Dal
Pat scompare mezzo parco dello Storga. Il progetto nato nel 2005 e
inserito nel 2010 nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento
provinciale) viene indicato solo parzialmente nelle cartografie
del Comune di Treviso.
La denuncia arrivata dal “Gruppo di
lavoro Storga” che da anni lotta per la salvaguardia del piccolo
fiume che attraversa la zona est del comune. «Il parco è
previsto solo sulla riva est del fiume, mentre l’altra è
lasciata all’urbanizzazione», spiega Ermanno Bortolanza
dell’associazione.
L’idea di realizzare un parco attorno allo
Storga è piuttosto datata, fin dalla fine degli Anni ’80 se ne
iniziò a parlare. Ma poi sotto la spinta del Sant’Artemio che
ha realizzato l’oasi vicino alle Case Piavone dove lo Storga
sorge, qualcosa è cambiato.
Nel 2010 nel Ptcp tutto il corso
dello Storga è finito all’interno di un’area tutelata dalle
sorgenti fino al Sile, dove sfocia. Sembrava fatta. Da questa
tutela, solo sulla carta, sarebbero dovuti partire i veri progetti
per l’istituzione di un parco attorno al fiume. Ma quando lo
scorso anno la giunta Gobbo ha approvato il Pat, gran parte
dell’area tutelata non era stata riportata dalle cartografie.
«È
un’assurdità pensare che si possa fare un parco su una sponda e
sull’altra lasciare la libertà di costruire condomini»,
prosegue Bortolanza. «Per questo abbiamo presentato
un’osservazione al piano di assetto del territorio con cui
chiediamo che l’area destinata a parco venga allargata».
Il
Gruppo di lavoro Storga sta promuovendo una raccolta firme a
favore della sua proposta. Ogni domenica fino a novembre alcuni
membri dell’associazione saranno sulla restera per raccogliere
le sottoscrizioni, a pochi passi da dove sfocia lo Storga. Il
fiume è lungo appena 5 chilometri circa, nasce vicino al
Sant’Artemio, scorre per un tratto in comune di Carbonera,
attraversando il parco di villa delle Rose, per poi sfociare ai
Mulini Mandelli. «È un fiume in pericolo, in alcune zona ci
hanno già costruito a ridosso, ma siamo ancora in tempo per
salvarlo e farne un parco per i cittadini», prosegue. «Non
chiediamo di creare una zona inaccessibile, ma al contrario di
renderlo fruibile, con piste ciclabili di percorsi naturali».
Molto dipenderà ora dal successo dell’osservazione presentata
dal Gruppo in collaborazione con Italia Nostra. Al primo incontro
pubblico l’assessore Paolo Camolei ha affermato che il 90% delle
proposte (*) di modifica al Pat arrivate dai cittadini non erano
tecnicamente accettabili, ma non è dato sapersi al momento se tra
esse ci sia anche quella del Gruppo di lavoro Storga. In ogni caso
la battaglia non si fermerà di fronte ad un nuovo no. Federico
Cipolla
(*) devo correggere quest'affermazione perchè l'assessore parlava delle osservazioni presentate da privati e che riguardavano il cambio d'uso di uno specifico terreno e non delle osservazioni di interesse collettivo che non erano ancora presentate... Vedremo poi come si valutaranno tali osservazioni, visto che è ancora un "mistero" il criterio POLITICO con cui verranno viste e non penso che possano essere il dirigente dell'Urbanistica o i progettisti del PAT a decidere questo!! (rs)
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lunedì 21 ottobre 2013
PARCO STORGA SOLO SU UNA RIVA??
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