"Abbiamo appreso dalla stampa e verificato in loco con i nostri volontari che l'inquinamento presuntivamente proveniente dal cantiere di via della Liberazione è molto grave e merita la massima attenzioni e provvedimenti esemplari in quanto ha interessato oltre che i fossati a lato del viale anche il fiume Sile, area protetta SIC-ZPS.
Ricordiamo che oltre agli operai ed al Titolare della ditta, vanno verificate ed accertate le responsabilità in eligendo ed in vigilando anche delle altre figure del cantiere:
- committente e responsabile dei lavori
- direttore dei lavori
- coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione
Chiediamo, come associazione portatrice di interessi diffusi di essere mantenuti informati dell'evoluzione della questione, riservandoci di agire anche noi in sede civile.
Purtroppo non possiamo fare a meno di osservare che quanto avvenuto oggi è solo la punta di un iceberg; infatti la coscienza e la responsabilità ambientale a Treviso e Provincia sono ancora quella per cui nell'acqua dei fiumi ….si buttano i rifiuti.
Gli esempi simbolici sono l'intervento del Consorzio Piavesella che ha seccato l'area delle Acquette per oltre una settimana (oltre all'abbassamento previsto dal Consorzio Piave) e la questione dello sgrigliatore dell'ENEL a Silea che da anni non trova soluzione! Le erbe tagliate a monte, vengo fermate e... ributtate a valle! Cosa possiamo sperare quando un Ente Parco, 11 Comuni ed un ente nazionale come Enel danno questi esempi?
Ma questo è un altro discorso.
Distinti saluti
Treviso, 9 aprile 2017
p.ITALIA NOSTRA Treviso
il presidente
Romeo Scarpa 348 8717810
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti di contenuto ritenuto "inadatto" saranno eliminati..