di tale risultato occorre pensare che una simile presenza media comporta (su nove ore di apertura) una presenza media oraria di 143 persone all'ora, cioè 12 biglietti al minuto con una sola cassa!

Alcune persone che frequentano molto Treviso ed “osservano per mestiere”, hanno riferito che durante i week-end gli accessi sarebbero stati addirittura di 2.000 persone al giorno, dato che non viene raggiunto nemmeno in grandi musei milanesi o veneziani.

Supponiamo che questo dato sia veritiero: durante 22 week.end cioè 44 tra sabati e domeniche sarebbero entrati nel museo 44x2.000=88.000 persone; le rimanenti (170.000-88.000=82.000) sarebbero entrate nei restanti (132-44)=88 giorni, per cui la media resterebbe sempre molto alta: (82.000:88)=931 persone/giorno.

Ad una prima impressione tali dati potrebbero sembrare irrealistici e quindi, onde evitare speculazioni inutili, chiediamo conferma con dati ufficiali dell'Assessorato.

IL PARCO SILE ESISTE ANCORA!! TUTTI A QUINTO IL 26 APRILE PER LA LIBERAZIONE??

Sembra che l'ENTE PARCO SILE esista ancora e che il prossimo 26 aprile ci sia un Consiglio dell'Ente dove tenteranno di approvare un bilancio con un avanzo di 900mila euro e presenteranno un LIFE da 3 milioni che era un "segreto" fio a pochi mesi fa e che non hanno ancora avuto coraggio di presentare a tutti gli stake-holders (associazioni....).

Prepareremo una serie di interrogazioni su tutto quello a cui non hanno mai risposto e vediamo che fanno... Come al solito faranno finta di nulla e continueranno con i "loro affari" (magari non illegali, ma certamente dannosi) con la complicità di molti anche nel cosidetto centrosinistra.

Un'ennesima farse dei pupi votanti della maggioranza e dei loro assistenti??

VEDREMO... se non avete nulla di meglio PARTECIPATE e dove arriva il degrado della politica oggi...


lunedì 11 aprile 2016

I MATI... SUL MATAJUR








La gita del 10 aprile 2016 sul Matajur ha avuto un ottimo successo sia di presenze che in generale come riuscita con alcuni “fatti notevoli” che meritano di essere ricordati.
Oltre ad una breve sintesi, ci sono una serie di incovenienti che devono essere oggetto di miglioramento se vogliamo poter definirci escursionisti (anche se di basso livello).

  1. SINTESI GIORNATA
    Partecipanti: Evelino, Stefania1, Sergio, Anto, Gegia, Zazie, Patti, PaolaP, Paolo1, Paolo2, Giuseppe, Marina, Orietta, Remo, Marilena, Silvia, Stefania2, Romeo, amica Orietta e …

Partenza quasi in orario con Gegia+Silvia ritardatarie ed Evelino che fa per Pontebbana...
Partenza in orario dal rifugio Pellizzo con indecisione su chi è il capoguida: il gregge vaga su e giù per 10 minuti prima che si capisca da che parte di debba andare, ma soprattutto chi comanda...

Si sceglie di fare percorso B (vedi piantina) che costeggia il monte e va verso nord in mezzo a crocchi e primule.


Appena passato il versante ovest, arriva la neve... cioè c'è un percorso con neve a terra... prime difficoltà e rinunce, ma procediamo..
Arriviamo vicino alla salita finale, ma iniziano i dubbi sull'attrezzatura di alcuni ed Evelino (assurto a capogita ufficiale) parte come una capretta all'avanscoperta.
Il gruppo... lasciato solo una attimo apre le “danze” o meglio gli zaini ed inizia una sorta di ordalia bacchica dove emerge perfino una sopressa da 2 kg ed un uovo di Pasqua pieno di cioccolato anche dentro (una sorta di arma).

Evelino rientra e si decide saggiamente di retrocedere (quale consepevolezza ad una certa età...) verso il versante sud dove si apre la “direttissima”, uno strappo di 30 minuti da fare dopo aver abbondantemente libato...

Alcune donne “porconano” in silenzio e si chiedono perchè sono là, mentre altre fanno le caprette...
Giungiamo in vetta a 1650 m slm alle 15.30 e riprendono le libagioni con vino, pane, formajo etc..
Scatta poi l'ansia del ritorno mentre inizia a piovere ed un gruppo di ansiosi decide di partire e... si prende la pioggia fino al rifugio.
Gli altri (saggi e consapevoli) attendono, cazzeggiano all'interno del pronao (?) della chiesetta con scopa e senza paletta e poi con il sole escono e scendono.
Durante la discesa qualche capretta scivola e si infanga ben bene..
Ristoro con birra e acqua (per i piu' sani) e poi giù verso Cividale. O meglio tentiamo di scendere perchè un auto comincia a far le bizze ma poi parte...
Giro turistico a Cividale con visita al Museo Archeologico per alcuni ed al Monastero di Santa Maria in Valle+tempietto Longobardo per altri.
Alcuni sono così infangati da non poter quasi entrare nemmeno nei negozi o nei bar.

Alle 19 un gruppo parte verso casa e si becca un codone sulla Treviso Mare, che solo SergioC riesce a bypassare con il suo fiuto da segugio.
Gli altri, consigliati dal mitico Evelino, si dirigono verso la Trattoria Pascot (o qualcosa di simile) sempre con un auto che non parte.
Cinque piatti di prosciutto, tre di formaggio, pane nostro, grissini, 3 litri di rosso, acqua per lavarsi le mani ed in 11 paghiamo 70 euro; a Treviso la stessa cosa sarebbe costata 150 euro...
Prosciutto fantastico e cabernet ottimo... con pane gustoso e formaggio “parchè 'a boca non zé straca, se no'a sa da vaca...”.
Quasi sobri, siamo printi per martire, ma il magico Evelino (è lui il padrone dell'auto che non parte) ci sonsente di smaltire i fumi dell'alcool e di digerire perchè per un'ora abbondante restiamo a provare di accendere quel carcassone di Audi A6 con una Peugeot 207.
Solo la perizia di Paolo1 (che è tornato sui luoghi di gioventu' camionara) ed i riti orfici delle streghe
hanno vinto il sortilegio...

Alle 21.40 partiamo ed verso le 23.15 siamo a casa... ridenti e contenti.

  1. COSE DA MIGLIORARE
  • referente gita: non puo' farlo Romeo che non è vergine (come segno) e quindi molto approssimativo
  • va costituito gruppo gite: gli altri si adattano e/o tacciono
  • piantine: almeno il percorso iniziale è meglio saperlo per non dare una brutta impressione; se c'è neve è meglio saperlo...
  • pranzo al sacco: o si fa che ognuno pensa a sè oppure si organizza: avevamo 3 vantiere di tramezzini, un salame, una sopressa da 2kg, spek, prosciutto, un uovo di cioccolato e.... solo una bottglia di rosso e 30cc di sgnapa!!
  • automobili: è meglio venire in gita con auto serie e non finte auto di lusso che poi non vanno...
  1. PREMI
Premio di giornata a Marilena: motivazione “per aver camminato fino a dove riusciva e per aver ordinato un piatto al rifugio pieno di aglio che non le piace...”
Premio Trasporto a Remo e Paolo1:motivazione “per essersi scarrozzati la vantiera di tramezzi su e giù per il Matajur”
Premio PorconiSilenti a Stefania1 e Patti: motivazione “per non aver ascoltato il loro intuito ed essere arrivate in cima”
Premio Sfiga ad Evelino: motivazione “per aver fatto godere tutto il popolo con l'auto da 10mila euro per aver consentito a Paolo1 di dimostrare che un uomo serve...”
Premio Nostalgia a Paolo1: motivazione “rivede I suoi luoghi e non piange ma beve rosso”
Premio AccordocomeConiugi a Gegia e Sergio: motivazione “d'accordo su nulla...”
Premio Pecorina ad Anto: motivazione “averla citata almeno 20 volte...”

lunedì 4 aprile 2016

EGO QUIRINA - TESTAMENTI DI VENEZIANE E FORESTIERE (ASVE 8 aprile 2016 ore 16)


NARRA UNA FAVOLA...

Narra, una favola della prima Repubblica, che un giorno un primo ministro di nome Bettino Craxi, invitò gli italiani ad andare al mare per evitare il voto ad un referendum popolare. La stessa storia racconta che quell’invito non gli portò fortuna e quanto al suo destino di uomo di potere, poco lungimirante, arrogante e poco rispettoso dei diritto dei cittadini ad esprimersi democraticamente con il voto, tutti sappiamo com’è andata a finire.

Ora, un paio di decenni dopo, sul trono di primo ministro c’è un suo emulo. L’attuale primo ministro (cui nessuno probabilmente ha mai raccontato quella favola), sta infatti commettendo lo stesso errore di supponenza e di arroganza.

Noi però non andremo al mare il 17 aprile, per molte ragioni, che forse lui non comprende. Prima fra tutte il fatto che, quando andiamo al mare, noi vogliamo trovarlo pulito, trasparente e senza chiazze di catrame sulle spiagge.

Ma ci sono altre, importanti e ineludibili ragioni per cui, noi, andremo a votare e voteremo SI. Ragioni di cui si parla poco o per niente e a cui soltanto qualcuno, tra i più consapevoli, accenna di sfuggita. Tra le tante, ad esempio, quella della subsidenza dei fondali adriatici. Perché sarebbe ora che qualcuno prendesse atto che, estraendo fluidi dalle profondità interstiziali del sedimento, questo finisce per compattarsi e per sprofondare, lentamente e inesorabilmente.

Ora, quando si parla di subsidenza, guarda caso viene in mente Venezia: questa sorta di improbabile miracolo urbano, realizzato a pelo d’acqua e sempre in procinto d’affogare e di trascinare a fondo l’economia di un turismo che pur se gestito malissimo, rappresenta assai più dei presunti vantaggi economici derivanti dagli idrocarburi adriatici. Un’economia per la cui salvezza la Nazione sta svenandosi economicamente con una “grande opera” tipo MOSE, che a questo punto, con la famigerata subsidenza, perderebbe anche l’effimera credibilità che ancora conserva.

Po c’è il discorso trito e ritrito, ma pur sempre attualissimo, dei combustibili fossili. Non sarebbe infatti ora di finirla con la storiella che estraendo dai fondali adriatici risolviamo il deficit energetico nazionale? Se ha rinunciato anche la Croazia, che non naviga certamente nell’oro, una ragione ci sarà pure. Anche perché ormai, dati matematici e inoppugnabili alla mano, alla soluzione dei nostri problemi energetici mediante queste scelte non ci credono più neppure i bambini. Sappiamo tutti benissimo che ciò che si estrae, o meglio che si estrarrebbe se i pozzi venissero svuotati (cosa che vogliamo impedire) e dunque il combustibile ottenuto, farebbe funzionare l’Italia al massimo per qualche mese. E basta anche con la storia dei posti di lavoro a rischio, perché ce ne sono altri, a milioni, da creare con le energie pulite e rinnovabili. A partire e tanto per fare un esempio banale, dalla auto elettriche, non a caso boicottate per mezzo secolo dalle grandi compagnie automobilistiche e dai petrolieri.

Noi andremo a votare SI perché è ora che la gente difenda i propri diritti: ad un ambiente sano, alla salute e a posti di lavoro legati a quel “commercio compatibile della Bellezza” che da troppo tempo si stenta a far decollare, in un paese che letteralmente ne trabocca.

Un’ultima cosa però: non credano costoro, governo e petrolieri, gruppi finanziari e multinazionali, banchieri e faccendieri, che dopo aver fermato le estrazioni in Adriatico piegheremo sistematicamente il capo davanti alle scellerate scelte delle pale eoliche ovunque, o delle centraline devastanti su ogni torrente di montagna; magari realizzate con tanto di partecipazione mafiosa.

 Noi non lo faremo e il nostro impegno per un 17 aprile memorabile ne è una riprova inconfutabile.

domenica 3 aprile 2016

DONADON (H-FARM) E LA LOGICA DEL PRIVATO "BENE COMUNE"


Donadon è preoccupato perchè ha perso il 14% in sei mesi... e noi quanto abbiamo perso?

Va per la maggiore il marchio H-Farm che vorrebbe fare della sostenibilità e del "minimo impatto ambientale" la sua bandiera, salvo poi atteggiarsi a padroncino di fronte ai mille cavilli burocratici che gli impediscono di fare quello che vuole in quel di Ca' Tron, dove lancia la sua scuola (privata?) senza aule.

Donadon si è quotato in Borsa ed è preoccupato per i "suoi investitori", noi invece non siamo quotati in Borsa, ma siamo preoccupati per i beni comuni che sono anche di Donadon e dei suoi investitori, ma sopratutto sono anche dei nostri figli e nipoti.

Non voglio entrare nel merito del progeto scolastico di H-Farm, che non conosco e che se volete potremo affrontare in altra sede, ma vorrei una pubblica risposta su quanto è stato fatto a Bagaggiolo su un'ansa del Sile, che è interna al Parco del Sile e dove con una variante "minima" si sono costruiti un parcheggio e 15.000 metri cubi con l'accordo di Lega e PD.

L'abbiamo già detto in tempi non sospetti (vedi post del 2 giugno 2014 e del 22-8-2014) che in quell'area (con la complicità di Ente Parco, Regione Veneto, Comune di Roncade) si è fatta una porcheria, che di minimo non ha nulla con una procedura molto dubbia (direi irregolare, che purtroppo ci è sfuggita perchè fatta in 3 mesi..).

La credibilità di un politica sostenibile non si fa a parole, ma se fa veramente con atti veri e non costruendo capannoncini (carini) in mezzo alla campagna o chiedendo di eliminare vincoli burocratici che i comuni mortali si "ciucciano" ogni giorno!
Magari sarebbe utile fare insieme una battaglia per semplificare piuttosto che minacciare di andarsene, coem un De Poli qualsiasi...



OPENPIAVE: POCHI PASSI ALLA META?

Mancano pochi passi alla meta?

Il Comune di Treviso ha avviato il processo per la definizione delle fasi di assegnazione dell'area ex caserma Piave. Nei prossimi giorni saranno definiti gli spazi oggetto dell'assegnazione nonchè i tempi e le modalità attraverso le quali sarà richiesto ai soggetti di esprimere il proprio interesse. 
Il gruppo OpenPiave ti invita, quindi, ad un incontro per poter valutare insieme come muoversi e su quali risorse è possibile contare per affrontare uniti le prossime scadenze.

Lunedì 4 aprile ore 18,00
presso la ex Caserma Piave
in via Monterumici 11