"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 8 ottobre 2013

STORGA: UN'AREA DA UNIRE AL PARCO DEL SILE

Premesso:
  • che il Gruppo di Lavoro Storga ha presentato a questa Amministrazione, durante la fase della Consultazione, un Progetto di tutela dell’area del Fiume Storga dalle sorgenti alla foce nel Sile;
  • premesse le importanti enunciazioni del PAT, riguardo alla difesa dell’ambiente, del paesaggio, delle aree umide e delle risorgive, contenute sia nella Relazione Tecnica che nelle Norme di Attuazione , fra le quali:
- fra i principali obiettivi del P.A.T. per l’A.T.O. n° 11 c’è: “favorire la formazione di un sistema paesaggistico ambientale unico ed integrato tra Parco dello Storga e Parco del Sile” (Relazione Tecnica, punto14.5.2b Obiettivi del P.A.T. per l’A.T.O. n° 11, 1.).
- “…declinando le strategie e le indicazioni contenute del Progetto strategico del P.T.C. “Parco urbano dello Storga ” descritto al n. 5 dell’allegato FF alla relazione del P.T.C.P. “quaderno progetti” (Relazione Tecnica, punto 14.3.3 Invarianti di natura ambientale, Ambito per l’istituzione del Parco agrario della Storga).
- … nel secondo caso (leggasi Parco della Storga) si fa riferimento al corridoio di aree in fregio al fiume perimetrate all’interno di un progetto strategico definito dal P.T.C.P. (Relazione Tecnica, punto 14.3.3 Invarianti di natura ambientale, Ambiti dei Parchi).
affermando con ciò di fare propri sia gli obbiettivi che la perimetrazione definita dal P.T.C.P.;
  • che il PTCP definito dalla Provincia, e con la quale il Comune ha co-pianificato il PAT, afferma all’Art. 42 delle Norme Tecniche “Direttive per i Parchi Urbano Rurali”: “Fermo quanto disposto dai precedenti commi 1 e 2, il PTCP individua direttamente un Parco Urbano-Rurale di interesse provinciale nell’area sita ad est dell’abitato di Treviso, comprendendovi i compendi di “Fontane Bianche” e dello Storga, all’interno del quale lo Storga costituisce il fulcro per la posizione geografica, la struttura ambientale e le componenti faunistiche e vegetazionali. Con riferimento all’ambito territoriale individuato al presente comma, gli strumenti urbanistici comunali interessati uniformano la disciplina urbanistica alle direttive di cui al comma 2 del presente articolo, specificando in dettaglio le previsioni del PTCP ed anche modificandole ed integrandole purché compatibilmente con indirizzi ed obiettivi dettati da esso…”.


Tutto ciò premesso, si osserva che il Progetto di Parco della Storga così come definito dal PAT nei suoi vari elaborati, non tutela affatto i valori naturalistici, paesaggistici e ambientali presenti nell’area del Fiume Storga, sia nelle finalità che nella perimetrazione, per i seguenti motivi.


• Le Tavole A18 e A19 presentano notevoli lacune nella rilevazione di aree ad elevata naturalità nel bacino della Storga. Tali aree erano state evidenziate nella nostra proposta presentata in sede di consultazione, e anche con maggior dettaglio nella proposta dell’Associazione Equiseto Onlus presentata a questo Comune e alla Provincia nel novembre 2005 e pure recepita dalla Provincia nel suo PTCP (All. FF, Quaderno progetti, prog. 5, - All. A Stato della Concertazione, pag. 7, n. 28). Tale analisi è comunque presente negli allegati bibliografici.
• L’aggettivo “agrario” non è riferibile al fiume, casomai ai terreni coltivati circostanti, all’interno dei quali vengono previsti percorsi ciclopedonali, chioschi per il ristoro, attrezzature per il gioco dei bambini e parcheggi, privilegiando con ciò la sola finalità della fruizione.
  • Infatti, pur prevedendo una fruizione consapevole, per permettere una effettiva tutela, esso dovrebbe regolamentare con norme omogenee, oltre all’alveo e le siepi ripariali, anche una congrua fascia di territorio circostante a protezione del fiume stesso. E’ improponibile localizzare un Parco riferito al fiume Storga solo sulla sua riva sinistra (lato est) ignorando completamente quella destra, e rinviando questo lato del fiume alla normativa di tutela generale, così come perimetrato nelle Tavole T02 e T04. La perimetrazione qui diventa sostanza, infatti ciò permetterà la progressiva spogliazione dell’area fin sulla siepe ripariale, come è difatti recentemente successo di fronte alla chiesetta della Madonnetta.
• Ponendo il territorio sul lato destro della Storga (lato ovest), che contiene valenze ambientali quanto quelle del lato sinistro anche se per un’area più contenuta, nella ATO n° 3 (Fiera) che presenta caratteristiche di urbanizzazione consolidata, lo si espone di fatto alla inevitabile evoluzione verso tali caratteristiche, con urbanizzazione consolidata fin sulla riva destra della Storga.
• La perimetrazione del “Parco Agrario della Storga” è in contrasto con quanto contenuto nel PTCP al quale il PAT per i punti espressi nelle premesse fa espresso rinvio e precisamente:
- all’art. 28 “Progetti di interesse Provinciale”, Norme Tecniche,
- all’art. 42 “direttive per i Parchi Urbano-Rurali” delle Norme Tecniche,
- allaTavola 4.7, La grande Treviso, il sistema dei Parchi,
- all’allegato FF, Quaderno Progetti, prog. 5.


Per quanto sopra esposto si chiede che:
- il termine “agrario” in riferimento al Parco della Storga venga cambiato perché inadatto a definire le finalità e le caratteristiche ambientali dell’area.
- che, la perimetrazione di tale Parco venga adeguata alla proposta presentata in sede di Consultazione, e qui ripresentata ulteriormente approfondita, in conformità a quanto previsto nel P.T.C.P. e dalla Relazione Tecnica del P.A.T, punto 14.3.3, ricomprendendo quelle aree sulla sponda destra della Storga (lato ovest) ora escluse, in modo da realizzare un reale sistema unico integrato tra il Parco della Storga e il Parco del Sile.
- Ridefinire la perimetrazione della ATO n° 11 per la parte a sud della ferrovia Treviso-Portogruaro secondo l’Allegato A della proposta, includendovi parte delle aree ora considerate nella ATO n° 3 Fiera, in modo da consentire un criterio unico nelle trasformazioni future del territorio e ricomprendere per intero l’area SIC della Storghetta, ora in parte esclusa, e altre aree a valenza ambientale, oltre che l’area delle ex risorgive al termine di via Zotti interrate nel 1977, che andrebbero ripristinate, o quantomeno utilizzata per realizzare un importante bacino di laminazione, quale era in origine, in area a rischio idraulico.


Si allega a questo scopo la proposta di area tutelata denominata “La Storga, un possibile Parco” citata nelle premesse e qui ulteriormente approfondita. Fanno parte integrante della presente osservazione gli elenchi dei cittadini che concordano con quanto sopra esposto.

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