"Ogni cosa era piu' sua che di ogni altro perchè la terra, l'aria, l'acqua non hanno padroni ma sono di tutti gli uomini, o meglio di chi sa farsi terra, aria, acqua e sentirsi parte di tutto il creato." (Mario Rigoni Stern)

lunedì 21 ottobre 2013

PARCO STORGA SOLO SU UNA RIVA??

Dal Pat scompare mezzo parco dello Storga. Il progetto nato nel 2005 e inserito nel 2010 nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale) viene indicato solo parzialmente nelle cartografie del Comune di Treviso. 
La denuncia arrivata dal “Gruppo di lavoro Storga” che da anni lotta per la salvaguardia del piccolo fiume che attraversa la zona est del comune. «Il parco è previsto solo sulla riva est del fiume, mentre l’altra è lasciata all’urbanizzazione», spiega Ermanno Bortolanza dell’associazione.
L’idea di realizzare un parco attorno allo Storga è piuttosto datata, fin dalla fine degli Anni ’80 se ne iniziò a parlare. Ma poi sotto la spinta del Sant’Artemio che ha realizzato l’oasi vicino alle Case Piavone dove lo Storga sorge, qualcosa è cambiato. 
Nel 2010 nel Ptcp tutto il corso dello Storga è finito all’interno di un’area tutelata dalle sorgenti fino al Sile, dove sfocia. Sembrava fatta. Da questa tutela, solo sulla carta, sarebbero dovuti partire i veri progetti per l’istituzione di un parco attorno al fiume. Ma quando lo scorso anno la giunta Gobbo ha approvato il Pat, gran parte dell’area tutelata non era stata riportata dalle cartografie.
 «È un’assurdità pensare che si possa fare un parco su una sponda e sull’altra lasciare la libertà di costruire condomini», prosegue Bortolanza. «Per questo abbiamo presentato un’osservazione al piano di assetto del territorio con cui chiediamo che l’area destinata a parco venga allargata». 

Il Gruppo di lavoro Storga sta promuovendo una raccolta firme a favore della sua proposta. Ogni domenica fino a novembre alcuni membri dell’associazione saranno sulla restera per raccogliere le sottoscrizioni, a pochi passi da dove sfocia lo Storga. Il fiume è lungo appena 5 chilometri circa, nasce vicino al Sant’Artemio, scorre per un tratto in comune di Carbonera, attraversando il parco di villa delle Rose, per poi sfociare ai Mulini Mandelli. «È un fiume in pericolo, in alcune zona ci hanno già costruito a ridosso, ma siamo ancora in tempo per salvarlo e farne un parco per i cittadini», prosegue. «Non chiediamo di creare una zona inaccessibile, ma al contrario di renderlo fruibile, con piste ciclabili di percorsi naturali». 

 Molto dipenderà ora dal successo dell’osservazione presentata dal Gruppo in collaborazione con Italia Nostra. Al primo incontro pubblico l’assessore Paolo Camolei ha affermato che il 90% delle proposte  (*) di modifica al Pat arrivate dai cittadini non erano tecnicamente accettabili, ma non è dato sapersi al momento se tra esse ci sia anche quella del Gruppo di lavoro Storga. In ogni caso la battaglia non si fermerà di fronte ad un nuovo no. Federico Cipolla

(*) devo correggere quest'affermazione perchè l'assessore parlava delle osservazioni presentate da privati e che riguardavano il cambio d'uso di uno specifico terreno e non delle osservazioni di interesse collettivo che non erano ancora presentate... Vedremo poi come si valutaranno tali osservazioni, visto che è ancora un "mistero" il criterio POLITICO con cui verranno viste e non penso che possano essere il dirigente dell'Urbanistica o i progettisti del PAT  a decidere questo!! (rs)

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