L'osservazione chiede che il PAT inserisca il concetto di INFRASTRUTTURE
VERDI, che riveda il peso e il significato del termine PAESAGGIO, che
riconsideri il principio di COMPENSAZIONE, che articoli il concetto di
INVARIANTI e che, infine, introduca il principio delle INVARIANTI STRUTTURALI IN
AZIONE.
Nelle nota a pagina 82
paragrafo 13.2.4 “Paesaggio urbano" ho condiviso concetti già
espressi nell'osservazione PAESAGGIO
URBANO COME DIRITTO COSTITUZIONALE? a
cui l'osservazione fondamentalmente da seguito...
Il sottoscritto ANDREA MALACHINI residente a TREVISO in via/ BRAGADIN n°5 con il sottoscritto Romeo Scarpa residente in Treviso via Sant'Elena Imperatrice, 21, in qualità di presidente protempore dell'associazione ITALIA NOSTRA sezione di Treviso,
Visti contenuti del PAT e della VAS
adottati con delibera di Consiglio Comunale n. 12 del 19-03-2013;
presentano la seguente Osservazione al PAT
indicare
di sotto, in termini sintetici, i contenuti della richiesta
La
Commissione
Europea stabilisce come azione a livello di UE il potenziamento
delle INFRASTRUTTURE VERDI, alfine di mantenere acqua e aria
pulite, regolare le condizioni climatiche, prevenire le alluvioni,
favorire l’impollinazione, le attività ricreative e la qualità
dei paesaggi. La volontà di proteggere e utilizzare
efficientemente le risorse naturali e dare il giusto valore ai
servizi eco-sistemici dovranno essere tra gli elementi trainanti
nel percorso verso una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva, ossia la priorità dell’UE, costituita da Europa
2020, in cui si inquadra anche la normativa italiana in
particolare con la Legge
14 gennaio 2013, n. 10
”Norme per lo sviluppo degli spazi
verdi urbani”.
Nel quadro della strategia UE sulla biodiversità fino al 2020 la
Commissione si impegna a sviluppare una strategia per le
infrastrutture verdi. Le
infrastrutture verdi sono uno strumento di comprovata efficacia
per ottenere benefici ecologici, economici e sociali ricorrendo a
soluzioni “naturali”. Ciò ci aiuta a capire il valore dei
benefici che la natura offre alla società umana e a mobilitare
gli investimenti necessari per sostenerli e consolidarli. Questo
approccio consente inoltre di abbandonare la realizzazione di
infrastrutture costose a favore di soluzioni più economiche e più
durature che si basano sulla natura e che in molti casi creano
opportunità di lavoro a livello locale. Le
infrastrutture verdi si basano sul principio che l’esigenza di
proteggere e migliorare la natura e i processi naturali, nonché i
molteplici benefici che la società umana può trarvi, sia
consapevolmente integrata nella pianificazione e nello sviluppo
territoriale.
Il concetto di infrastrutture verdi è stato definito in vari
modi, ai fini della presente comunicazione verrà tuttavia
utilizzata la seguente definizione: Infrastrutture verdi: una rete
di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico
con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da
fornire un ampio spettro di servizi eco-sistemici. Ne fanno parte
gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e
altri elementi fisici. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi
sono presenti in un contesto rurale e urbano.
Per
disporre di un PAT in linea con tale necessità, chiede le
seguenti modifiche a:
Relazione
tecnica (pagina 5 paragrafo 3
“Obiettivi
e indirizzi strategici del P.A.T.”)
La
mancanza del termine “Paesaggio” tra gli obiettivi strategici
del PAT o la sola riduzione dello stesso agli ambiti rurali, è da
ritenersi una grave lacuna alle premesse del Piano stesso. Dalla
stesura della Costituzione Italiana (art.9), attraverso la Legge
n.42/2004 e la Convenzione Europea del Paesaggio, sino alla Legge
n.10/2013, il Paesaggio è definito quale principale espressione
identitaria e culturale delle popolazioni. Pertanto ritengo
d'obbligo inserire almeno:
al
comma b) supportare,
anche attraverso politiche territoriali coordinate, il
raggiungimento di
sviluppo capace di preservare le risorse, di tutelare e ridare
identita` ai luoghi, ai
territori e al Paesaggio,
di intensificare l’uso ed il recupero di attrezzature e
infrastrutture esistenti, riducendo l’esigenza di nuova
occupazione di suolo, elevando progressivamente
la quota di superficie permeabile e
delle infrastrutture verdi.
Relazione
tecnica (pagina 82 paragrafo 13.2.4
“Paesaggio urbano e
infrastrutture verdi”)
Relativamente
al paesaggio urbano, l’obiettivo strategico fondamentale del
P.A.T. è l’individuazione
e la
tutela degli elementi
che contribuiscono a definire la qualita` generale dei
paesaggi
urbani
quali:
Relazione
tecnica (pag.93 paragrafo 13.3.3
Compensazione urbanistica, ambientale
ed ecologica)
Altre
forme di attribuzione di credito edilizio e` la compensazione per
i proprietari di edifici assoggettati a vincolo preordinato
all’esproprio in modo da poter recuperare “adeguata capacita`
edificatoria su altre aree e/o edifici, anche di proprieta`
pubblica, previa cessione all’Amministrazione dell’area
oggetto di vincolo e previa acquisizione dell’indispensabile
consenso dell’espropriando e
di tutti i soggetti portatori d'interesse nel caso di cessione di
proprietà pubblica,
all’applicazione della compensazione urbanistica.
E'
possibile inoltre utilizzare la compensazione
ambientale
come strumento per reperire aree a completamento del sistema
verde, i cui termini di permuta di aree prevedono la cessione di
aree comunali edificabili (Ace) a
fronte di acquisizione di superfici negli Ambiti di compensazione
urbana (Acu), previa acquisizione dell’indispensabile consenso
della popolazione e di tutti i soggetti portatori d'interesse1.
E
possibile inoltre utilizzare la compensazione
ecologica preventiva, in
cui si assume che ogni
trasformazione, anche quando
indispensabile e ineludibile, consuma la risorsa suolo, generando
un impatto sul territorio e sulle sue componenti ambientali, in
misure e forme diverse.
2Pertanto
è da prevedere che
ad ogni processo
di sottrazione del valore ambientale corrisponda un’azione equa
di riequilibrio del sistema, di indennizzo e di compensazione.
L’aggettivo preventivo, riguarda la tempistica dell’azione che
deve aver luogo prima della realizzazione dell’opera di
trasformazione stessa.
La
compensazione ecologica risulta in tal modo essere un’azione di
ricomposizione della frammentazione generata dall’attività
edilizia, o più in generale dalla trasformazione dei suoli, a
favore di nuovi valori ambientali
e paesaggistici.
Relazione
tecnica (pag.95 paragrafo 14.3.2
Invarianti di natura paesaggisitca)
Ai fini della
tutela delle invarianti di natura paesaggistica, il P.A.T. oltre
ad individuare gli ambiti territoriali, deve prevedere la
predisposizioni di discipline comuni a tutti gli ambiti e/o
specifiche in altri casi (Itinerari, contesti, corridoi ecologici
etc.). Pertanto si chiede l'integrazione del paragrafo:
Il
P.A.T.,anche attraverso il PI, dovra` predisporre una specifica
disciplina per la qualificazione e valorizzazione Paesaggistica ed
ambientale degli ambiti urbani, produttivi, naturali o rurali,
predisponendo
specifiche discipline tese all'implementazione delle
Infrastrutture Verdi, anche attraverso la redazione del Piano del
Verde Comunale e l'applicazione della L.10/2013, adottano
misure volte a favorire il risparmio e l'efficienza energetica,
l'assorbimento delle polveri sottili e a ridurre l'effetto «isola
di calore estiva», favorendo al contempo una regolare raccolta
delle acque piovane, con particolare riferimento a:
a)
le nuove edificazioni, tramite la riduzione dell'impatto edilizio
e il rinverdimento dell'area oggetto di nuova edificazione o di
una significativa ristrutturazione edilizia;
b)
gli edifici esistenti, tramite l'incremento, la conservazione e la
tutela del patrimonio arboreo esistente nelle aree scoperte di
pertinenza di tali edifici;
c)
le
coperture a verde, di cui all'articolo
2, comma 5, del regolamento di cui al d.P.R. 2 aprile 2009, n. 59,
quali strutture dell'involucro edilizio atte a produrre risparmio
energetico, al fine di favorire, per
quanto
possibile, la trasformazione dei lastrici solari in giardini
pensili;
d)
al rinverdimento delle pareti degli edifici, sia tramite il
rinverdimento verticale che tramite tecniche di verde pensile
verticale;
e)
la previsione e la realizzazione di grandi aree verdi pubbliche
nell'ambito della pianificazione urbanistica, con particolare
riferimento alle zone a maggior densità edilizia, valorizzando i
vuoti interstiziali tra le edificazioni, evitandone la saturazione
con nuove costruzioni;
f)
la previsione di capitolati per le opere a verde che prevedano
l'obbligo delle necessarie infrastrutture di servizio di
irrigazione e drenaggio e specifiche schede tecniche sulle essenze
vegetali resistenti alla siccità e autoctone;
g)
la creazione di percorsi formativi per il personale addetto alla
manutenzione del verde, anche in collaborazione con le università,
e alla sensibilizzazione della cittadinanza alla cultura del verde
attraverso i canali di comunicazione e di informazione.3
Relazione
tecnica (pagg.97-98-99 paragrafo 14.3.3/
14.3.4/ 14.3.5 Invarianti di natura ambientale/
storico-monumentale e architettonico-testimoniale/
agricolo-produttiva)
Ai
fini della salvaguardia delle invarianti in oggetto e del rispetto
della natura partecipativa e consultiva del P.A.T., non possono
essere omesse le “invarianti
in azione”
proposte liberamente dalla popolazione. I cittadini si
identificano nel patrimonio storico e nelle espressioni della
culturale locale: a tal fine il P.A.T. dovrebbe mantenere
un'apertura al recepimento costante delle richieste di
salvaguardia e tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico,
storico monumentale e testimoniale, agricolo e produttivo,
recependo le indicazioni espresse dalla popolazione attraverso la
libera espressione, attraverso concorsi (Luoghi di Valore della
Fondazione Benetton S&R, Luoghi del Cuore del FAI etc),
segnalazioni da parte di associazioni o di portatori di interesse,
petizioni e raccolte di firme.
Pertanto si
chiede l'integrazione al P.A.T. con un nuovo paragrafo:
14.3.5.1
Invarianti strutturali in azione
Il
P.A.T. favorisce l'utilizzo delle conoscenze e delle proposte
elaborate da tutti quei gruppi che non sono mossi da interessi di
parte ed economici, ma da una reale volontà di migliorare la
situazione per la collettività. Antesignani del valore d’uso e
non di quello di scambio, della razionalità sociale in luogo di
quella economica (comitati dei cittadini, movimenti, istituzioni
culturali, associazioni e agenzie che non lucrano sui problemi
sociali per ottenere il proprio reddito), possono indicare
all'Amministrazione e quindi al P.A.T., proposte tese ad azioni di
tutela e salvaguardia, allo sviluppo di una economia al cui centro
si trovino la promozione e la cura delle persone, del paesaggio,
del patrimonio storico e culturale, della natura, della
formazione, del lavoro e della ricerca, dei trasporti pubblici e
della difesa del suolo. Il recepimento delle indicazioni di
istanza popolare, permette lo sviluppo di buone prassi funzionali
alla crescita e alla condivisione del patrimonio pubblico e dei
beni comuni, ispirate alla fiducia e al rapporto con
l'Amministrazione Pubblica. Le invarianti
strutturali in azione
definiscono alcune priorità e necessità contingenti al momento
storico, nel rispetto delle normative vigenti, possono facilitare
processi inclusivi, che permettano:
-
l'apertura a funzioni non predeterminate di spazi pubblici o
collettivi, liberi e autogestiti, evitando usi impropri dei luoghi
ai bisogni delle popolazioni: come la privatizzazione sia
attraverso l’uso commerciale, che attraverso l’esclusione di
particolari soggetti deboli;
-
la tutela e l'apposizione di vincoli in ambiti storico culturali,
artistici, paesaggistici, naturali, rurali etc., considerati
minori e/o trasformabili al momento della stesura del P.A.T., ma
in possesso di grandi valenze per le comunità locali, espresse
successivamente all'approvazione del P.A.T.;
-
la gestione comunitaria e condivisa dei beni comuni, attraverso la
riscoperta o l'innovazione di forme d'uso
delle proprietà pubbliche e collettive, e di gestione della cosa
pubblica.
4
|
Treviso
lì 08/10/2013 F
1PGT
di Saronno e di Rozzano, Centro Studi PIM, 2012
2Compensazione
ambientale: principio e strumento per una pianificazione sostenibile
di
Filippo Schilleci e Francesca Lotta, UniPA
3
Legge
10/2013 - Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani
4
Il Diritto alla Città e la pianificazione urbanistica. Proposte per
Firenze, e non solo. Marvi Maggio
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