"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

sabato 9 maggio 2015

PRESUNTA INAUGURAZIONE GREENWAY: PERCHE' NON CI SIAMO...

TROVATE LA PARTE NATURALE...
Alcune persone, anche istruite, oneste, ragionevoli e di buon senso, non capiscono la nostra posizione sulla Greenway, che si inaugura oggi a Santa Maria del Sile con la presenza di un Comitato Esecutivo dell'Ente Parco Sile, delegittimato da anni di “disprezzo” di leggi e regolamenti, che dovrebbe far rispettare ai normali cittadini ed invece non lo fa per se stesso con l'assoluta complicità dei vertici politici della Regione Veneto, che di questo ente “strumentale” hanno fatto proprio carne da porco.

Il progetto “Greenway – Girasile” nasce molti anni fa come panacea di tutti i mali per il rilancio turistico del Parco del Sile, appoggiato, ancora oggi, da tutti i Sindaci del Parco, inebriati dalla possibilità di inaugurare una nuova infrastruttura ciclabile a costo zero, visto che gran parte dei fondi vengono dell'Europa.
Il progetto era avviato da anni e sarebbe stato ormai inutile, oltre che incomprensibile per la maggioranza dei cittadini, fermarlo, venendo additati come i soliti fautori del “no” da parte di politici imbelli e privi di qualsiasi visione naturalistica e di piccoli ras, desiderosi di mantenere il loro piccolo potere di “assessori”.

Ora un'altra Grande Opera del Parco Ciclabile e Venatorio (ex naturale) del Fiume Sile è “quasi” completata1, con molti danni ambientali fatti e pochi vantaggi, per cui tentiamo di spiegare quale sia la nostra posizione, cioè quella di un'associazione che ha come scopo statutario quello di tutelare “il patrimonio storico artistico e naturale della Nazione”.

Cercherò di andare per punti con concetti semplici, che derivano non solo da nostra considerazioni, ma anche dagli spunti di naturalisti ed altre persone, molto piu' esperte di noi in temi naturalistici, come per esempio gli amici dell'Associazione Naturalistica Sandonatese o di ASTEA.

  1. Il Sile è un fiume da sempre molto antropizzato e poco naturale con un ecosistema fragile, che dipende in gran parte da una particolarità geologica e geotecnica, che ha portato le acque della pedemontana a infiltrarsi nel materasso ghiaioso e sabbioso, depurandosi2 per riemergere in prossimità degli strati argillosi della laguna: in sostanza è una “particolarità unica” del nostro territorio, che ha fornito e fornisce3 acqua limpida nel trevigiano. Questa particolarità, cioè di avere uno dei pochi fiumi di risorgiva, non solo l'abbiamo dimenticata, ma abbiamo anche lavorato per distruggerla!!
  2. La legge regionale che ha istituito il Parco del Fiume Sile, in realtà aveva considerato questo e l'aveva messo chiaramente come obiettivo prioritario di tutela, ma gli uomini che nel tempo si sono succeduti, sia in Regione Veneto che alla guida dell'Ente Parco Sile hanno operato, in modo scientifico, per fare tutt'altro con azioni demenziali e persino illecite, di cui purtroppo non abbiamo le prove giuridiche (per esempio, da sempre, si vocifera di utilizzo dei fondi per finanziamento illecito di partiti).
  3. L'unica attività che ha visto in prima linea la Regione Veneto ed i suoi kapo' messi a guida dell'Ente Parco Sile è la promozione di inutili acquisizioni di aree e di infrastrutture varie, che “vanno a remengo” nell'arco di pochissimo tempo, visto che la programmazione e la manutenzione sono parole sconosciute a questi signori.
    Gli esempi sono innumerevoli e li elencheremo nel convegno4 pre-elettorale che regaleremo ai cittadini elettori il 25 maggio p.v. dalle ore 18 presso l'auditorium di FBSR a Treviso dal titolo: “PARCO DEL FIUME SILE: VENT'ANNI DI DEGRADO”
  4. La pista ciclabile, denominata Greenway5, è l'ennesima idea sbagliata realizzata in modo pessimo con spreco enorme di fondi pubblici e nuovi danni ambientali.
    Chi conosce la storia, anche solo popolare, sa che il Sile era un fiume usato per il commercio con Venezia ed aveva delle strade (“restere”) che lo costeggiavano, prive di alberi e percorribili; nel tempo sono state in parte usate per la viabilità carrabile ed in parte si sono rinaturalizzate con alberi tipici della zona igrofila.
    Un progetto ciclabile sostenibile avrebbe dovuto rispettare alcuni principi cardini:
      • promuovere un tipo di pista ciclabile, magari non perfettamente aderente alle mitiche norme, ma rispettoso dell'ambiente con semplice recupero delle “restere”: in sostanza la pista ciclabile (oppure meglio la pista ciclo-pedonale) doveva fermarsi e deviare di fronte ad ogni albero significativo; sarebbe stato molto educativo e stimolante, obbligare ogni ciclista a scendere dalla bici, facendogli capire il perchè...
        Invece abbiamo creato un simil-velodromo, che replicherà in area naturale la “competizione” che c'è su strada tra mezzi diversi con l'ottimo risultato di avere presto una nuova tipologia di incidenti: pedoni investito da ciclisti o carrozzella travolta da jogger come dimostrano le passerelle dei burci, che dovrebbero essere percorse a piedi, mentre sono teatro di vivaci scontri tra cittadini. Grande risultato!
      • Gli attraversamenti del fiume Sile, hanno pure un'utilità pratica, sono un'alterazione sostanziale per la percezione del fiume, che ancora una volta deve soggiacere a interessi viabilistici che poso c'entrano con la tutela del paesaggio.
        Le nuove passerelle sono oltre tutto degli elementi strutturali di forte impatto con materiali “pesanti”6 perchè sono stati pensate come infrastrutture che devono durare con poca manutenzione secondo la sensibilità di Amministratori e Comitato Esecutivo del Parco, paragonabili per livello a quella del piu' famoso Attila. Si dimentica inoltre che la Natura, spesso definita matrigna, non ammette errori simili e spesso si “vendica” di questi insulti: ricordate la passerella sopra il Mulinetto della Croda che ha fatto da sbarramento a tutto cioè che ha portato giu' il torrente Lierza lo scorso agosto? Se fosse stata in legno, oggi avremo una passerella da ricostruire, ma non morti da piangere!
        Varie segnalazioni sono già arrivate lungo l'asta della Verdestrada e presto faremo con altre associazioni precise denunce per verifica di presunti “danni ambientale” in specifici punti, come per esempio per l'argine costruito in località Lughignano di Casale sul Sile tra la fabbrica “Artoni” e l'ex proprietà Lava.
      • Tale infrastrutture ha consumato risorse economiche e di personale che potevano piu' utilmente essere impiegate per portare veramente turisti a visitare il parco naturale del fiume Sile.
        Il “turista” che tutti cercano non è quello che sfreccia sulla Greenway da Casacorba e Quarto d'Altino, ma è quello che vorrebbe vedere, capire, andare piano... e spendere per un prodotto di qualità.
        Noi abbiamo fatto una cosa che non è né carne, né pesce, cioè un mezzo velodromo7 che fa danni ambientali: complimenti!!
        Tra pochi mesi avremo un'opera che nessuno a pensato a come mantenere in efficienza e (per fortuna) verrà piano piano “demolita” dai processi naturali, se lasceremo ancora un po' di Natura.

Per questi motivi, e non solo per questi oggi non saremo alla presunta inaugurazione del 1° stralcio della GREENWAY: lasciamo il campo e le foto di rito elettorale a chi se lo merita.

Spiacerà constatare che oggi, insieme con i responsabili di questo disastro, saranno presenti, forse in buona fede, anche amministratori locali e persone che non capiscono8...
Peccato per loro, perchè legittimare simili porcherie, è, in pratica, “essere complici” se non ci sono chiari e ampi distinguo.
  p. ITALIA NOSTRA Treviso
 il presidente Romeo Scarpa

1  visto che oggi non si inaugura tutta, ma solo il primo stralcio!!

2 fino a che non abbiamo piazzato cave e discariche di rifiuti dappertutto sulla linea di filtrazione...

3 forse è meglio dire che.. forniva...

4 pre-elettorale, così i politici avranno modo di spiegare la loro “visione”....; già sappiamo che alcuni non avranno il coraggio di venire...

5  Sempre piu' spesso le idee priva di spessore, ma “nuove” devono avere un nome inglese...
6 Riteniamo anche non conformi a quanto progettato ed autorizzato...

7 Che poteva piu' utilmente fare Mosole, il cavatore!!

8 O non vogliono capire??

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