- esaminati gli elaborati del P.A.T. adottato,
- considerato che:
2- nelle Norme di Attuazione esiste un apposito articolo (Art. 13.5.6 a pag 33) sulle “zone di interesse archeologico” che rimanda alla Tav.T01 e che afferma la necessità di un parere della “competente Soprintendenza” per il rilascio dei “titoli edilizi abilitativi”.
3- nella Tav. T01 esiste, in Legenda, un simbolo che indica:” Ambiti per l'istituzione di parchi naturali-archeologici ai sensi dell'art. 27 delle N. di A. del PTRC 1992”. (questo art. è riferito a parchi e riserve archeologiche di interesse regionale ed individua i seguenti ambiti: Altino, Le Motte (?), Le Mure (?), Castello del Tartaro, S.Matteo al Castello, Valli Grandi Veronesi e Lago di Fimon). Il simbolo appare solo in Legenda e non trova riferimento nel grafico. Non si comprende perchè si inserisca in Legenda una cosa che non c'è.
Tutto ciò
considerato propone che:
B- nelle Norme di Attuazione, l'art. 13.5.6 a pag. 33. venga eliminato il I° paragrafo e venga sostituito con: “La prima Variante al PI realizza la “Carta di rischio archeologico” estesa a tutto il territorio comunale fondata sulle conoscenze derivanti dagli scavi e dai ritrovamenti finora noti , anche se non pubblicati. La “Carta di rischio archeologico” individua i siti, su luogo pubblico (piazze o strade in aree pedonali, aree esterne al Centro storico ancora non indagate) su cui effettuare a cura del Comune, piccoli saggi di scavo (da 3 a 5 mq) tali da consentire una maggior conoscenza del sottosuolo e degli strati antropici tali da consentire la formulazione di norme precise anche per gli interventi edilizi su aree contigue.”
C- nella Legenda della Tav, T01 eliminare quanto descritto al precedente punto 3.
Il Gruppo Archeologia della Sezione di Treviso di Italia Nostra offre da ora ogni collaborazione per la redazione della “Carta di rischio archeologico” .
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