"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 21 ottobre 2013

CONTRATTO DI FIUME - LE ASSOCIAZIONI FIRMANO MARTEDI' 20-10 ore 20

Premessa
E' evidente che il degrado delle risorse idriche e dell'ecosistema ad esse connesso è imputabile a problematiche afferenti a tutti i settori coinvolti nella gestione del territorio e dell'ambiente e pertanto deve essere affrontato concertando le diverse politiche regionali, provinciali e comunali.

Per migliorare lo stato di qualità ambientale dei corpi idrici è quindi necessario intervenire coinvolgendo una molteplicità di strategie, in coerenza con i rispettivi piani di settore, tra cui quelli afferenti ai comparti agro-zootecnico, energetico, di difesa idraulica, pesca, aree protette, escavazioni in alveo, cave, gestione invasi, discariche, etc...
Analoga importanza riveste il confronto con le realtà produttive, associative e della società civile.

La frammentazione delle competenze e delle risorse da un lato e gli interessi a volte difficilmete conciliabili dall'altro, la difficoltà nella cooperazione infra e intra istituzionale, la scarsa cultura della partecipazione sono tra i principali motivi della mancata corretta gestione delle risorse idriche.

Il Contratto di Fiume
Costituisce un metodo di lavoro per la gestione negoziata e partecipata delle risorse idriche a scala di area idrografica. La sua finalità si delinea nel riconoscere il ruolo centrale del sistema acqua nelle politiche e nella programmazione inerente il governo del territorio.
Si tratta di un accordo tra le parti che matura attraverso un processo di partecipazione attiva e di negoziazione finalizzato ad attivare le “Buone Pratiche” per la gestione di un sistema fluviale complesso come il fiume ed il suo bacino idrografico.

Il Fiume Sile
Fin dall'istituzione del Parco del Sile è apparsa evidente la difficoltà di affrontare i problemi di tutela della qualità delle acque, di risanamento ambientale e di creazione di nuove opportunità economiche (quindi condivisione da parte di cittadini ed operatori locali) in quanto il suo perimetro si limitava all'alveo fluviale non tenendo in considerazione i suoi affluenti, i comuni contermini, e le attività produttive ed economiche circostanti.
Dopo anni di gestione del parco, la frammentazione e sovrapposizione delle competenze (Autorità di Bacino, Provincie, Comuni, Consorzi di Bonifica, Genio Civile, Servizio Forestale, etc...) hanno consentito o giustificato e resa evidente una inefficienza ed inefficacia delle azioni di manutenzione, vigilanza e controllo, miglioramento ambientale, fruizione e promozione economica.
Riteniamo quindi che il ricorso al Contratto di Fiume, al di la del finanziamento previsto nell'immediato, sia necessario per ricondurre, attraverso un processo partecipato e condiviso, verso una effettiva governance fluviale le specifiche strategie e competenze dei soggetti coinvolti, nel rispetto delle singole specificità ed autonomie.

In particolare riteniamo necessario il coinvolgimento del mondo della scuola e delle associazioni, sia culturali, che ambientaliste, che di categoria, per favorire l'abitudine alla partecipazione nei processi decisionali e far si che vi sia una ricaduta positiva sul livello culturale generale, sulle problematiche ambientali, che favorisca una maggiore coscienza civica e la modifica dei comportamenti sia individuali che collettivi.

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