"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

mercoledì 12 aprile 2017

DOMANDE AI SINDACI

Giovani eroi??
Al Signor Sindaco
del Comune di Vedelago

Al Sig. Evelino Signori


e,p.c. Ai Soci di Italia Nostra
e,p.c. Alla Stampa Locale

Oggetto: Superstrada Pedemontana Veneta. Garanzie e tutele per espropriati e per il territorio.

In relazione alla questione in oggetto ed all'incontro odierno, ringrazio l'Amministrazione Comunale, nelle persone del Sindaco, del Vice-sindaco e del Comandante della Polizia Locale, per l'attività di mediazione fatta tra il cittadino Evelino Signori ed il concessionario SIS-Dogliani della SPV, ma mi permetto di evidenziare che, oltre alla questione specifica e personale, esistono anche ulteriori livelli che meritano tutta l'attenzione di un'Amministrazione, che voglia essere vicina ai cittadini, garante della legalità e della tutela del territorio.

Relativamente al rapporto con gli espropriandi si evidenzia che le esperienze maturate nel vicentino dimostrano che il Concessionario tende a comportarsi in modo arrogante e prepotente, nonostante si presenti vestito da “agnello” (pasquale?) agli incontri istituzionali; la strategia di isolare le persone dai loro consulenti più “fastidiosi” e di alternare formali comunicazioni e pseudo-minacce appartengono a modalità che non sono proprie delle nostre terre! Per questo è necessario che il Concessionario adempia in modo scrupoloso a quanto prevede la legge sugli espropri o le occupazioni temporanee per pubblica utilità perché i Veneti capiscono che un'opera pubblica ha la precedenza sugli interessi privati, ma non possono sempre essere calpestati nei loro sacrosanti diritti e nella loro dignità.
Prima di tutto rispetto! Come ha chiesto Evelino e come hanno chiesto molti altri “maltrattati” come Matilde Cortese.

La necessità di uno scrupoloso rispetto delle procedure e delle norme, oltre che un comportamento civile con persone spesso anziane e che hanno lavorato per una vita, è conditio sine qua non per procedere in queste attività e quindi il Concessionario provveda ad ottemperare a tutto quello che deve essere fatto, senza cercare “scappatoie” o forzature che possono solo alzare il livello della tensione sociale.
Se sono in regola con tutto perché non presentano tutti i documenti e lo dimostrano?
Chiediamo quindi, a Lei Sig. Sindaco, quale rappresentante dei cittadini di Vedelago, di farsi garante del rispetto di queste normali richieste, perché se vengono meno queste banali regole è lo stesso ruolo e prestigio dei Sindaci che viene intaccato.


Ci sono alcune altre questioni generali che devono essere poste all'attenzione delle Amministrazioni Locali, perché le questioni sono certamente complesse, ma non per questo devono essere appannaggio solo di specialisti.
La costruzione di questa Superstrada, dove si interviene a spot su tutto il tracciato per dare la sensazione che l'opera sia “irreversibile”, è un'operazione “rischiosa” per il territorio veneto e per Vedelago. Rischiosa perché l'opera potrebbe anche non essere completata!
In primis, Le facciamo presente che, secondo il nostro parere, il Concessionario è gravemente inadempiente ai suoi obblighi contrattuali, ma la Regione Veneto, con autorevoli esperti ha valutato “meno rischioso” procedere ad un ulteriore finanziamento di un contratto (definito da politici della maggioranza!) “capestro”, piuttosto che rescindere lo stesso in danno.
In sostanza l'attuale maggioranza sta modificando il contratto del project-financing (esponendosi a ricorsi di terzi) per non dover pagare delle penali abnormi stipulate da persone gravemente inquisite e/o condannate.
Con queste premesse non vi è certezza alcuna che l'opera sarà completata, perché il Concessionario non gode della fiducia degli investitori e dei mercati e deve procedere al “closing finanziario” (finora rimandato) entro un nuovo termine perentorio, che, se non rispettato, porterà alla rescissione del contratto in danno.

Tutto questo però non tutela il territorio di Vedelago, perché nel frattempo con la liquidità messa a disposizione dalla Regione Veneto tassando i suoi cittadini, si procederà ancora in quella che potrebbe essere l'ennesima “incompiuta” italiana e veneta, provocando danni e disagi alla viabilità ordinaria e non ottenendo nemmeno le opere complementari promesse o gli sconti sui pedaggi.
Consigliamo all'Amministrazione di verificare in modo formale che la polizza fideiussoria stipulata dal Concessionario con la Regione Veneto per eventuale grave inadempimento (cioè per il fallimento del soggetto e dell'opera) sia sufficientemente capiente (ci risultano solo 84 milioni di euro) e che tale polizza sia valida, cioè che siano pagate le rate al fideiussore.
Oltre a questo è prudente che vi sia una verifica preventiva con la Regione Veneto per un'equa ripartizione della somma che sarà eventualmente escussa, perché un territorio fragile come quello di Vedelago potrebbe dover patire molti più danni rispetto a quello che potrebbe essere un eventuale indennizzo (si pensi solo al problema delle acque di risorgiva).
Tale controllo non può essere un semplice atto di fiducia nei confronti della Regione Veneto, perché si chiaramente visto con l'ex assessore Chisso, che la gestione della questione non è stata certamente un esempio di “corretta amministrazione e leale collaborazione”; le amministrazioni locali potrebbero essere tratte in inganno, com'è già successo per le opere complementari e lo sconto sui pedaggi, e purtroppo non sarebbero esenti da colpe, almeno in vigilando.

Una ulteriore e non secondaria questione, dal nostro punto di vista di associazione impegnata per la tutela del paesaggio e del territorio portatrice di interessi diffusi, è la mancanza di valutazione di ottemperanza alle prescrizioni ambientali poste dal CIPE sia per il progetto definitivo che per i progetti esecutivi (con le varie varianti sostanziali) da ottenere presso il Ministero dell'Ambiente.
E' inconcepibile, se questo corrisponde a verità, che un'opera pubblica di un simile impatto ambientale utilizzi “sotterfugi” e procedure speciali senza mai dare nessuna giustificazione di tale inadempimento o deroga, come ha fatto l'ing. Vernizzi nel periodo commissariale fino al 31-12.2016, mentre i normali cittadini sono vessati da mille obblighi e pastoie burocratiche per il colore del portone del garage in area Parco del Sile!

E' necessario che tali verifiche e valutazioni ambientali vengano fatte con tutte le attenzioni del caso perché avere una superstrada in un deserto privo di acqua, perché sono state tagliati tutti i flussi di alimentazione delle risorgive, non ci pare un “grande affare”, né una responsabilità da prendere a cuor leggero.
Su questo crediamo che i Sindaci debbano prendere una chiara posizione sia per ottenere il rispetto delle normali regole che devo valere per tutti sia perché non sarà poi possibile dire che la responsabilità di queste eventuali mancanze era solo della Regione Veneto.
Un potere locale responsabile ha il diritto/dovere di capire e di chiedere al RUP tutti i chiarimenti e noi, come associazione del territorio, supportiamo questa chiara e democratica richiesta, che presenteremo in maniera autonoma.
Tutto ciò, non tanto e non solo per dire che questa infrastruttura è abnorme e fuori contesto, ma per ribadire che le valutazioni su simili opere pubbliche non possono prescindere dal parere dei territori e devono essere fatte in modo trasparente e convincente, soprattutto quando com'è in questo caso si sono sbagliate tutte le analisi (economiche e dei flussi), tanto che l'opera è al 25% dopo oltre 8 anni di “lavori”.
Meglio essere prudenti ora, che piangere dopo.


Ultima, ma non meno importante questione, è quella relativa ai contratti ed ai pagamenti di chi lavora in sub-appalto per tale “grande opera”: le voci di vari interlocutori (che per ora vogliono restare anonimi) testimoniano una situazione molto preoccupante con persone che firmano contratti vessatori, accettando tempi di pagamento “infiniti” (anche 360 giorni) e rischiando di perdere tutto.
Non vogliamo essere allarmisti, ma nemmeno siamo disponibili a chiudere occhi ed orecchie di fronte a questi drammi del lavoro, che hanno creato già molte vittime suicide nel Veneto: il rispetto e la tutela del territorio parte anche dalla tutela del lavoro e della legalità.

A disposizione per chiarimenti, porgo distinti saluti.

Treviso, 12 aprile 2017

p.ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa 348 8717810

1 commento:

  1. Grazie a Italia Nostra e al suo presidente per questa importante posizione che speriamo sia di guida all'amministrazione locale.

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