La
questione del Piano di Assetto del Territorio non è certamente la
principale preoccupazione dei cittadini trevigiani di fronte ad una
crisi economica che impoverisce le famiglie o a tragedie devastanti
come quelle di Lampedusa, ma è in ogni caso un tema importante,
soprattutto per un'associazione come la nostra che vuole promuovere
la partecipazione e modalità consapevoli di sviluppo e tutela del
territorio in cui viviamo.
Si
tratta infatti di definire
insieme il futuro della nostra città
e di “dare un'anima” ad un documento, il mitico PAT, che è già
stato approvato una volta in Consiglio Comunale, ma da una
maggioranza diversa da quella che attualmente governa Treviso.
La
prima reazione al comportamento finora tenuto dalla nuova
Amministrazione è quindi di assoluta sorpresa, direi stupore, di
fronte ad una nuova gestione che fatica a comunicare la sua idea di
città.
Piu'
che fatica, direi anzi, che si tratta di un assordante silenzio,
condito da qualche buon proposito e da un minimo di informazione in
piu' rispetto all'infimo livello a cui eravamo abituati.
Politicamente
questo comportamento pare assurdo e poco produttivo, visto che la
prima preoccupazione di una politica al servizio dei cittadini
dovrebbe essere quella di interpretare la loro volontà e tenerli
almeno adeguatamente informati sulle difficoltà, a volte
inevitabili, che ci sono durante il percorso amministrativo.
Fino
ad oggi su questo tema, la nuova Amministrazione ha invece fatto
qualche dichiarazione di intenti, due incontri pubblici, un gruppo di
studio che lavora “in segreto” e poco altro...
O
almeno questo è quanto è dato pubblicamente sapere, visto che non
ci sono risposte chiare a quesiti semplici, che abbiamo posto in modo
formale ed informale in tutte le sedi.
“Abbiate
fiducia....” è il ritornello che sentiamo ogni tanto e noi magari
di fiducia ne abbiamo anche tanta, ma crediamo che i trevigiani
meritino di essere coinvolti in un processo di cambiamento e non
trattati come bambini che si accompagnano per manina nella nebbia...
La
carenza di risposte ad Italia Nostra Treviso è ben poco importante
rispetto alla carenza
di comunicazione chiara ai propri elettori.
Elettori
che hanno chiesto elementi di novità e di trasparenza nella gestione
del potere e della cosa pubblica; il modo di gestire il PAT è, forse
è meglio dire era, un modo per dimostrare questa differenza e spiace
dover ammettere che fino ad oggi tale differenza, rispetto al
passato, è minima.
Le
questioni che abbiamo proposto dall'insediamento della nuova giunta
sono poche e chiare:
- quale Treviso immagina questa amministrazione per il 2020? Quali sono le differenze e le novità rispetto all'impostazione delle giunte precedenti? Questo al di là delle belle parole (sostenibilità e le sue sorelle..) scritte dai progettisti nei documenti adottati.....
- dall'agosto 2012 abbiamo criticato ferocemente Zampese e soci per un percorso partecipativo ridicolo e gestito da adempiere solo formalmente alle previsioni della Legge 11/2004; la nuova amministrazione pensa che siano sufficienti due incontri (affollati) alle Stefanini per “fare partecipazione”?? Non ci siamo nemmeno per scherzo...
- ci vengono chieste “osservazioni”, che diligentemente prepareremo, ma come saranno valutate? Con quali criteri? Quale procedura intende impostare l'amministrazione, da un punto di vista politico al di là di quanto impone la norma e la prassi, e soprattutto al di là degli interessati consigli dei dirigenti dell'Urbanistica e dei progettisti??
Inutile
che ci dicano che “si possono sprecare soldi e tempo...” perchè
sono solo banali e misere scusanti di fronte ad impegni presi in modo
chiaro di fronte agli elettori. Inutili che ci parlino di VAS da
riadottare o altre questioni tecniche, che sono marginali, come si
vuole procedere ad approvare questo PAT adottato da altri??
Se
la proposta (indicibile) è quella di approvarlo con minime modifiche
per poi “operare i cambiamenti strutturali” nel Piano degli
Interventi, la nostra risposta è negativa senza discussione.
Negativa
oggi come lo era ieri nei confronti della strategia della precedente
amministrazione di affaristi...
Noi
restiamo convinti che la questione meriti ulteriore tempo ed
approfondimenti veri e partecipati, ma siamo pronti a ricrederci se
ci spiegheranno miracolose strategie alternative.
Si
sta perdendo una grande occasione e si stanno facendo scelte per lo
meno incomprensibili senza nemmeno un serio confronto o una decisa
presa di posizione.
Noi
procederemo a depositare le nostre osservazioni e quelle di tutti
coloro che vorranno tentare di cambiare un documento che era
inaccettabile fino a tre mesi fa e non è cambiato di una virgola
fino ad oggi.
I
progettisti nella presentazione del 24-9, come abili promotori
commerciali, hanno illustrato le “meraviglie” del PAT da loro
elaborato, ma non sono loro i nostri referenti, visto che le scelte
politiche non le fa né il Dirigente dell'Urbanistica né il team dei
Progettisti...
Attendiamo
con curiosità di capire cosa succederà; siamo pronti a cambiare il
nostro giudizio, ma per noi oggi la nuova
amministrazione è gravemente inadempiente.
La
situazione è quindi ad un bivio per la giunta Manildo ed anche per
tutta la coalizione, che crediamo non potrà resistere a forzature
oltre un certo limite, senza che almeno non ci siano spiegazioni
politiche (non tecniche...) credibili e convincenti.
Facciamo
quindi pubblico appello a tutti coloro che concordano con la nostra
analisi, perchè facciano sentire la loro voce, in modo che si
riesca, tutti insieme, a riportare la questione in una logica di
confronto partecipato per il bene della città di Treviso.
per
Italia Nostra sezione di Treviso
Romeo Scarpa
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