L'impegno
di ognuno in ruoli pubblici dovrebbe corrispondere ad un'idea di
futuro, anche dai contorni imprecisi, ma almeno definita nei valori
fondamentali ed inoltre ognuno dovrebbe chiedersi, periodicamente, se
il suo ruolo sia utile ed efficace o quanto meno possa contribuire
allo scopo ideale per il quale ha dato e dà il suo impegno.
Sono
stato nominato consigliere dell'Ente Parco NATURALE Regionale del
Fiume Sile dal Consiglio Comunale di Treviso nel 2013 dopo aver
dichiarato ai quattro venti che tale ente andava.... chiuso.
Sono
stato rinominato da un altro Consiglio Comunale nel 2014 a
rappresentare ancora il Comune di Treviso insieme a Nicola Torresan
(oggi Presidente dell'Ente) e Raffaela Mulato.
Oggi
mi sorge più di un dubbio sul mandato di rappresentanza che mi è
stato dato dal Consiglio Comunale, pur avendo potuto svolgere il mio
mandato in piena autonomia e libertà.
Non
ho particolari avvisaglie, né segnali di alcun genere, ma colgo un
evidente disinteresse, o meglio, un imbarazzante silenzio
del Consiglio Comunale di Treviso per le questioni ambientali
ed in particolare per gli ultimi clamorosi sviluppi di questo ente
regionale, a cominciare dalla nomina di un condannato come Direttore
dell'ente Parco per arrivare alla commedia tragica delle passerelle
dei burci.
Per
questo motivo, chiedo,
pubblicamente un'esplicita conferma da parte
del Consiglio Comunale di Treviso, nei modi e nei tempi
che riterrà più opportuni (ma senza aspettare le calende greche..)
di alcune questioni, che ritengo essenziali
per poter proseguire nel mio mandato di “consigliere dell'Ente
Parco Naturale Regionale del Fiume Sile in rappresentanza del Comune
di Treviso”.
Per
evitare fraintendimenti, riepilogo i punti su cui ritengo
fondamentale la condivisione da parte del Consiglio Comunale di
Treviso.
Punti
su cui, per me e per l'associazione a cui appartengo, non è
possibile alcuna mediazione:
- censura dell'attuale gestione del Comitato Esecutivo (Torresan-Sartorato-Pizzolon-Moro-Marangon) per manifesta incapacità gestionale, atteggiamenti superficiali ed arroganti con scelte dannose per l'ambiente e con spreco di soldi pubblici del bilancio regionale; mi pare il minimo che si chiedano in modo formale le immediate dimissioni di questo esecutivo;
- fortissima preoccupazione per lo stato di conservazione delle aree di maggior pregio naturalistico, che dovrebbero essere il vanto dell'Ente Parco e sono invece abbandonate in condizioni deplorevoli con danni ambientali, a nostro avviso forse irreparabili.Per capirci sto parlando della zona delle Risorgive, dell'ansa di San Michele Vecchio, della palude del Barbasso ed anche delle famose passerelle dei Burci, che sono però, a livello naturalistico il minore dei problemi, anche se il più visibile; ovviamente dopo la preoccupazione deve esserci anche una volontà di incidere nei fatti per rispettare le prioritarie finalità della LR 8/91 (vedere articolo 2 commi a-b-c-d)
- assunzione di un ruolo guida da parte del Comune di Treviso nella difesa delle questioni ambientali per il fiume Sile in coordinamento con gli altri Comuni del bacino idrografico
- impegni concreti (cioè soldi o garanzie) per lo sviluppo della rete fognaria della città di Treviso con investimenti, progetti innovtivi, garanzie ad ATS ed altre azioni utili ad avviare un programma che porti in 10 anni ad aver un depuratore funzionante ed almeno il 70% del Comune allacciato (e non viceversa com'è oggi).
- censura totale ed assoluta del comportamento della Regione Veneto, ed in particolare della Direzione Foreste e Parchi, che agisce sotto il controllo dell'Assessore Manzato e del Governatore Zaia per responsabilità politiche ed amministrative gravissime, che vanno dal balletto sui direttori non adeguati alle gestione “allegra” dei fondi pubblici (tra cui contributi per convegni fatti transitare in bilancio del parco a sostanziale insaputa del Comitato Esecutivo) fino a finti commissariamenti.
Purtroppo
un minimo di discussione sulla politica regionale per i parchi non è
stata fatta in questa campagna elettorale, nonostante da parte nostra
si sia tentato di rendere di pubblica evidenza tale questione.
Ora
sto meditando di organizzare uno sbarco di migranti proprio sulle
passerelle dei burci di Casier con annesso respingimento in Sile per
il fatto che le passerelle sono pericolanti o per violazione
dell'ordinanza sindacale di Casier.
Forse
è l'unico modo per “fare notizia” ed avere qualche
dichiarazione d'intenti dei futuri consiglieri regionali o dei
governatori...
Questo
pubblico sfogo non è da considerare un abbandono, ma una richiesta
esplicita, e spero chiara, di definire le squadre
in campo, al di là di partiti, ormai sempre piu' solo
contenitori di candidati.
Voglio
capire se io sono il rappresentante di una qualche maggioranza del
Comune di Treviso oppure sono “solo” un esagitato esponente
ambientalista.
Se
il Consiglio Comunale di Treviso ha persone più “adatte alle
strategie del Comune di Treviso”, è sufficiente che me lo faccia
sapere in modo chiaro e valuterò cosa fare.1
Forza,
vediamo se si riesce a smuovere la palude....
Nel
frattempo mi siederò in riva al Sile a finire di leggere il libro di
Maino, quel “Cartongesso” che ormai è anche dentro i nostri
cervelli, i nostri polmoni ed i nostri cuori.
Con
passione e senza mezze misure.
Treviso
, 27 maggio 2015
Romeo
Scarpa
presidente
sez. Treviso Italia Nostra
consigliere
Ente Parco Sile per Treviso
Post
Scriptum
Vista
la precedente esperienza del novembre 2013, dichiaro da subito che
rifiuterò qualsiasi nomina nel Comitato Esecutivo del succitato Ente
Parco Naturale Regionale del Fiume Sile.
1Magari
come fa Pierantonio Fanton con il suo ruolo pubblico nell'ATER di
Treviso...
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