Connesso con l'acqua, c'è il suo uso razionale con risparmio e reflui il meno possibile aggressivi.
La fognatura pubblica portata fino al limite della proprietà anche se c'è un canale è un obbligo non un'opzione leguleia....
La
sottoscritta Anna Mirra nata
a Treviso il 13-10-52 ivi residente in via Belle Gambe 1,
e Romeo Scarpa residente in Treviso via Sant'Elena Imperatrice, 21,
in qualità di presidente protempore dell'associazione ITALIA NOSTRA
sezione di Treviso,
- esaminati gli elaborati del P.A.T. adottato dal Consiglio Comunale con delibera n.12 del 19-3-2013
- Considerato che
- Il sistema fognario presente nel territorio comunale è una
criticità sottostimata nel PAT e a maggior ragione non sono prese
adeguatamente in considerazione le interazioni che esso ha con
l’aumento di volumetrie , il sistema acque e il rischio idraulico.
- La nuova attività edificatoria si inserirà in un sistema
fognario quasi inesistente . Una minima parte della popolazione, il
20-25 %, nella zona sud-est è allacciata alla fognatura pubblica e
al depuratore. Il restante delle abitazioni e attività, anche
quando collegati alla rete fognaria, scaricano in realtà in
collettori terminanti nelle acque superficiali. Per di più, si
tratta di una FOGNATURA MISTA che ovviamente, in caso di forti
precipitazioni, si satura velocemente e collassa . Ugualmente ciò
accade per la rete idrica secondaria, che non riesce ad essere
ricevuta nel vero ed unico collettore che è il Sile (le cui
portate, per di più, in caso di vento di scirocco stentano ad
essere accolte in mare).
- La mancanza di una rete fognaria adeguata non ha trovato
soluzioni nei decenni e rappresenta un problema di grande valenza
sia per le conseguenze che ciò comporta sulla qualità delle acque
superficiali ma anche per garantire la sicurezza idraulica del
territorio. Inoltre il fattore di massima criticità è dovuto alla
discrepanza tra il ritmo veloce della nuova edificazione e la
lentezza con cui procedono gli stralci di costruzione dei nuovi
collegamenti fognari.
- La medesima situazione è destinata inesorabilmente a
perpetuarsi anche con l’attuazione delle previsioni edificatorie
del PAT in mancanza di una adeguata rete fognaria collegata al
depuratore. Si continua a costruire lasciando il problema fognature
sullo sfondo , pensando che la soluzione arrivi, magari tra
trent’anni. MA LA SFASATURA FRA LA VELOCITA’DELLA CRESCITA DEI
VOLUMI EDIFICATI E LA LENTEZZA CON CUI SI PROCEDE ALLA COSTRUZIONE
DELLA RETE FOGNARIA POSSONO PORTARE AL COLLASSO IL SISTEMA ACQUE ,
PER DI PIU’ DI RISORGIVA , IN UN TEMPO PIU’ BREVE DEI
TRENT’ANNI.
- E’ invece indispensabile stabilire il principio che NON SI
COSTRUISCE SE NON SI E’ ALLACCIATI ALLA RETE FOGNARIA COLLEGATA
AD UN DEPURATORE.
Pertanto si chiede
- di rivedere con l’ATO la programmazione di completamento
della rete fognaria, individuando - per stralci di 5 anni - i tratti
cantierabili, dando la priorità alle zone in cui sono previsti
interventi edificatori per i quali è stata già predisposta una
convenzione con l’Amministrazione.
- che il rilascio del permesso di costruire sia condizionato al
fatto che esista la previsione di intervento pubblico sulle
fognature entro i successivi 10 anni.
- che l'Amministrazione metta la questione “fognatura
pubblica” e “depurazione delle acque” come priorità sia per
le opere pubbliche che per la formazione all'uso di detergenti
biodegradabili con incentivi alla popolazione ed informazione alle
scuole
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