"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

martedì 8 ottobre 2013

MERDA PER TUTTI: PUBBLICA E DEPURATA

Connesso con l'acqua, c'è il suo uso razionale con risparmio e reflui il meno possibile aggressivi.
La fognatura pubblica portata fino al limite della proprietà anche se c'è un canale è un obbligo non un'opzione leguleia....



La sottoscritta Anna Mirra nata a Treviso il 13-10-52 ivi residente in via Belle Gambe 1, e Romeo Scarpa residente in Treviso via Sant'Elena Imperatrice, 21, in qualità di presidente protempore dell'associazione ITALIA NOSTRA sezione di Treviso,

  • esaminati gli elaborati del P.A.T. adottato dal Consiglio Comunale con delibera n.12 del 19-3-2013


  • Considerato che
  1. Il sistema fognario presente nel territorio comunale è una criticità sottostimata nel PAT e a maggior ragione non sono prese adeguatamente in considerazione le interazioni che esso ha con l’aumento di volumetrie , il sistema acque e il rischio idraulico.
  2. La nuova attività edificatoria si inserirà in un sistema fognario quasi inesistente . Una minima parte della popolazione, il 20-25 %, nella zona sud-est è allacciata alla fognatura pubblica e al depuratore. Il restante delle abitazioni e attività, anche quando collegati alla rete fognaria, scaricano in realtà in collettori terminanti nelle acque superficiali. Per di più, si tratta di una FOGNATURA MISTA che ovviamente, in caso di forti precipitazioni, si satura velocemente e collassa . Ugualmente ciò accade per la rete idrica secondaria, che non riesce ad essere ricevuta nel vero ed unico collettore che è il Sile (le cui portate, per di più, in caso di vento di scirocco stentano ad essere accolte in mare).
  3. La mancanza di una rete fognaria adeguata non ha trovato soluzioni nei decenni e rappresenta un problema di grande valenza sia per le conseguenze che ciò comporta sulla qualità delle acque superficiali ma anche per garantire la sicurezza idraulica del territorio. Inoltre il fattore di massima criticità è dovuto alla discrepanza tra il ritmo veloce della nuova edificazione e la lentezza con cui procedono gli stralci di costruzione dei nuovi collegamenti fognari.
  4. La medesima situazione è destinata inesorabilmente a perpetuarsi anche con l’attuazione delle previsioni edificatorie del PAT in mancanza di una adeguata rete fognaria collegata al depuratore. Si continua a costruire lasciando il problema fognature sullo sfondo , pensando che la soluzione arrivi, magari tra trent’anni. MA LA SFASATURA FRA LA VELOCITA’DELLA CRESCITA DEI VOLUMI EDIFICATI E LA LENTEZZA CON CUI SI PROCEDE ALLA COSTRUZIONE DELLA RETE FOGNARIA POSSONO PORTARE AL COLLASSO IL SISTEMA ACQUE , PER DI PIU’ DI RISORGIVA , IN UN TEMPO PIU’ BREVE DEI TRENT’ANNI.
  5. E’ invece indispensabile stabilire il principio che NON SI COSTRUISCE SE NON SI E’ ALLACCIATI ALLA RETE FOGNARIA COLLEGATA AD UN DEPURATORE.
Pertanto si chiede
  • di rivedere con l’ATO la programmazione di completamento della rete fognaria, individuando - per stralci di 5 anni - i tratti cantierabili, dando la priorità alle zone in cui sono previsti interventi edificatori per i quali è stata già predisposta una convenzione con l’Amministrazione.
  • che il rilascio del permesso di costruire sia condizionato al fatto che esista la previsione di intervento pubblico sulle fognature entro i successivi 10 anni.
  • che l'Amministrazione metta la questione “fognatura pubblica” e “depurazione delle acque” come priorità sia per le opere pubbliche che per la formazione all'uso di detergenti biodegradabili con incentivi alla popolazione ed informazione alle scuole

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